OrientXpress Day29 Rogoznica_Zadar, km117
Mercoledì 31 luglio
Cena di pesce ieri sera nel bel villaggio di Rogoznica, decisamente animato.
Poi però è ora di branda… Notte!
Dormo discretamente nonostante il caldo, ma forse non abbastanza, e mi sveglio intontito, col mal di testa…
Non importa: routine del mattino e via, alle 0815 lascio il campeggio, dando i primi colpi di pedale nel caldo umido che già promette una giornata faticosa… i miei appunti risultano infatti, in serata, incompleti e confusi, ma per sommi capi ecco quanto avviene…
Sempre sulla strada lungomare, dopo una decina di chilometri (km4073) mi lascio alle spalle la bella Primosten, unita da un esile lembo di terra alla costa e giungo a Sibenik in due ore e mezza (1045).
La città vecchia è poco praticabile in bici, ma giro quel po’ che mi è possibile: bel centro storico dal consueto impianto via principale, laterali, vicoli piazza e piazzette.
Notevoli blasoni su architravi e portali, belle modanature e decorazioni. La cattedrale, patrimonio Unesco, non mi risulta raggiungibile, o forse è solo lo stordimento: comunque massimo una mezz’oretta e sono in procinto di uscire in direzione Ryeka (Km4102), fortunatamente in modo abbastanza semplice.
Il sole allo zenith mi trova a solcare un altopiano brullo, diviso da muretti a secco semidiroccati, per divenire poi più ordinato e coltivato a fichi ed ulivi.
Il sole è un maglio, le gambe non girano più: al bivio per Tisno sei enormi porchette rosolano lente sugli spiedi(1230, km4123): pausa, cazzo!
Due ore all’ombra, porchetta e radler al plurale, e ritorno un po’ in qua: programmo comunque di fermarmi a Zadar, ho bisogno di riposare un po’.
Riparto, sempre in saliscendi tra rocce, pini ed arbusti, passo Drage ed un’ora dopo sto costeggiando il Vransko jezero (1530, km4143), grande lago chiuso tra la costa e la linea montuosa che vi corre parallela.
Ancora via senza altro obiettivo che arrivare: a Pakostane, in un angolo di pineta, mi concedo una sosta ombra e tè di venti minuti; poi un’altra simile davanti ad un market (1700, km4166) dove mi carico con una coca prima dell’ultimo balzo.
Preannunciata dalla consueta zona industriale, ecco la bella città di Zadar, di cui in breve supero le mura veneziane (patrimonio Unesco pure loro) raggiungo il centro storico e l’ostello che ho prenotato (1830_1900, km4180).
Il piano sarebbe riassumibile in “relax”, ma si sa… non ci riesco mai!