OrientXpress Day17 Istanbul_Tekirdag, km132

Venerdì 19 luglio

Dopo l’ultima giornata dedicata alla favolosa Bisanzio, una cena di pesce suggella la fine della pausa dai pedali: domani si ricomincia!
Sveglia 0730 +15 minuti ed in due ore secche si salta in sella: via lungo il tragitto studiato a piedi per due chilometri fino alla fermata del tram a Sultanahmet.
Ho infatti deciso di risparmiarmi l’uscita dalla città (ed una probabile morte) e di raggiungere la prima periferia urbana con l’unico mezzo pubblico che mi carica la bestia: et voilà, eccoci, dopo qualche prova diciamo, alla fermata di Zeytinburnu, che dà quasi direttamente sulla D100.
Tempo di rifare colazione e, ore 1045 km2393, è ora di buttarsi nel traffico!
Un’ora serpeggiando tra le corsie, i bus, i furgoni, i minibus, le auto, le moto e le motorette quando una sagoma aliena si profila sulla salita incombente: cazzo! un cicloviaggiatore!
Tosto lo raggiungo (in realtà lo supero) incitandolo in inglese a darci dentro: motivational coach for bike tourers!
Tomás, secondo me, mi manda a cagare silenziosamente, poi mi chiede da dove salto fuori ecc ecc
Alle 1220, km2426, dalle parti di Minansinan (???? mi pare) ci fermiamo per farci due chiacchiere ed una coca mentre il muezzin fa sentire la sua voce: Tomás è polacco, è partito dalla Georgia e sta andando in Bulgaria. Abbiamo in comune qualche chilometro, quindi decidiamo di pedalare assieme per questo tratto.
Venti minuti e di nuovo sotto il sole cocente fino a raggiungere e superare la città di Silivri (1415, km2457) per fermarsi in un giardino estivo che si prepara ad ospitare un matrimonio: il boss georgiano, entusiasta di parlare russo con Tomás, ci fa portare comunque drinks e kebab, e poi ci intrattiene con un paio di rounds di caj.
Si sta bene a sorseggiare tè al fresco, ma la strada chiama: un’ora e si riparte… ancora una mezz’oretta prima che l’amico polacco devii a nord verso Corlu ed io prosegua verso ovest (1545, km2467). Saluti ed auguri, e poi via, ognuno sul suo itinerario.
A parte una sosta gelato al distributore, niente da segnalare: la strada è ampia, in continuo saliscendi, con una generosa corsia d’emergenza ed il traffico si è fatto ormai moderato.
Non senza essermi fatto un paio di risate con dei poliziotti cui ho chiesto informazioni, arrivo a Tekirdag alla Pansyon No Problem (1830, km2522).
I ragazzi della reception sono entusiasti, come dargli torto, del mio arrivo e, siccome parlano pure inglese, si va subito di chiacchiere…

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