MediterraneanConnection2021 Day19 San Leonardo _ Fuentes de Magana, 119km 1117mD
Barba, capelli, doccia e posso scendere a cena: con giacchetta che è già bello fresco!
Altro che fresco, direi pure freddo!
Poi su in branda, che c’è un vero letto da sfruttare: peccato che il triplo burger abbia qualcosa da ridire!
In piedi alle 07.30, toilette con calma, colazione al bar di fronte che qua prima delle 08.30 non si apre, poi finalmente si possono chiedere le chiavi del garage per prendersi cura della bestia a due ruote.
Super pulizia ed ingrassaggio, affardellamento, controllo della rotta e si va: 09.20 e si esce da San Leonardo, senza avvistare negozi di cibarie.
Comunque probabilmente non serviranno scorte: imbocco infatti una Via Verde sulla quale passa il locale Camino de Santiago de Castilla, e normalmente dovrei trovare almeno birre e panini!
Si pedala dunque sulla ex ferrovia schiodata, un tratto preservato della quale ha fatto da set per il “Dottor Zivago”, godendo del buon fondo veloce e del fresco del bosco di pini.
Il paesaggio non è molto vario, ma la facilità con cui si progredisce val bene un po’ di noia: ogni tanto gli alberi si diradano e si getta uno sguardo al passato… la ex stazione di El Pinar Grande (10.15 km15 1165m); l’Ermita de la Blanca (10.35 km21,5 1150m), dove avviene il passaggio dai pinares ai pascoli; le ex stazioni di Abejar (10.55 km28,5) ed Herreros (11.20 km37 1100m).
Una sosta nel bel borghetto di Ocenilla (11.40 km44) dove la cerveza me la offre Cristina, dalla Colombia, con gli auguri di buon viaggio.
Raggiungo la periferia di Soria (12.25 km59 1050m) dove pasticcio un po’ con il navigatore ma poi ritorno sui miei passi, giro lungo il perimetro dei los Royales, imbocco una senda ed il
bypass della circonvallazione è avvenuto (12.35 km61 1000m).
Si può così procedere lungo il Rio Duero, arrivando quasi subito di fronte alla Ermita San Saturio a piombo sull’acqua… ma sull’altra sponda del fiume.
Si segue l’argine del fiume prima nel parco cittadino poi su bel sentiero sotto le mura e su passerelle in legno sospese sull’acqua: molto fico!
Passato il molino Harinas Duero manca ormai poco a Garray (13.25 km72 1000m) dove faccio sosta cerveza: provo a ripartire e prendo la bianca sterrata tra i campi, ma ormai il sole è allo zenith ed il calore eccessivo… aggiungo un paio di chilometri, ma torno in paese e mi fermo per pranzo!
E che pranzo!
Esagerato, sinceramente, e mi butto all’ombra del frontòn una mezz’ora in più del previsto per provare a riprendermi!
Poi però la strada chiama, e sia pure decisamente appesantito, rispondo all’appello: 16.15 e si torna a sterrare tra i campi, in continuo saliscendi, arrivando in fretta a Renieblas (16.40 km82) da cui si sale su erto sentiero fino alla posizione dell’antico accampamento romano (17.00 km84 1130m) che dominava la zona.
Poi giù tra alberi e sterpaglia fino al bel pueblo di Narros (17.35 km93 1100), fitto di cruzeiros e dalla bella fontana.
Si risale nella campagna riarsa e si giunge al punto più alto del percorso odierno (18.20 km100 1268m): sono controvento e vado così piano che sorprendo una volpe che, spaventata, inciampa e rotola, per poi scappare di gran carriera!
Discesa, risalita, curve e curvoni ed ecco Pobar (18.30 km102) dove un tratto di carretera mi conduce a Magagna (19.00 km111 960m), dominata dal bel castillo: una rapida cerveza, piccola sosta, giro sull’aereo sentiero fino all’ermita, poi di nuovo carretera ed ultimo sforzo, c’è da risalire!
Su con calma i primi chilometri senza pause, poi in cima alla sierra spiana un po’ ed ecco il bel pueblo di Fuente de Magagna (ore 20.00? km119 1117mD) dove in breve trovo alloggio nel bel Albergue Tierras Alta di Maite y Enrico.