Dìa06 Chiprana – Sàstago, 30,5 km
Cena e chiacchiere con i quattro ciclo pellegrini catalani, ieri sera, al restaurante Mirador, che se ne approfitta e ci spenna, suscitando le ire dei mie compagni (la battuta indipendentista di Giusep: “ve lo avevo detto, io in Spagna non ci volevo venire!”).
Si torna a Casa Teresa, e divido il divano con il nipotino seienne che guarda Disneychannel mentre io smanetto sul pc… poi a mezzanotte, preparato lo zaino, lo mando a guardare la tv con la nonna, che io qualche oretta dovrei anche dormire: per fortuna che il serial sui pirati è finito, e non si lamenta più di tanto!
Notte ventosa, e appena chiudo gli occhi, non bastasse il casino delle imposte che sbattono, un gruppo di ragazzini si ferma sotto le mie finestre a cantare “compleano feliz!” a squarciagola e a più riprese, con grandi risate! Fanno casino una mezz’oretta, poi si spostano altrove… di riffa o di raffa alle 0545 occhi aperti, finisco lo zaino, bevo un cafè con leche che la senora Teresa mi ha lasciato in cucina con un paio di madalenas e via, h0615.
Il vento è ancora forte, tira da ovest giusto in faccia a me, e non molla: vorrà dire che non suderò più di tanto… mi incasino subito dopo l’uscita del paese, che una volta o l’altra cercherò il tizio che dipinge le frecce segnaletiche e gli spiegherò che la logica è che il segno deve essere inequivocabile e non interpretabile a seconda da che parte lo guardi! Cmq, trovato il bandolo del cammino, via, si scavalca l’embalse su di un largo ponte e ci si butta a sinistra, su pista di terra: 20km a Escatròn, h0645.
Un po’ come ieri, la pista scorre solitaria tra campi di grano e qualche aranceto: peccato che ai suoi lati scorrano un paio di grosse linee dell’alta tensione, che mi tolgono la voglia di fotografare… comunque si va via veloci e, alle 0735, si giunge nei pressi della zona umida della Salata de Chiprana, un’oasi naturale che magari un’altra volta mi piacerebbe visitare, ma oggi no, grazie! Alle 0825 sosta, controllo mignolo sinistro che ancora non collabora, varie ed eventuali ed in 20 minuti si riparte fino a giungere, alle 0930 su di una pista che corre parallela alla carretera: mancano 5km a Escatròn. 1040: entro nel pueblo, lo attraverso tutto ma, non trovandolo degno di nota (e non trovando bar aperti!) tiro dritto e vado a fermarmi al bar restaurante Embarcadero, poco fuori dal paese, sulla sponda destra dell’Ebro.
1055: non cedo alla voglia di birra e prendo un cafè con leche e due mantecados, chiacchierando con la barista ed un ragazzo sardo, visibilmente sveglio da poco, che è qua per lavoro… Alle 1120 levo le tende, per fermarmi poco più avanti, dopo appena 15 minuti, al Monasterio de la Rueda, dove incontro i quattro ciclisti: cazzo, se la sono presa comoda! Due chiacchiere e un po’ di foto alla ruota di 16 metri che dà il nome al luogo e posso ripartire: raggiungo il rudere de la Ermita de la Rueda e poi via, su pista finalmente libera dagli elettrodotti, su di un tratto tortuoso e solitario, bello come quello di ieri. Sono paesaggi che è difficile rendere con una fotografia…
Ma è la luce, qua in Spagna, che fa la differenza: è netta e precisa, permette di ammirare i riflessi dei microscopici cristalli di quarzo nelle pietre, le macchie di ruggine delle particelle ferrose, i colori degli altri ossidi metallici a me sconosciuti; fa risaltare le rugosità delle cortecce e le nervature delle foglie; fa apprezzare le nere crepe dove il calore del sole spacca il fango giallo e la terra rossa… l’aria fine permette ai suoni di arrivare lontano e allo sguardo di farsi vicino a cose che vicine non sono, lo sembrano e basta… (parentesi riflessiva su richiesta: contento, Paolo?).
Sono quasi 5km per arrivare al Mirador de los Meandros, un punto panoramico sui meandri dell’Ebro e sui paesi che vi sorgono: si vede anche Sàstago, mancano solo 4km. Sono le 1245 ed il sole, calmatosi il vento, picchia ormai come un martello: tiro un po’ di foto e riparto, raggiungendo il pueblo, l’Ayuntamento nella fattispecie, alle 1330. C’è un solo hostal e, infatti, prezzo superiore alla media: come cammino è veramente caro, niente da dire…
Doccia, bucato e diario. Adesso un riposino e poi pensiamo a colazione e cena… a dopo!
Qua c’è l’ADSL in ogni stanza, vediamo se mi prestano un cavo… con quel che pago, spero di sì!
Non serve, c’è anche il Wiffi ed ecco la chiave… ho fatto la spesa per domani e tra un po’ si scende per la cena: intanto vi posto qualcosa, ok?