CounterClockWise day03 Bled _ Feistriz a/D 123km 1900mD

Pizza mangiabile ma non da applausi, che un paio di radler aiutano a mandar giù.
Le prime gocce bagnano l’ultima fetta: corsa in tenda a ritirare il bucato, che asciutto non era e di certo non è migliorato.
Mi chiudo in tenda e svengo.
Mi risveglio solo per lavarmi i denti ed infilarmi nel sacco: 06.30 ufficialmente sveglio, ma poco convinto.
Infilo la roba bagnata, che mi si asciugherà addosso, ed inizio a trafficare: smonto il campo e lascio il telo superiore a sgocciolare mentre faccio toilette, lo uso per addobbare una panchina al sole mentre vado in panetteria a far colazione e preparare i panini per oggi.
Poi, e son passate due ore, volente o nolente impacchetto tutto, bagnano o meno, e si va (08.35): via di ciclabile per giungere velocemente a Radovlijca (08.50 km04,5) dove pedalo un breve tratto di strada principale e poi su secondaria a lato dello stradone.
Poi secondaria tra i prati (09.010 km08) e subito a Crnivec (km14) dove piega ad angolo retto lontano dalla strada, tra prati e stalle, attraversando i bei villaggi di Nose e Peracica, profumati di stalla e letame.
A Lese (09.35 km14,5) ancora a destra e ancora villaggi agricoli e pendenze senza mezze misure; poi Brezje (10.00 km17) bivio con strada un po’ meno secondaria delle altre, tratto forestale sterrato in falsopiano e giù in picchiata a sottopassare la strada, ciclabile ombrosa ed eccomi a Bistrica (mi sa di no, ma cmq 10.10 km20): occhieggio inutilmente in cerca di un bar o di una panetteria, che non trovo, quindi proseguo lungo l’allegro torrentello che vede i segni del temporale di questa notte: esco dalla città, ovviamente in salita, attraverso un ponte oltre la strada principale, comunque interdetta a bici e pedoni, e proseguo verso nord.
A differenza della via riservata alle auto, si procede a strappi, anche duri, finché anche ai velocipedi non è consentito il transito (11.00 km28): eccomi dunque sulla principale, che comunque non è proprio in piano, devo dire!
Ci vuole una pausa acqua e barretta, e dieci minuti sono sufficienti per ricaricarmi (11.20 km30) ed affrontare lo strappetto finale che conduce al tunnel (11.45 km31,5), lungo ma comodo, che mi deposita in Austria (11.50 km33) dove subisco il controllo passaporto da uno sbarbino appena diplomato.
La strada scende a bomba con gran fischiare di freni, risale duro, scollina ancora e prendo il bivio verso Klagenfurt (12.10 km39,5).
Ad Unterloib (credo, 12.20 km43) abbandono la principale, sempre in discesa, per una secondaria che, passata la chiesa ed un’ultima casa, mi porta ad una bianca forestale che segue lo spumeggiante torrente e mi deposita a Ferlach, dov’è tempo di sosta (12.30 km45,5 1360mD??? Già??? Esticazzi!).
Un panino all’ombra di un condominio mentre, nel parcheggio, ho steso il telo esterno della tenda ed addobbato di boxer, calzini ed asciugamano un segnale stradale.
Panino terminato, mezzo d’acqua, impacchetto tutto e mi trasferisco alla caffetteria oltre la strada per una sacher ed un caffè.
Riempio le borracce e riparto alle 13.45: bastano dieci minuti ed eccomi sulla ciclabile R1, quella della Drava (13.55 km48).
Qua si va via liscio e quasi pare impossibile che le gambe girino senza sforzo!
Faccio un po’ di angoli allontanandomi dal fiume, attraverso la lottizzazione turistica di EuroPark (14.35 km62 1480mD) e pedalo un tratto all’ombra nel bosco,
Dopo una breve incursione su sterrate strade di campi tra mais, fattorie, case coloniche, stalle, balle di fieno, pantani, bovini, aironi, cigni, cornacchie e poiane torno sull’argine del fiume (15,20 km74).
Attraverso un ponte e guadagno l’altra sponda all’altezza di Frog Breg (15.40 km79) da cui raggiungo la nobile magione di Schloss Rosegg (15.50 km82): percorro ol lungo viale alberato, attraverso il borgo ed ancora villaggi, fienili, prati, frutteti prima di tornare sull’argine della Drau (16.10 km87) e cambiare nuovamente sponda a Wernberg (16.20 km90).
Lavori in corso, deviazione al km95 e a St Magdalen (? 16.50 km97) sosta al campo da calcio per smantellare un panino e ricaricare le borracce.
Canonico quarto di giro di lancette e riparto, rientro in traccia dopo la deviazione e boh, di colpo ho la ruota anteriore a terra!
Bestemmia d’ordinanza, scarica e capovolgi la bici, stacca il freno, smonta la ruota: mentre cambio camera d’aria Cyril esamina la sorella defunta… si è “scucita” una saldatura del butile. Evabbè.
Quasi quaranta minuti per completare le operazioni di sostituzione e ripristino assetto da viaggio e si torna in pista (17.45): via di ciclabile lungofiume ed è già Villach, dove approfitto di una stazione Radbutler per portare ad una pressione più elevata la ruota davanti (101km).
Via come un treno a lasciare la città alle spalle, affiancando la linea ferrovia su tratto gravel dalla ghiaia molto scura e poi lungo verdi campi di mais.
Ennesimo cambio riva (18.25 km110) ed è ormai Kellerberg (18.40 km116): da segnalare al km118 la banchina del traghetto per tornare sull’altra riva del fiume, che però non mi è necessario.
A Pobersach (18.50 120km) tento la sorte alla Gasthaus in cui ero stato nel 2014, ma niente cena, ci dispiace,  solo birra!
Ma io ho fame, quindi tiro dritto fino a Feistriz a/Drau (19.05 km122 1880mD), scrutando le vetrine e le insegne in cerca di ristoro.
Mentre ceno sotto il tendone del Zentral, inizia a piovere: wienerschnitzel, kartoffeln, salsa di mirtilli, weiss da mezzo.
Spazzolo tutto e non accenna a smettere: sono le 20.00 e ancora non so dove dormirò… mmm…
20.35 rompo gli indugi e vado: pochi colpi in salita e… ecco il cimitero!
Begli angoli asciutti e riparati, bagno aperto con servizi puliti, carta e sapone, vicinato tranquillo… oh yesss!
(20.45 123km 1900mD)

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