Alta Via del Granito day01 Malga Sorgazza _ Malga Conseria, km18,5 1590mD+

Breve finestra di tempo favorevole: zaino affardellato, furgòn col pien, e xè ora de ndàre!
Parcheggio a Malga Sorgazza: zaino in spalla e scarponi ai piedi e si va (09.15 1450mslm).
Subito in salita nell’ombroso sottobosco, accompagnato dal borbottare di un ruscello che, spesso, invade il sentiero.
Su veloce, ed in breve gli alti fusti lasciano spazio ai prati punteggiati di ruvide rocce e ai rododendri che conducono al lago di Costa Brunella, invaso artificiale dalle acque scure sotto grigie pareti strapiombanti (10.25 2000mslm).
Procedo senza sosta sull’erto granito verso la scenografica forcella Quarazza (11.05 2309mslm), cui giungo abbastanza in fretta per scollinare in discesa tra rocce e paretoni con vista sull’ampia e verdissima vallata di Quarazza che costeggio quasi in quota in direzione del Forzelon di Rava (2434mslm)
Giù subito su sentiero quasi sabbioso e scaglie di granito per poi tornare a salire per guadagnare forcella Ravetta (12.20 2223mslm) : rapida sosta barretta e borraccia e giù con attenzione nel canalone di massi e detriti, cui sul fondo si affianca un rumoroso torrente che, anche qui, tracima dal suo letto e viene a scorrere nel sentiero che inizia a serpeggiare tra i larici.
Basta un altro quarto d’ora per raggiungere il fondo della discesa: allo scoccare dell’ora eccomi sul verdissimo pascolo di Piana Caldenave (13.00 1780m).
Le acque gorgogliano onnipresenti, inondando l’ampia spianata, ed occorre navigare a vista per evitare di inzuppare le estremita inferiori, ma guidato dai campanacci dei cavalli al pascolo, arrivo senza falla al Rifugio Caldenave (13.25 1792mslm), dove, senza por tempo in mezzo, ordino birra e pasta col ragù.
Un cestino di pane, un caffè, do ciacoe co Giulio e, ormai pagato il conto e zaino in spalla alle 14.00 giunge l’invito per una grappetta casereccia: impossibile rifiuutare!
Svuotato il bicchierino è ora di andare: giù verso il torrente, che ormai scorre largo nel pascolo sottostante, e si risale sulla sponda opposta dove il sentiero tra i larici conduce in decisa salita, come sempre oggi, ai Laghetti dell’Inferno (14.40)
Qualche foto e ancora su e, lasciato il baito Lastei sulla sinistra raggiungo in un attimo la forcella bivio Nassere – 360 (2100mslm) da cui, sempre in verticale, velocemente raggiungo lo scenografico Baito dei Scagni (15.00 2139m) circondato di laghetti e rododendri: che spettacolo!
Proseguo sempre sull’evidente sentiero verde d’erba e luccicante d’acqua per raggiungere il Bivio sentiero Buse Todesche dove, perso nei miei pensieri, tiro dritto e raggiungo su massi e ghiaione forcella delle Buse Todesche (15.55 2309m).
Sarebbe panoramica, stando alla cartina, ma le nuvole coprono quasi tutto: in ogni caso sono fuori traccia, quindi zompo in discesa per tornare di nuovo al bivio omonimo, che raggiungo in 20 minuti.
Meglio fare il punto con attenzione  ed imboccare il sentiero giusto che, affiancato dall’immancabile torrente argentino, tra rododendri e botton d’oro scende tra i pascoli e torna tra i larici, affianca il bel laghetto del Cengello sotto all’omonima cima (16.40 1991mslm) porta allla radura del Cristo del Zengelo, scavalca l’ennesimo torrente e, finalmente, porta al Cocuzzolo dei Morti, bivio per il Passo 5 Croci (17.15).
Io però scendo, che la mia destinazione è un pascolo più sotto: in breve tra vacche bigie e pezzate eccomi a Malga Conseria (17.30 1848mslm).
Mi approprio di un letto a castello, do ciacoe, doccia fredda, zuppa calda, formaggio fuso, quarto di rosso, dolce, diario e pie su a stùa.
Notte.

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