Dìa05 Fabara – Chiprana, 30km

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Gran chiacchierata, ieri notte, con i gestori di Ca Oliver, Antonio e Antonia, e con Xavier e Martin, anche loro in pernotto a Fabara, sostenuta da numerosi bicchieri di Ballantines e Orujo de Hierbas per me… tanto a letto presto non ci vado, che non sono un bravo pellegrino! A mezzanotte, comunque, ci ritiriamo tutti: preparo lo zaino e via in branda, che alle 0545 la sveglia suona…
Eccola, infatti, ma zompo come un grillo, mangio un po’ di biscotti, bevo un succo e via nel fresco del mattino. E nel buio, pure! Ma il viandante professionista ha già cercato ieri sera la via per uscire dal paese, sapendo che al mattino ci si vede poco un cazzo! Troooppo furbo, eh?
Ore 0610, dunque, e già in strada… nel giro di 20 minuti imbocco una pista di terra tra le colline coltivate che mi porterà dritto dritto a Caspe, a 21km da qui: fino ad ora il tratto più bello del cammino! Non c’è nessuno, e non una foglia si muove, solo spazio e silenzio, che neanche gli uccelli cantano: fino alle 8 posso solo spaventare una civetta, passando troppo vicino al suo anfratto, e osservare un’upupa mattiniera a volo radente. Poi i cespugli si animano di fruscii e pigolii, e, assieme al sole, gli ucelli cominciano il loro andirivieni quotidiano: tortore, ballerine, rondini, piccoli rapaci disegnano le loro trame nell’aria ancora fresca, stagliandosi contro le nuvole veloci indorate dal sole basso.
È ora di una pausa, però, e mi concedo 15 minuti. Alle 0830 riparto, ancora nella fresca ombra della vallata coltivata a frutteti, questi molto più informa di quelli di ieri!
Si cammina bene, e le nuvole velano il sole, ritardando l’effetto cottura…
Alle 0915 scavalco il rio Guadalope, quasi invisibile tra il folto canneto, su di un piccolo ponte, e, nel giro di un’ora, sono sul colle che domina il pueblo di Caspe, con ampia vista sull’Embalse del Mequinenza, meglio conosciuto come el Mar de Aragòn, un gigantesco invaso artificiale, come quasi tutti i laghi di Spagna.
Mi fermo a cazzeggiare e a visitare la Ermita de Santa Maria de Horta e la Torre Salamanca (chiusa) e a chiacchierare con il guardiano. Poi raggiungo il centro del paese e mi concedo, tra le 1040 e le 11, una sosta nel piazzale della chiesa, ma mi sbrigo a levarmi dalle palle che c’è un funerale e mi a petto nudo no pare bon!
Uscire da Caspe non è così veloce e scontato come pareva, e ci vogliono 25 minuti per imboccare il cammino: ancora una pista di terra, comoda e veloce per coprire i 9km che ci separano da Chiprana, meta di oggi, anch’essa con vista sull’embalse.
Il sole comincia a farsi sentire, ma l’arietta fresca non molla ed in breve sono all’Ayuntamiento a chiedere info: mi indirizzano a Casa Teresa, ed eccomi qua, h1300.
Barba, doccia, bucato y descanso, che a mangiare ci vado stasera.
Imprevisto: sono le 18 e arrivano 4 pellegrini in bicicletta… la senora Teresa mi chiede di spostarmi altrove per far loro posto… va ben, tanto qua o là… ed eccomi qua, nel suo salotto! Comunque a me basta dormire al fresco, e con una branda a me ga sistemà! Nel frattempo ho fatto due chiacchiere con Juan, il capo del manipolo di ciclisti… magari ci si becca dopo, per cena….
Tra un po’ vado a fare la spesa x la colazione e poi vediamo…

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