OrientXpress Day03 Postojna_Gorenje Gradisce, km131
Ha piovuto tutta la notte e la temperatura è bella fresca, stamattina!
0645 giù dalla branda, 0700 mezz’ora di saccheggio al buffet colazione, toilette manutenzione affardellamento evvia che si va alli’nfo: 0830 esco con due cartine della zona e si può pedalare sul serio!
Direzione Lubiana sulla principale, poi svolta verso Unec (0905, km299) tra boschi pullulanti d’orsi (così dicono) e poi ancora foresta e prati fino a Cerknica (0930)…
In saliscendi si solcano inappuntabili verdi colline, tenute a prato o coltivo e punteggiate di armenti… si segnalano cicogne, falchi, scoiattoli. Orsi non pervenuti.
Sempre dritto: a Nova Vas (1040, km321) devio per ancor più secondaria strada con allegre rampe spaccagambe… rapportino e si sale un sette chilometri, per scollinare al 10%, piombare a fondovalle e ripetere!
A Velike Lasce (1150 km340) intercetto la strada che sale verso Lubiana, la percorro per due chilometri fino a Rasica e subito su stradina verso Videm: ancora boschi, prati, villaggi, salite, discese sotto un bel cielo azzurro… la Slovenia profuma di tiglio, fieno, resina, sottobosco!
Passo i villaggi di Ponikve e Predstruge a poi dirigo verso Krka (1225, km347) e rieccoci! Salita al 15%, poi scendi, sali e scendi finalmente quattro chilometri al 10% per giungere il paese, l’omonimo fiume e l’omonima valle (1305, km359). All’omonima trattoria mi fermo per la versione locale della cesar’s salad ed un paio di birre: sotto il sole si crepa, ma per fortuna c’è un po’ di venticello.
L’oste mi racconta in francese dei quaranta orsi che vivono sulle colline qui attorno e dei cinquanta chili di funghi raccolti oggi, poi è proprio ora di ripartire: 1450 ed il sole ancora spacca, ma si va lo stesso senza paura, ovviamente più in salita che in discesa, fino a Zuzenberk (1530 km374), villaggio dal castello a strapiombo sul fiume (fiume Krka, ovviamente). Un quarto d’ora di visita e via andare sulla riva sinistra, per poi prendere l’ancor più secondaria riva destra del fiume verso Dolenjske Toplice: boschi ombrosi, saliscendi, bei villaggi e tutto il repertorio, inizialmente allargandosi per poi tornare lungofiume ed infine raggiungere la città di Novo Mesto (1740, km402), arroccata in un’ansa del fiume, che merita una sosta giretto e birretta. O forse la merito io, che ormai ho le gambe di legno!
1835 ultimo assalto: direzione Otocec, deviazione per Ratec, incursione nel minimarket in chiusura per comprare due minchiate commestibili a caso e tre chili d’acqua (1855_1900! Dieci minuti a sistemare le borse…), giù alla riva, passaggio all’altra sponda sul rumoroso ponte di legno e subito salita nel bosco ormai scuro. A Ratec giro per Sentjernej mentre l’umidità raggiunge livelli stratosferici e l’aria si fa pesante: c’è odor di temporale! Esco dal bosco, passo un villaggio, addocchio una costruzione di fianco al cimitero: ha una tettoia, sia pur aperta su tre lati, e, ovviamente, il cimitero è dotato di acqua corrente… Ok, fatta!
Mi lavo a pezzi con acqua e sapone, preparo il campo rivolgendo il telo cerato a protezione dal vento dominante: inizia a piovere. Armeggio col fornello, zuppa sul fuoco: la pioggia rinforza, il vento gira e spara potenti raffiche d’acqua sulla mia cuccia.
Nel mio bivvibag impermeabile finisco la cottura, poi sposto le masserizie all’angolo opposto, che per ora pare resistere… Ok, si cena!