Camino Vasco Day03, Ordizia _ Zegama, 21km
L’unica cucina aperta è quella della Taberna Martinez, a quanto pare, e quindi insalatona e plato combinado, che di più non si può chiedere.
Poi in branda, che manca poco a mezzanotte, e tanti saluti.
Dopo la tappa maggiorata di ieri, oggi si parte con calma: colazione rinforzata nello stiloso bar Ordizia e siamo pronti al via, 09.15 e si va! Attraversiamo il bel centro storico e proseguiamo lungo la solita principale verso Beasain: ancora una volta la sponda opposta è sede di capannoni metalmeccanici e lavorazioni del ferro in genere, alcuni già qui da metà 1800.
La cittadina sembra esser nata come insediamento operaio conseguente alla realizzazione della prima importante fabbrica ferroviaria, e la differenza estetica con Ordizia si vede tutta: attraversato per intero l’abitato, però, arriviamo (ore 10.00, km03) al complesso dei signori di Igartxa, potenti padroni della riviera dell’Oria nel XVI secolo, composto da un palazzo, un mulino, la vecchia ferriera ed una ermita… purtroppo per le cause che potete immaginare l’albergue, ospitato sopra il locale delle antiche pale sommerse, è attualmente chiuso.
Lasciamo le testimonianze storiche alle spalle e sovrapassiamo ferrovia e statale diretti sul versante opposto della valle, risalendo verso il piccolo borgo di Atari: la stradella impenna tra verdi pascoli reticolati punteggiati da spogli frutteti; superiamo la fattoria Altamira, le cui mucche possono godere del notevole panorama sulla Sierra de Aralar e sul piramidale monte Txindoki, e procediamo in continuo saliscendi per attraversare il piccolo e deserto villaggio di Olaberria (ore 10.50, km06) dove non si vede proprio nessuno in giro.
Ancora mezz’ora e, raggiunto un gruppetto di case, il cammino imbocca un fangoso sentiero che scende tra i pascoli alla volta di Idiazabal (ore 11.50, km10), adagiato sul fondovalle: attraversiamo il paese e la principale per salire sul fianco opposto grazie ad una rampa breve ma molto decisa… solchiamo un verde pianoro popolato dalle onnipresenti pecorone basche e poi giù, a seguire un bidegorri lato strada che conduce dritto al bel paesone di Segura (ore 12.45, 11km abbondanti), dai notevoli edifici storici in pietra.
Un’ora di sosta in piazza a colpi di pintxos, aspettando che il sole si decida a bucare le nuvole: deliberiamo di lasciare il cammino ufficiale, 5km di bidegorri lato strada, e di cercare il vecchio cammino di montagna, più lungo ma crediamo più interessante. Usciamo quindi diretti a Zerain prendendo la fangosa mulattiera che in trenta minuti ci porta al villaggio (ore 14.15, km13): niente segni e nessuna informazione utile dai locali, quindi traffichiamo un po’ e tempo un’oretta troviamo un fangosissimo sentiero da pecore che si inoltra tra le colline… proviamo, dai!
La distanza è breve, ma il sentiero sporco e mal tenuto, solcato dal bestiame e dai selvatici, pesante di rovi, d’acqua e di fango, ma in un’ora riusciamo a raggiungere Barbari (16.15), località sperduta tra i boschi, dalla quale però abbandoniamo l’incerta traccia a favore della solitaria stradella che scende verso valle: tre quarti d’ora e torniamo sulla principale, altri quindici minuti ed ecco il centro di Zegama (ore 17.15, km21) e la pension. Chiusa, ovviamente.
Infiliamo i piedi sotto un tavolino alla taberna di fronte e ammazziamo il tempo in attesa dell’apertura.