CounterClockWise day01 Gorizia _ Prijon 81km 1110mD

Sveglia con calma e ultimi controlli in garage, veloce pedalata in stazione, biglietto e prima tratta su rotaie.
Giretto in centro a Treviso per ammazzare il tempo (in realtà riesco a procurarmi un paio di panini, quindi non è proprio tempo sprecato), poi di nuovo in stazione per il regionale che tira dritto verso la meta: smonto la bici dell’incredibilmente gigantesca Bike Area del treno e raggiungo il centro di Gorizia, punto di partenza ufficiale del giro.
Bè, non subito: in realtà, vista l’ora, sul viale della stazione mi fermo per mangiare un panino all’ombra e prendere una birretta fresca, già slovena, al bar (12.20).
Ore 13.00, contatore sul km00 e si va: pista ciclabile dritto verso la Slovenia, attraversando la bella e pulita cittadina di confine.
Dieci minuti ed è già Slovenia (13.10 km03): un quarto d’ora ancora ed
esco dalla periferia di Nova Gorica, attraverso il ponte sul fiume Soca e prendo la ciclabile lungo la destra orografica che, al bivio, da destra arriva dall’Italia mentre a sinistra dirige a nord, verso Tolmin (13.25 km07).
L’asfalto è liscio ed in ombra, il fiume scorre in basso a destra profondamente incassato nella roccia: si va con facilità, si attraversaun primo paesello sulla soleggiata strada asfaltata lungofiume (14.00 km17,5) e, dopo una centale idroelettrica, ecco Lozice (14.10 km21) e poi Anthovo, dove torno a sinistra dei binari.
Bastano 10 minuti e 03 chilometri e poi, passato il grande cementificio, all’altezza del paese di Gorenja Vas la valle inizia ad allargarsi e c’è finalmente spazio per frutteti, prati e filari di vite.
Qui la Slovenia sa di sole, di acqua pulita e di fieno steso ad asciugare sui prati appena falciati, e delle piccole mele acerbe cadute ai piedi degli alberi.
Si scavalca la Soca dalle verdi acque sul ponte a Kanal, piccolo e pittoresco paesello dove scatto qualche foto prima di proseguire (14.25 km25).
La strada lascia il borgo ad angolo retto per arrampicarsi pigramente sul costone della montagna, tra piccoli chalet moderni e tradizionali case in legno e pietra, poi scavalla e
giù a virare verso sinistra, dove la gola si fa stretta e si segue una principale (14.55 km30,5).
Poi ancora secondaria cui si accede da un ponticello (15.20 km38) arrampicando in doppia cifra tra i prati, solcando un pascolo punteggiato di borghetti, frutteti e fienili e, dalla sommità giù a bomba per raggiungere Most na Soci ed il suo lago verde macchiato dal rosso e giallo di canoe e gommoni (15.40 km41,5).
Attraversato il ponte, si bordeggiano lago e spiaggia sul nastro d’asfalto che presto si fa larga ciclabile e conduce lungofiume, preannunciato dal soundcheck punk rock dei Flogging Molly e dai tendoni dell’evento, a Tolmin (16.00 km47).
È ora di una pausa ombra e birrotta: si sta benone al fresco, ma mezz’ora e sufficiente: si va!
Ormai a Ladra si vede la chiara roccia del Triglav e si assaggian9 finalmente un paio di puccole mele asprigne (17.15 km60,5), si prosegue lungo la strada ed ecco il Napoleonov Most (17.30 km63), affacciato sulla stretta gola dalle belle e luminose pareti calcaree.
Sull’altra sponda, il serpeggiante asfalto a piombo sul fiume conduce ad un famoso e traboccante campeggio, da cui fuggo, in salita a tratti bella cazzuta, a riprendere la principale (17.50 km66,5) da cui, in favore di gravità, giungo a Kamp Trnovo, dove il posto c’è ma non si mangia (18.00 km69).
Sosta coca ed il panino ce lo metto io: venti minuti sotto l’ombrellone e si riparte, slalomando tra i team di rafters in rientro con gommone in testa.
Traverso un tremolante ponte in legno ed il sentiero in ghiaia abbastanza ruvido si fa presto decisamente rotto e segnato da macchinari pesanti: quando la pendenza aumenta ed il fondo diventa instabile, è il momento di un pezzo hike-a-bike anche bello tosto.
Finalmente scollino (18.45 km70,5): il fondo migliora di poco, ma la forza di gravità aiuta parecchio e lavorando un po’ di freni si arriva ad un tratto più pianeggiante che conduce, con un ultimo tratto con l’originale (o almeno così pare) double track, a Log Cezsoski (19.05 km75,5).
Il sole è ormai oltre le creste che chiudono la valle: la luce comincia a sbiadire un pochino mentre arrivo al paesino di Cezsoca (19.20 km80) da cui però basta pedalare ancora poco lungo l’argine per raggiungere il Prijon Sport Center (19.25 km81 1110mD) dove è tutto al completo ma riesco a contrattare una piazzola già provvista di tenda… va bene così!
La notte cala scura e veloce, e sono solo le 21.00, mentre arriva la mia grigliata…