HeartQuakes day06 Norcia _ Forche Canapine 33km 1570mD

Sveglia alle 07.00 che tanto la colazione sarà tardiva: zaino quasi pronto, taping migliorato, colazione, toilette, checkout… 08.10 e si va.
Il mattino è fresco e nuvoloso, roba da non credere!
Aggancio la traccia proveniente dal centro in cinque minuti ed un chilometro scarso procedendo su asfalto secondario, direzione agriturismo Tana dei Lupi (08.30 km01,8) dove si sterra fino alla stradella successiva, che cede il passo ad una sterrata tra i poderi e poi si butta su un sentiero nel bosco (08.50 km02,6).
Si sfiora la strada in prossimità di un curvone, con ogni evidenza tristemente e frequentemente utilizzato come cesso (09.10 km03,65) e si prosegue in salita nel fresco dell’ombra: il sole fa capolino per la prima volta in una radura già in quota (09.35 km05 1200mslm), ma
la linea del bosco la si supera allo scoccare dell’ora (10.00 km06 1360mslm), e da qui il sentiero scorre tra i pascoli sommitali dove l’occhio può spaziare libero.
Un quarto d’ora ed approfitto di un panoramico e silenzioso balcone sulla vallata di Norcia, la Valnerina, per una meritata sosta (10.15 km06,75 1430mslm).
Riparto alla mezza continuando in costa per poi guadagnare una sella dove si incrociano più tracce (10.45 km07,8): seguo la mulattiera a sinistra, che offre una spettacolare vista sulla Piana di Castelluccio.
Serpeggia sul fianco del monte guadagnando quota senza fretta, poi, superata una fonte striminzita (11.25 km10,5 1590mslm) e, cinque minuti dopo, un fontanile che sembra una barca incagliata, una rapida scalinata di tronchi accompagna ad una selletta ghiaiosa dalla quale si tiene la destra costeggiando alla base una bella pala erbosa, mentre il sentiero guarda nuovamente la piana di Norcia.
Una volta eseguito mezzo periplo su sentiero sabbioso o roccioso a momenti alternati, si giunge ad una selletta tra i due cocuzzoli(11.45 km11,5): il vento teso da ovest gioca con le nuvole e disegna onde con le alte erbe del pascolo, mentre il sentiero, tornato sabbioso, conduce lungo il crinale e poi, ancora per roccette, alla forcella in località Coste Forconi (12.05 km12,5 1730mslm).
Un quarto d’ora di sosta prima di agganciare la mulattiera che, rinnovando l’apertura panoramica sulla Piana, scende decisa a Castelluccio (12.25 km13).
Quattro chilometri abbondanti di pista sassosa e polverosa mi separano dalla pausa pranzo: panino salsiccia pecorino e verdura dell’orto, ricotta con miele e pistacchi, caffè… più due panini da portar via e una bottiglia d’acqua… stasera ne avrò bisogno (13.25 km17,5 1000mslm 1160mD+)!
### azzero i contatori e cambio traccia ###
Ottimo il panino, strepitosa la ricotta, preziose le informazioni di nonno pastore dagli incredibili occhi azzurri: ho un piano per proseguire.
Ore 14.45 e si parte, sia pure bisticciando col coso elettrico qua, mi fermo nuovamente nella zona Sae a bere un altro litro e aggiungere la bottiglia vuota alle altre piene, chissà, poi si riparte sul serio!
È passata mezz’ora, insomma e sono infine sul sentiero che attraversa la Piana di Castelluccio: peccato che la famosa fioritura sia finita da almeno una decina di giorni, ma il posto è comunque pazzesco… la scenografica vallata era il fondo di un lago di origine glaciale, ed ora è un famoso presidio per la coltivazione delle lenticchie!
Si procede dapprima in piano tra i campi mietuti o già sarchiati: sulla sinistra l’imponente mole del monte Vettore, pilastro ferito dei Sibillini.
Poi si sale lentamente, si attraversa la strada (15.40 km2,85) proseguendo sul tratturo e, nei pressi di un recinto di pecore, si tiene il fontanile a sinistra per seguire evidenti impronte di ruote tra l’erba alta (16.10 km05,3): si torna così ad agganciare la pista sabbiosa, logicamente diretta verso la testa della valle.
Lascio la pista per l’evidente sentiero che tra i pascoli taglia in direzione delle colline che chiudono la valle all’orizzonte: la maggior parte dei prati non è stata ancora falciata e l’erba alta, sotto la sferza del vento, sembra cantare (16.35 km07).
Ritrovo la mulattiera dopo un ricovero sulla destra mentre i campanacci mi avvisano che un gregge è di ritorno verso il recinto notturno (16.50 km08,2): i cani stanno spostando le pecore su un dosso alla sinistra del sentiero, aspetto quindi che terminino il loro lavoro per passare tranquillamente.
Venti minuti e riparto, raggiungendo in breve la Fonte Stazzu de lu Magu, dove faccio rifornimento d’acqua.
Proseguo sulla double track sabbiosa ormai verso la testa di questa vallata secondaria, che credo si chiami il Pian Piccolo (17.30 km09,7 1330mslm): è evidente di fronte a me nel punto più alto del crinale l’arrivo di un impianto di risalita, mentre fiancheggio una zona paludosa ed un piccolo lago.
Risalendo la sassosa mulattier,a che mi allontana dalla pianura ben rasata, cammino su un crinale che la divide dal Pian Grande di Castelluccio (17.55 km11,2): il borgo arroccato è in vista sull’orizzonte, contro cui si staglia anche il Monte Vettore.
@Di fronte a me, invece il piano verso ovest mi dedico
Quindi in questa direzione guardando a sinistra destra
Faggeta @
Affianco ora la linea della vecchia bidonvia e risalgo la pista da sci (18.15 km12,4 1490mslm), che spiana tra i faggi e con ultima rampa porta al rifugio Monti del Sole, chiuso dal terremoto (18.30 km13,2).
Mi fermo un attimo sul piazzale del rifugio per una sosta e poi mi alzo fino all’impianto di risalita poco più su, per dare un’occhiata ai dintorni e valutare cosa fare: decido di camminare ancora qualche chilometro per spostarmi verso il rifugio Genziana, anch’esso chiuso, ed i Pantani, dove valuto di pernottare…
Classico quarto di giro d’orologio e si riparte: dal piazzale la strada d’asfalto sgretolato conduce nella direzione voluta… al bivio incontro Bernard, cicloturista tedesco, e ci intratteniamo con qualche chiacchera.
Salutato il ciclista teutonico imbocco l’ampia mulattiera (19.05 km15), valutando fondo e pendenza dei prati attorno con finalità campeggiatorie, quand’ecco, dopo una curva, spuntare Paolo: tuta da moto, tenda appena piantata, seggiolona comfort, pipa fumante… che stile!
Sella panoramica rivolta a nord e sud, erba corta, terreno morbido e pianeggiante, niente merde di animali al pascolo: la ricerca è finita, ha scelto lui per me (19.15 km15,7 410mD)!