Dìa25, Martedì 07 luglio, Requejo-A Gudina, 44km (-228km)

plata_070709_1221Un sacco di ricorrenze, oggi: si passa dalla Castilla y Leon, di cui la Sanabria fa parte, alla Galizia, con la quale inizia il conto alla rovescia verso Santiago; ha luogo il rito dell’encierro, la corsa dei tori di Pamplona, nella tradizionale feria de San Firmin; c’è l’entierro di Michael Jackson, con 18000 spettatori paganti… dimenticato qualcosa?
Bene, tornato in albergue per ultimo, ovviamente, preparo silenziosamente le cose e mi ficco in branda… vedo partire il Karl olandese che saranno le 4 e mezza o giù di lì, poi la sveglia psicostroboscopica della famiglia di ciclo-pellegrini mi sveglia alle 05.45, quando avevo previsto di tirarmi su alle 06… Fa niente, mi alzo, preparo il resto della roba e via, sono le 06.15.
Non fa fresco come ieri, fa proprio freddo, cazzo! Avessi le tasche ci infilerei le mani, ma niente, non si può! Comunque via sul simpatico sentiero che prima scende e poi sale, costante della giornata: oggi infatti grandi dislivelli, diciamo, ma che si propongono in un susseguirsi di salite, a volte anche serrate, e discese, anche ripide e scivolose.
Da Requejo, dunque, si sale alla Portilla de Padornelo in un primo strappo, percorrendo boschi di roveri in cui i caprioli fanno sentire il loro richiamo, tra muretti a secco e allegri ruscelli che arrivano anche a bagnare abbondantemente il sentiero; poi si scende al paese di Padornelo e si prosegue fino ad Aciberos, altro paese sprovvisto di un sia pure sfigatissimo bar, e dal quale si esce su piacevolissima mulattiera tra secolari e maestosi castagni… il sentiero, a tratti, non è solo attraversato ma, addirittura, percorso dall’acqua, che arriva a formare un vivacissimo torrente: mantenere i piedi asciutti e non scivolare costa non poca fatica! Cavolo, fino ad ora di acqua neanche l’ombra, improvvisamente è tutto una fontana e ne trovi anche dove ne faresti volentieri a meno! Comunque sia, si arriva a Lubian, dove, con rapida deviazione, riesco a trovare un bar: è aperto per pulizie! Riesco egualmente a scroccare un caffelatte, ma di tostada neanche a parlarne: mi viene concessa una maddalena confezionata e vengo praticamente scopato fuori a colpi di mocho!
Ok, messaggio ricevuto, me ne vado!
Mi siedo fuori a rattoppare la solita zampa e poi via… sono ormai le 11.
Altra discesa, ripida e veloce, altra salita, decisa e prolungata, e si raggiunge l’Alto de A Candia, il passo che segna il confine tra Castilla e Galicia: qua inizia anche il fatidico conto alla rovescia che ci accompagnerà, anche un po’ fastidioso, fino a Santiago de Compostela.
Un tizio alla guida di un rullo compressore(!!!) sta percorrendo la stretta sterrata, e decide di fare una sosta proprio di fronte a me, a motore acceso! Sai dove lo manderei? Cazzo, ma oggi nessuno mi vuole! Reinfilo le scarpe, inforco lo zaino, ed il tizio decide di attaccare bottone… gli concedo 10 minuti, poi smammo.
Giù per il sentiero tra pascoli e muretti e si giunge a Villavella, meta di oggi… e invece no, cazzo!
Sono solo le 13.30, cerco una tienda per fare un po’ di spesa: i villici mi mandano un po’ qua un po’ là, poi, quando la trovo, è chiusa! Provo con un bar, mi appende in faccia il cartello “cerrado”! vado in quello dopo: cerveza y limon, ok… da mangiare:nada! ho capito: sto paese non mi vuole!
Rapido descanso guardando al bar lo Studioaperto spagnolo (corna, disgrazie, omicidi et similia) e riparto: sono quasi le 15, ma non fa poi così caldo, e c’è una bella arietta. Il sentiero porta ad attraversare paeselli semidisabitati e molto diroccati, alternando i soliti boschi ad inconsuete praterie sassose: mi concedo un ritmo meno sostenuto del solito, anche perché l’orientamento è a volte faticoso. Comunque alle 17.30, dopo aver attraversato a lungo il paese, che si srotola lungo la statale, giungo all’albergue, dove ritrovo i granadini: saluti e domande di rito, poi doccia e bucato.
La biblioteca è ovviamente in ferie, per questa settimana, chissà di beccare un wiffi da qualche parte, stasera…
Ed eccolo qua! Cena imponente al Churrasco de Ouro, che sarebbe il bisteccone d’oro, più o meno… mangiato come un maiale, ma non ancora abbastanza… ci accontentiamo, e tentiamo di non sconvolgere troppo i nuovi compagni, che gli altri li ho lasciati a Villavella, ma ci ribecchiamo al più tardi a Santiago…
Adesso vi aggiorno, e chissà che i prossimi, poverissimi pueblos abbiano la possibilità di connectarsi, se no… a Santiago!

 

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