S2N Sierras2oceaN2022 quick (not so quick, actually) resume!

L’anticlimax, il giorno dopo, quasi non lo sento: una volta atterrato e caricata la bestia inscatolata, il fido sodale Davide frena al primo kebabbaro utile per una ricarica di carboidrati… ok, si può tornare a casa!
Lascio la bestia in furgone, birretta fresca di frigo sotto la doccia calda e, finalmente, branda.
Risveglio automatico e automatico vaffanculo, per alzarsi alle 09.00, che c’è comunque daffare!
Tira fuori la macchina dal garage, rimonta il rack, sposta pesi e bidoni, rimetti a posto le bici, scarica la bestia e spacchetta tutto, riassembla (parzialmente, in realtà) il fido velocipede, svuota sacche e borse, appendi la tenda ad arieggiare, prepara le lavatrici… ed è già ora di farsi una pasta ed un caffè!
Pausa mentre la lavatrice fa il suo lavoro: meglio far due conti adesso, va là!
Dunque, Sierras2oceaN2022: nella prima parte, sulla traccia di #Altravesur, in 17 tappe senza interruzioni ho percorso 1484km per un dislivello complessivo di 26530mD+ in 105 ore pedalate, unendo Valencia a Cadiz, con una deviazione fuori traccia fino a Gibraltar e ritorno.
Bè, manca qualcosina perché il telefono, surriscaldandosi per le temperature assurde ed esposto al sole sul cockpit, ogni tanto mi chiudeva le applicazioni di navigazione… ma comunque non cambia molto, dai!
Quindi, in media, sarebbero 87km 1560mD+ e 6 ore giornaliere: così non è, in realtà, perché in tre occasioni ho pedalato solo mezza giornata per dedicare il pomeriggio alla manutenzione della bestia e/o per fare un po’ di turismo, ma la matematica è questa.
Dopo una prima parte interamente in terra di Spagna e quasi tutta offroad, la seconda vede una partenza iberica, una tranche lusitana ed un ritorno spagnolo in grande stile: da Cadiz a Santander lungo la costa atlantica in 2087km 23530mD+ in 127 ore, spalmate su 20 giorni consecutivi, lungo la Rota Vicentina ed i Caminos Portogues de la Costa e poi del Norte.
La media matematica è dunque poco più di 104km 1176mD+ in 6 ore giornaliere abbondanti: anche qua, però, qualche mezza giornata dedicata alla manutenzione o al “turismo”.
La media totale, tanto per farla finita, risulta invece essere 96,5km spalmati su 1353mD+ in poco più di 6 ore giornaliere: i conti tornano, direi.
Quello che i numeri non possono rendere sono il caldo, la polvere, i panorami, la fatica, la meraviglia, il gusto delle birre, la durezza del percorso, la concentrazione nell’offroad sempre e comunque, il sapore del cibo, il vento sempre contrario, la sensazione di una doccia a fine giornata, il cigolìo delle rotule in salita, la soddisfazione di buttarsi, finalmente, sul materassino, l’adrenalina della discesa, i quadricipiti che grippano, lo sforzo bestiale nello spingere la bici carica su sentieri da capre, le chiacchierate con i nativi che pensano che tu sia pazzo, i tendini tesi allo spasimo, la gioia nel trovare un pezzo d’asfalto in piano qualsiasi per far girare le gambe… roba che non avrei mai pensato di scrivere, lo ammetto!!! 

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