CMSB day02 Masua _ Bugerru -> Su Trabì, 24km (+5) 1022mD

In ostello c’è già Federico, e scambiamo un po’ di chiacchiere mentre smonto lo zaino: poi doccia, ancora un po’ di cazzate, cena a base di precotti da buttare in microonde (i classici tv dinner americani, ma italian style) ed è ora di branda.
06.45 e anticipo la sveglia di un quarto d’ora: colazione, toilette, affardellamento e, ore 07.45 appena fuori dall’ostello, trovo un pastore sardo a cui chiedono indicazioni per trovare il vecchio tracciato del sentiero minerario, che è già cambiato in questi pochi anni: il saggio approva, ed in breve imbocco l’usurata carrozzabile che sale fino ai resti dell’antico piano inclinato della miniera.
Segni non ce ne sono, ma memore delle indicazioni del saggio mi ritrovo a camminare su un sentiero da capre a mezza costa tra la macchia mediterranea con vista sulla miniera sottostante ed il Pan di Zucchero (e le capre soprastanti): è solo nel canalone De Sa Teleferica (ore 08.20) che son sicuro al 100% di aver fatto una cazzata!
Ritorno spedito fino allo scivolo, rifaccio il punto e mi butto sul ghiaione formato dai vecchi detriti puntando la camionabile che bordeggia gli scavi: attraverso in costa nella macchia, ci arrivo e… due metri di recinzione!
Hai visto perché c’è un percorso nuovo?
Seguo un po’ e poi scavalco, lasciando il cavallo dei pantaloni, ma nessuna parte anatomica importante, sulla sommità dell’ostacolo… cheppalle!
Illegalmente nel sito minerario, seguo la strada attorno ai detriti e poi mi butto in un canalone di scarico cementato: un inghiottitoio da evitare, un ultimo cancello da saltare et voilà! eccomi al parcheggio della spiaggia di Masua.
Non fatelo: seguire la strada asfaltata in discesa e molto più facile e veloce!
Cazzarola! Son quasi le 09!
Il tempo di cambiare i pantaloni e si riparte, mangiando un’arancia dono di una coppia di camperisti tedeschi.
L’ora è suonata da cinque minuti ed eccomi nuovamente sul sentiero che conduce a Porto Flavia e che, a quanto pare, ero destinato a percorrere ancora una volta: in breve raggiungo il cancello dove si distaccano il Sentiero delle Miniere nel Blu ed il Cammino (09.15 km06,5), che sale in costante e petrosa salita tra gli ulivi… è qui, al canale S’Olivariu, che avrei dovuto agganciarmi, e invece… vabbè.
Ore 09.50 km08,5 raggiungo una sella da cui si sale ancora, ma più in dolce, fino alla sommità del monte Nai (10.00 km09), per poi scendere, dapprima su mulattiera e poi sul fondo erto ed infido, ad agganciare il sentiero delle Miniere nel Blu, sul versante opposto e sempre nelle vicinanze della scogliera.
La macchia è molto fitta, il sentiero molto stretto e molto pendente, le indicazioni non sempre inappuntabili, numerose le tracce ingannevoli: arrivare a filo della scogliera soprastante la grotta Sardegna è parecchio impegnativo e richiede attenzione continua (11.15 km13).
Solo un paio di foto e riparto, finalmente in falsopiano e poi ancora in discesa attraverso un folto di ginepri, ed in breve eccomi sopra la panoramica insenatura del Canal Grande (11.30 km14).
Proseguo in quota ed al bivio con il canale Sa Susuia, appena cinque minuti dopo, la via si fa più larga, finalmente!
Raggiungo il bivio per Cala Domestica (11.45 km14,5): resto sul cammino e risalgo il canalone, frequentato da capre molto schive, ed in breve la mulattiera scollina (12.05 km15,5) e conduce ad un ulteriore bivio all’altezza di un vecchio, ed enorme, forno di calcinazione ed all’ex ferrovia mineraria a scartamento ridotto Scalittas-Cala Domestica… è ora di sosta (12.20 km17)!
Due panini, un po’ di cioccolato, mezza bottiglia d’acqua, dormicchio un po’ al sole: son già le 13.00 e si riparte, seguendo l’antico percorso ferroviario… via in piano sul terrapieno compatto, ed in breve ecco la spiaggia con i ruderi del capolinea (13.30 km19)!
Attraverso la sabbia e raggiungo il lato opposto ai binari:  proseguo lungo la falesia, forata da una breve galleria, fino alla caletta successiva: da qui si risale cattivi e veloci all’altopiano Planu Sartu, sopra le spiagge, che risuona dei campanelli delle capre al pascolo, invisibili tra i bassi arbusti (13.45 km20).
Via rapido tra la macchia, ora, ed ecco il bivio Medau Figus (14.05 km21): dopo tanti sentieri sconnessi la buona mulattiera è proprio la benvenuta!
Si raggiunge in fretta il filo della scogliera che, con salto impressionante e recintato, precipita verticalmente sull’acqua (14.20 km22,5): la cittadina di Bugerru è ormai in vista e notevole è l’apertura sul litorale fino a Capo Pecora.
Via in discesa, ad imboccare in retromarcia la Via Crucis che sale dal livello del mare: basta un quarto d’ora per trovare l’asfalto in corrispondenza della Galleria Henry (14.35 km23,5) e cinque minuti in più per giungere a Bugerru (14.40 km24).
Birretta obbligatoria e… niente spesa, i negozi aprono alle 17.00!
Minchia, non me lo ricordavo proprio!
Non ho più viveri e domani mi aspetta una tappa lunga senza punti di appoggio intermedi… mumble, mumble…
La tappa avrebbe previsto l’arrivo a 10km da qui, a Portixeddu, dove però in fuori stagione è tutto chiuso: per stasera ho prenotato un bnb 5km fuori cammino (quindi 10+5km) in direzione Fluminimaggiore… mentre ci ragiono con la barista, Fabio mette giù il caffè e dice “ti porto con me a Flumini, fai la spesa e torni giù all’agriturismo, saranno 5km da lì”.
Mi hai convinto, Fabio!
E così alle 15.15 il simpatico cacciatore mi lascia in piazza e va a sparare ai cinghiali, mentre io mi butto su una panchina ad ammazzare il tempo dormicchiando un po’.
Poi un caffè e scendo verso valle per fermarmi al Despar esattamente alle 17.00: giusto dieci minuti per una rapida spesa e via di nuovo in strada, mentre la luce inizia ad affievolirsi.
Su la frontale, così non mi scambiano per un cinghiale, e via sulla provinciale e poi sulla vicinale del Pino Secolare: la giornata non è stata calda come quella di ieri, che più che primaverile sembrava di inizio estate… oggi, invece, il sole andava e veniva e le temperature erano decisamente più basse.
Il vento ha soffiato però solo a tratti, e comunque ho camminato sempre in maglietta, giusto coprendo meglio, di tanto in tanto, il collo… nelle ore serali in cui faccio questi ultimi chilometri sale l’umidità e si alzano le nuvole a coprire le cime dei monti circostanti.
Ormai è notte: ancora una deviazione su scura sterrata ed eccomi a SuTrabì, dove termina questa tappa (18.00 24+5km). 

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