Dìa04 Gandesa – Fabara, 30km

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Sveglia alle 0545, è ancora scuro… mangio tre biscotti al cioccolato e bevo un paio di succhi all’arancio; lo zaino è già pronto, infilo le scarpe: i mignoli sono secchi e rigidi, li lubrifico con il mitico Topionic e via, si parte. Sono le 0620 e il paese è ancora addormentato: le strade sono vuote e posso cercare la via con calma… una conchiglia di fronte alla chiesa ed eccomi nella direzione giusta. Cammino in modo buffo e doloroso finché i piedi non si scaldano: gli inutili mignoli osano protestare per la levataccia! Silenzio, che siete piccoli e brutti! Bisogna andare!
Per asfalto, purtroppo! 13km fino a Batea (arrivo 0840, pitstop vesciche 30 minuti), poi altri due fino alla Creu de la Vall (0935) dove si imbocca, finalmente, una pista di terra, a tratti finissima, che mi porterà a destinazione.
Sia la carretera che la pista si snodano tra i campi terrazzati coltivati a frutteto, tra dolci sali e scendi quasi mai impegnativi. I frutteti (albicocche?) sembrano un po’ provati e bruciacchiati… la terra dei campi è riarsa e spaccata, dura come il ferro, solo un coniglietto trafelato ogni tanto a dar segno di vita.
Dopo 4km di pista un cartello della Generalitat segna il confine: abbandono la Catalunya per entrare in Aragona (1040). Come già notavo gli anni precedenti, ogni regione ha il suo modo di segnalare il cammino: inizialmente crea un po’  di casino, poi ci si fa l’occhio… qua in Aragona ricompaiono i paletti di legno con la conchiglia gialla su fondo azzurro, che già mi accompagnarono dal Somport a Puente de la Reina nel 2008: ben ritrovati!
Si procede, scavalcando il rio Aragòn (in questa stagione decisamente in secca e poco presentabile) e scortati in cielo dal volo di numerosi rapaci, tra cui uno stormo di grifoni roteanti: spiacente ma non sono ancora morto, dovrete aspettare!
Caldo, molto caldo: sono le 1110 e le spalle impongono una sosta. Non un’ombra in giro, se non quella striminzita di un basso e secco albicocco (forse): non si può scegliere, e mi siedo sulla terra durissima ai suoi piedi, godendomi 15 minuti di riposo. Poi via ancora, ed alle 1240 sono all’Ayuntamiento di Fabara a chiedere info per la notte: trovo posto alla fonda Ca Oliver, molto carina e pulita, gestita da una coppia giovane ed in gamba. Il posto è proprio carino, tanto che se passate da queste parti ve lo consiglio davvero! La casa è ristrutturata ed arredata con gusto, e si mangia davvero bene. Doccia, bucato e menù. Riposino. Diario.
E poi vediamo…

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