Via del Sale day01 Varzi _ Case del Romano 36km, 2124mD
Sveglia alle 07 e scendiamo per la nostra colazione autogestita: veloce toilette ed alle 08.00 siamo in strada, pronti a scendere a Varzi per l’apertura del minimarket, dove un paio di panini al famoso salame locale sono il minimo sindacale!
Gironzoliamo per le vie del bel borgo medievale dei Malaspina ed imbocchiamo infine il ponte sul torrente Staffora: inizia ufficialmente la Via del Sale!
Seguiamo il letto semiasciutto del corso d’acqua e… sbagliamo subito strada!
Un cartello poco chiaro ci manda fuoristrada, ma in breve l’equivoco è chiarito: dietrofront avantimarch ed eccoci sul cammino giusto, scavato dall’acqua ed in forte salita verso il borgo di Monteforte, dove una buona fonte d’acqua ci attende (09.45 km07). Il sole è già forte, e si suda seriamente: una sorsata ed una sciacquata e si riparte.
Si sale duro tra i castagni per guadagnare il borgo di Castellaro (10.30 km10,5), dove un dieci minuti di sosta serve a fare il punto e bere ancora un po’.
Qualche esemplare di maggiociondolo bordeggia la via, che sale ora nella faggeta: tra rocce e radici guadagnamo una carrareccia in falsopiano che permette di tirare un po’ il fiato… per poco, ovviamente, che subito si torna a salire duro, per passare in un quarto d’ora dal climax del faggio a quello dell’abete (km13,5) e raggiungere in breve la radura di Pian della Mora e l’omonimo bivacco (11.45 km14).
Facciamo il punto e rieccoci in movimento: siamo sul crinale battuto dallo scirocco, che ci porta i rintocchi del mezzogiorno dal fondovalle mentre ci dirigiamo al monte Boglelio (12.15 km16).
Proseguiamo flagellati dal vento, tra ampi panorami, verso il monte Bagnolo (12.35 km17,5) e sostiamo al sottostante bivacco Laguione per la meritata pausa panino.
Il panino è ottimo, ma la pausa dura poco: un pezzo di cioccolato come dessert e, da poco scoccata l’ora, si riparte.
Poco più di un’ora in prevalente salita sulle creste inanellando il Colle della Seppa, il monte Garavè ed il passo della Mula per poi giungere al Pian dell’Armà (14.10 km22 1526mslm): da qui un’ultima rampa consente di raggiungere il monte Chiappo ed il rifugio posto alla sua sommità (14.25 km23 1700mslm).
Lo scirocco sembra volerci invitare a sloggiare, e lo assecondiamo in parte, entrando al rifugio per caffè e cocacola. Due chiacchiere coi gestori ed è ora di andare, sempre controvento, per passare due passi più in là il confine regionale tra Piemonte e Liguria (14.50).
Le tonde pale erbose, ottimi pascoli bordeggiati di faggi, digradano velocemente verso Capanne di Cosola (15.15 km25 1500mslm): una rapida occhiata al piccolo insediamento ed imbocchiamo il sentiero tra i faggi che conduce a sud, seguendo la cresta in falsopiano.
È un’illusione, ovviamente, perché il monte Cavalmurone ci si para di fronte: su di cattiveria e raggiungiamo la cima (15.55 km27) per proseguire verso le pendici del monte Legnà (16.15 28,5km 1648msl) da cui si scende decisi ad una sella.
Nuovamente tra i faggi serpeggiamo sulle pendici del monte per circumnavigare il Poggio Rondino: la cima erbosa ci sovrasta sulla sinistra, un’ampia prateria digrada alla nostra destra ed il Monte Chiappo domina sullo sfondo.
Tornati sulla cresta dopo il poggio, un breve strappo ci conduce alla croce che segna la cima del monte Carmo (17.25 km32,5): è l’ultima fatica di oggi!
Un’erta discesa tra i pascoli ci riporta tra i faggi e la mulattiera, non sempre inappuntabile, che ci permette di raggiungere, finalmente protetti dal vento incessante, Capanne di Carrega (17.55 35km 1367mslm).
Dei simpatici cagnoni aromatizzati al caprone ci accolgono e ci accompagnano nei primi passi sul nastro asfaltato che ci condurrà in breve a Case del Romano (18.10 km36): niente acqua calda, doccia rimandata… vabbè, intanto una birra da mezzo, grazie!