Via della Costa day03 Levanto _ Sestri Levante, 31,5km 1428mD

Sveglia alle 07.30 perché c’è da aspettare la colazione: riesco comunque a partire alle 08.20 e dal corso principale dirigo verso il lungomare per fare qualche foto, poi però, visto che son qua, invece del previsto sentiero a scavalcare il costone, imbocco la galleria ex ferroviaria trasformata nella ciclopedonale Maremonti (08.35) che, con ampi scorci scenografici, conduce in fretta e comodamente alla spiaggia di Bonassola (09.00 km05).
Sottopasso la strada e, dal centro del paese, lascio la ciclabile per una scalinata prima e una rampa cementata poi, a salire tra case, ulivi ei fichi d’india fino al poggio Carpeneggio (09.30 km06,5 131mslm).
Si scende un attimo su cemento poi si gira su sentiero a mezzacosta dal fondo di sabbia nera che taglia tra i pini marittimi fino ad un borghetto da cui si scende in fretta (09.55 km07,5).
Il fondo si fa più impegnativo, in continuo saliscendi: traverso un torrente su rustico ponticello (10.10 km08) per poi risalire deciso, la traccia a strapiombo sulla costa rocciosa.
Il sentiero cede ora il passo ad una battuta in asfalto dove iniziano le case che preannunciano Framura (10.20 km09), stazione ferroviaria incastonata tra mare e roccia, cui passo sopra per giungere in località Guardiola, superata la quale ecco Anzo con la sua torre di guardia genovese ed i palazzi in stile liberty (10.35 km10).
Attraverso il bel paesello e dalla passeggiata marina una scalinata sale verso Ravecca (10.45) da cui si sale a gradoni tra i muretti a secco dei terrazzamenti ad ulivi fino a Setta (1050), piccolo borgo ricco di acqua.
Si arriva zigzagando tra orti e giardini alla strada, dove trovo il segnavia 651V (10.55 km11) che, dapprima su scalinata poi su mulattiera lastricata, sale tra i terrazzamenti e poi nel bosco, fino ad incrociare nuovamente la strada a Foce del Prato (1110 km12) da cui si inizia, finalmente, a scendere senza fretta, mentre lo sguardo spazia in lontananza: all’orizzonte il mare è dorato dalla luce del sole, mentre è di diversi toni di scuro sotto alle nuvole da questa parte della costa.
Si gira poi a destra su ampia forestale che resta in quota tra i corbezzoli, il rosmarino ed i lecci fino al bivio tra gli ulivi dove un sentiero stacca a sinistra in discesa da località Case Serro (11.45 km14 300mslm): ripida e scassata la traccia, segnata dalle ruote delle DH, mi precipita in mezz’ora a ritrovare l’asfalto oramai ad un tiro di sasso da Deiva Marina (12.20 km16).
Di là dal fiume in venti minuti faccio la spesa e mi porto sulla spiaggia per una meritatissima sosta: panino, pompelmo, cioccolata ed un litro e mezzo di tè, tentativo abortito di ottenere un caffè ma, in cambio, indicazioni utili!
Mezz’ora secca e torno sui miei passi, attraverso il centro ed in cinque minuti eccomi contromano su pista da DH disegnata dai ragazzi del paese, con tanto di salti e scalette… robba da matti!
Mi arrampico tra lecci ed arbusti in massima pendenza fino ad un crinale parallelo alla costa, giungo ad un podere e via su a sinistra su traccia più sinuosa (e facile!) ad intercettare (finalmente!) il mio itinerario originale, cui ho dato una sfoltita: intercetto il sentiero e subito sbuco al bivio di San Pantaleo (14.00 km18 5 325mslm) da cui si scende.
Un ultimo tratto cementato conduce al panoramico borgo di Lemeglio (1430 km20): giù tra le strette stradine si giunge all’antica Moneglia (14.45 km21), dove è ormai ora di sosta caffè e fetta di torta.
Ore 15.15 e via lungo la passeggiata lungomare per poi salire duro, fino al capolinea, su strada secondaria: venti minuti ed al termine del bitume si stacca un verticale sentiero incassato tra roccia ed alberi (15.35 km23) che conduce in breve alla Cresta Comunaglia (15.50 km24  310mslm) dove resto a mezzacosta fino al Bivio Quota 325 (mslm 16.15 km25).
Da qui, nel folto degli alberi, avrò meno aperture panoramiche fino al Colle Lago (16.40 km27 310mslm) dove lo sguardo torna a spaziare, anche in direzione Manierta, verso cui il mio itinerario scende lungo il crinale scavato dall’acqua… e dagli onnipresenti copertoni tassellati dei pazzi bikers liguri!
Ore 17.00… ormai è quasi buio, e tra i lecci ed i corbezzoli distinguere gli appoggi inizia ad esser complicato: accendo la frontale per procedere con più sicurezza e raggiungere tutto intero la strada forestale in località Terra Rossa (17.15 km29)… pochi passi ancora ed ecco la strada che scende a curvoni verso la Fincantieri di Rivo Trigoso (1730 km30): ci siamo quasi!
Un po’ di principale e poi stradine fino al confine di Sestri Levante ed ecco, dopo breve caccia al tesoro, l’appartamento (1750 km31,5): doccia bollente e lavasciuga supermeritate!
Poi a fare la spesa per colazione e merenda e a cena all’Osteria da Sergio: minestrone di verdura e legumi con pasta e pesto, frittura di pesce, mezzo di vino, focaccia con le noci, e, in chiusura, l’ottimo amaro Barzotto, al BAsilico, ORzo, chinOTTO, fratello del BaSaNotto bevuto ad Uscio durante la Via del Sale!
Promosso anche Sergio!!!

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