Via della Costa day06 Camogli _ Quinto al Mare _ Genova 19,5km 658mD (Quinto _ Genova by train: too much rain!)

Piove già al risveglio: colazione, zaino, goretex e via, cinque alle otto e si parte.
Percorro in discesa le ormai familiari stradine in direzione del porto: non serve però raggiungere la darsena, basta restare un po’ più in alto su asfalto secondario parallelo alla costa per entrare nel comune di Recco (08.20 km02), imboccare la scalinata verso il porto, costeggiare la riva, traversare il torrente omonimo su passerella pedonale, camminare sul percorso lungomare e tornare su al piano stradale in un quarto d’ora (08.35).
Sarà solo la prima di una serie di scalinate, principalmente in salita pare, con gradini e gradoni di tutte le profondità, altezze e materiali!
Molto pochi i sentieri, oggi: una sorta di urban trail ma, visto il meteo, non va neppure così male, dai!
Sottopasso la stazione ferroviaria in località Mulinetti (08.45 km04), torno in strada sul lato opposto ed imbocco la salita Costalunga, dal programmatico nome: infinita rampa di gradini da affrontare con calma, mentre la pioggia si fa decisamente più seria.
Poi svolto a sinistra e proseguo in falsopiano in direzione Sant’Apollinare (09.00 km05) fino al bivio successivo: il cartello ammonisce “Sentiero franato” ed è quindi la prima deviazione dalla traccia prevista… resto dunque in quota sul lastricato per poi scendere a gradini (09.20 km06), tornare alla strada sottostante ed in breve scavalcare il torrente Sori e addentrarmi nell’omonimo paese (09.35 km07,5).
Un viadotto sovrappassa la strada, poi su, scalinando tra le case fino al trivio successivo (10.00 km08,5): il sentiero per Besso è decisamente chiuso, provo quindi a proseguire in quota, ma è un vicolo cieco, il viottolo finisce nel giardino di una villetta.
Torno sui miei passi e mi dirigo verso San Gaetano, da dove posso così ritrovare la traccia e raggiungere  il borgo di Pieve Alta, frazione collinare di Pieve Ligure (10.15 km09,5): da qui procedo in falsopiano per poi scendere zigzagando tra orti e scalette fino a Bogliasco, dove ritrovo l’asfalto (10.35 km11).
La gradinata dopo il ponte mi porta a sovrappassare un tunnel stradale e, imboccata la verticale Via Armanna, a camminare tra giardini terrazzati e muretti (10.50 km12).
Imbocco quindi la più docile Via della Zuccona, quando la pioggia sembra smettere: il vento si alza portando le note di Wonderwall tra i muri a secco e gli ulivi gocciolanti (11.05 km13).
Un’ultima rampa porta alla chiesa di Sant’Ilario (11.15 km13,5) da cui si prosegue in falsopiano per una mezz’oretta, quando si scende sul serio su gradini di varie misure e tipologie verso il paese sottostante (11.45 km15,5).
Dieci minuti a scantonare tra le viuzze per giungere allo storico ponte in pietra, scavalcare il torrente e bordeggiare il porto di Nervi (12.00 km16): ancora cinquecento metri e mi infilo in un bar a cambiare maglietta e prendere qualcosa di caldo.
Riparto alla mezza, caldo e asciutto: tempo cinque minuti e si alza il vento, portando con sè dal mare il temporale… cheppalle.
Oltrepassato da poco Quinto al Mare mi si ferma davanti l’autobus per Genova (12.55 km17,5): lo prendo al volo, e Francesca mi regala pure il biglietto… buon finale d’anno a te, grazie mille!
Il capolinea, mezz’ora dopo e sette chilometri in meno, è a Brignole, dove prendo la metropolitana fino alla fermata San Giorgio, nella zona del porto.
Meno venti alle due, ancora diluvia ed il checkin è alle 15.00: vado a fare la spesa per il cenone e mi infilo in un bar ad ammazzare il tempo.
Poi slalom tra i carruggi fino al portone giusto, consegna delle chiavi ed inizio operazioni: doccia, lavatrice, stendino, tentativo di diario con svenimento…
Riapro gli occhi che son quasi le 18.00 ed ha smesso di piovere: via tra i vicoli e le chiese del porto antico, brulicanti di gente, negozietti e localini, poi nella piazza decorata con cascate di luci, breve visita alla cattedrale di San Lorenzo e via ancora tra viuzze e scalinate ancora luccicanti di pioggia… proprio bello, il Sestiere del Molo!
Ma ormai è ora di tornare in appartamento: il risotto di zucca non si fa da solo!
Vediamo di arrivare svegli al 2024, va là… comunque Buon Anno Nuovo a tutti!

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