Tierra de Alma day18 La Pobla de Segur _ La Guingueta d’Aneu 79km 2090mD+

Solita sveglia, desajuno al bar Sport… niente tostada, però: panino con jamòn, che col caffelatte c’entra poco, ma lo avevo già ordinato, e allora…
Torno in stanza, rapida toilette e giù a caricare la bici, regolare il conto e via che si va (08.15): prendo nuovamente el Eixe Pirenaico, ancora poco trafficato, per non rifare completamente la L522 da cui son sceso ieri. Piego a destra prima del tunnel per Einya ed eccomi al ponte sul Flamisell (08.40 km06), dove riprendo il percorso di ieri, evitando così nuovamente il traforo.
Oltrepasso la casa cantoniera e, di nuovo sulla carretera, giungo a Senterada (08.55 km10 730mslm), oltrepasso il ponte e dirigo a est, oltre il camping, entrando nel Parc Natural de Aiguestortes.
Tra prati e pascoli si percorre la Vall Fosca, risalendo il corso del torrente Flamisell: tutto è verde e fresco, ed il cielo azzurro si intravede tra le nuvole bianche e spumose.
Si devia dalla L503 per intrufolarsi tra le stradine de La Pobleta de Bellvei (09.15 km14), oltre la quale si torna in carreggiata e via dritto fino a Molinos, centrale elettrica di inizio secolo scorso con colonia nello stesso stile architettonico, completate da un piccolo gruppo di case e strutture di villeggiatura (0945 km21,5).
Mi fermo per una foto alla cascatella davanti all’albergo e faccio due chiacchiere con le ragazze della cucina, in pausa giusto lì davanti. Riparto alle dieci ed in un attimo arrivo a La Torre de Capdella: a quanto pare è proprio zona di alberghi… e c’è anche un campeggio.
La valle finalmente si apre in una zona di pascolo, le rive del rio evidenziate da filari d’alberi; oltre le alture ricoperte di pini e prateria, che chiudono la testa della valle, si intravedono le rocce delle cime pirenaiche (10.20 km27 1200 mslm).
Ad Espui, lottizzazione turistica poco convincente, lascio la carretera, scendo a destra, attraverso il rio e trovo la pista forestale che sale da subito sul costone della valle (10.25 km27,5). E non molla più.
Spiana giusto un attimo, così prendo un appunto: foto no, che nel folto degli alberi c’è poco da raccontare (11.10 km31,5 1510mslm).
La pista passa attraverso un corral, molla un po’ ed inizia, finalmente, una zona prativa oltre il bosco ad alto fusto: finalmente lo sguardo può andare oltre il verde del folto d’alberi (11.25 km32,5)!
Poi si sale a tornanti sempre più stretti, mentre ormai tutto è coperto dalle nuvole, il vento non si risparmia e la temperatura scende decisamente: il percorso però è impegnativo e scaldo come una bestia, petto nudo e guanti più che sufficienti.
Giro attorno un piccolo sperone roccioso per l’ultimo assalto, anche se la meta ancora non si vede (12.10 km36oquasi 1850mslm): si sale a curvoni sulla pala erbosa, guadagnando evidentemente quota rispetto le cime circostanti… un ultima svolta ed eccolo, si vede il “monumento” che segna la fine di questa sfida verticale: Collada del Triador, eccomi qua (13.00 km39 1690mD+ quota 2100mslm)!
Dieci minuti di sosta foto, vestizione che il vento toglie la pelle e via: perdo qualche metro di quota, curva a gomito, e subito a tagliare il fianco della valle che risuona dei campanacci delle vacche al pascolo, piccole macchie chiare che spiccano sul verde delle pale erbose; sullo sfondo le montagne scure sotto a pennacchi grigi, bianchi o neri sfilacciati dal vento.
La temperatura è molto bassa, ma a me bastano il gilet antivento ed il collarino, anche perché si scende poco e si resta a pedalare in quota, schivando mucche e cavalli che fanno a gara a chi ti snobba più a lungo!
Ho ormai circumnavigato l’intera vallata e, fattomi largo tra l’ultimo branco di cavalli, svolto verso sinistra, ormai dalla parte opposta al colle che mi ha visto arrivare (14.20 km50 1960mD+ quota 2250mslm); le nuvole sono ancora basse ed il vento soffia freddo, ma la pace di questa verde pascolo “alpino” punteggiato di bestiame e attraversato da gorgoglianti ruscelli e cascatelle è uno spettacolo assoluto anche senza il sole.
Percorro a mezzacosta anche l’alpeggio successivo, gemello del primo, e svolto oltre un altro costone: scende (14.45 km54,5 2000mD+ 2200mslm)?
No, fa finta: altro muretto per uscire dalla vallata ed arrivare ad un’ultima selletta (15.00 km57,5): adesso sì!
Scende a bomba su ottima traccia sabbiosa e ghiaiata: di fatto le piste da sci nordico di questo comprensorio! Supero l’impianto della funivia ritornando nel bosco (15.10 km60 1900mslm), curvone a destra e si risale un po’ prima di tornare in discesa e sbucare sulla carretera davanti a degli appartamenti vacanzieri (15.25 km66,5 1490mslm).
Cinque minuti appeso ai freni ed eccomi al pueblo decisamente turistico di Espot, dove inchiodo davanti ad un bar per la meritata pausa birre, panino, dolci e caffè (15.30 km69 1320mslm)!
Faccio con calma e mi studio la traccia: riparto con una mezza idea (16.15)…
Giù in ripidi tornanti a connettere con la principale C13 all’altezza del pantano de Torrassa, che costeggio per un paio di chilometri abbondanti su fino alla Guingueta d’Aneu, dove scelgo il camping Vall d’Aneu perché non è in riva al lago o al fiume (16.30 km77 2090mD+ 950mslm)… a posto così.

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