OrientXpress Days Off in Istanbul!

Mercoledì 17 e Giovedì 18 luglio 2019
Martedì sera, dopo una meritata doccia ed una birra, mi concedo un assaggio di Istanbul by night: dal quartiere di Kumkapi salgo (ovviamente!) In centro a gironzolare per le strade, le vie e le viuzze della città vecchia…
Coloratissima ed animatissima, brulica di persone, auto, motorette, tram, gatti, carretti, bancarelle, imbonitori: ogni marciapiede è una bottega, una tavola imbandita, un angolo per dormire, un salotto per intrattenersi…il tutto in una bolgia di fumi, odori, rumori, urla, profumi.
Tanta vita e grandi contrasti, dai macchinoni luccicanti ai bambini che dormono per strada, dai palazzi cromati ai vecchi edifici fatiscenti.
Ceno in un ristorantino, festeggio la prima parte del giro. Poi la stanchezza si fa sentire…
Mi alzo solo alle 0930, breakfast e via, che oggi ho deciso di dedicarmi ad un tour delle moschee: ce ne sono in tutti gli stili e di tutte le dimensioni, da quelle più grandi a quelle più raccolte, più minimaliste e più decorate. In ordine sparso: Suleymaniye Mosque, Sehzade Mosque, Fatih Mosque, Valid Mosque, Laeli Mosque, Atik Ali Pasha Mosque, Nuruosmanye Mosque (in stile barocco), Fuad Pasa Mosque, Sultanahmet Sultan Ahmed I Mosque (la moschea blu, purtroppo in restauro) e, dopo aver ammirato il Bozdogan (l’acquedotto di Valente, di età romana), mi fermo alla Sinan Pasha medrase, che è un centro culturale per lo studio dell’Islam, dove vengo invitato ad entrare e a chiacchierare nel patio sorbendo i tipici bicchierini di tè dell’ospitalità.
Poi, congedatomi dai miei anfitrioni, torno in strada e afferro un paio di tipici involtini in una bancarella ed una bottiglia prima di tornare all’ostello: ora di buttarsi in branda!
Il secondo giorno sveglia più rigorosa, colazione, ed alle 0900 son già in strada… meno siti da visitare, ma piu impegnativi, diciamo: ripasso per piazza Sultanahmet, l’originario Ippodromo romano e posso nuovamente ammirare l’ormai familiare obelisco egizio di Tutmosis III, portato da Eliopoli, e la bronzea colonna serpentina proveniente da Delfi, per poi dirigermi verso la Yerebatab Sarnici (la Cisterna della Basilica), per una visita all’immensa realizzazione ipogea… 140 metri di lunghezza per 70 di larghezza, la volta sostenuta da 12 file di colonne alte 9 metri, muri perimetrali spessi 4 metri… poteva contenere qualcosa come 80 milioni di litri d’acqua: sbaloriditivo, che spettacolo (peccato che il restauro sia ancora in corso)! La costruzione giustinianea riceveva il prezioso liquido grazie all’acquedotto di Valente, che veicolava l’acqua direttamente dalla foresta di Belgrado! Anvedi ‘sti romani!!!
Riemergo dal sottosuolo e mi metto in coda per la visita al museo di Hagia Sophia, già Basilica di Santa Sofia, cattedrale ortodossa dalla sua fondazione nel 537 alla caduta di Costantinopoli nel 1453, e successivamente moschea fino al 1935, quando il primo presidente della Repubblica di Turchia, Kemal Ataturk la destinò all’attuale funzione museale.
Dopo l’immersione nell’originaria capitale romana, visito il palazzo del Topkapi Sarayi con i suoi parchi, i padiglioni ed i palazzi, riccamente stuccati e decorati, circondati di siepi, fiori e fontane, residenza del sultano e centro amministrativo dell’Impero Ottomano fino a metà ottocento, quando divenne il primo grande museo turco. Organizzato in quattro cortili principali, divisi tra loro da varie porte sorvegliate, e di cui solo il primo era accessibile dall’esterno, l’immenso complesso conteneva, tra l’altro, la zecca di stato, il Divano (il consiglio di stato), le scuderie, le cucine, la tesoreria, la camera delle udienze, moschee e caserme e, nel punto più interno e protetto, l’harem.
Poi la visita al Museo archeologico di Istanbul e infine alla Kokuc Hagia Sophia, la piccola chiesa fatta edificare da Giustiniano per la moglie, copia in piccolo della gigantesca basilica: elegante e raccolta, è tuttora luogo di culto.
Gironzolo ancora un po’, afferro qualcosa da sgranocchiare e torno in ostello: doccia, cena di pesce… e borse da preparare, che domani si riparte!