Dìa29 Santiago – Padròn, 24km

24, 27… Boh, e chi lo sa? Il miliario poco prima del pueblo rileva -24, la guida portoghese conferma, quella gallega dice 27… Stiamo al pietrone numerato, per comodità!

A letto alle 03, sveglia alle 08, rapida toilette, un salto al baretto a fare colazione, poi su di nuovo a finire lo zaino e salutare Mario… il tempo di pagare la Maria e siamo in strada: 0845, via che si va!
Come al solito uscire dalla città è un casino: una mappa mi indica il nome di una via a 200 metri dal centro… da lì, a naso e grazie ai cartelli stradali riesco a trovare, dopo più di 3km, il primo miliario… Bingo! Adesso basta seguire le indicazioni a rovescio! … sì, auguri!
Per fortuna il camino passa per moltissimi pueblos, e i vecchietti intenti a zappettare l’orto sono prodighi di informazioni, nel loro spagnolo che suona molto portoghese. Non va poi così male, insomma, e riesco a procedere a velocità accettabile: alle 11 sono a Rio Tinto, a circa 10km dalla città xacobea, alle 1135 a Teo, alle 1230 a Esclavitude e, alle 1345, all’albergue di Padròn, a fianco del monasterio.
Dopo le pioggie ed il ventaccio di ieri, oggi splende il sole e fa un bel caldo… in breve via la maglia e su la mantella da cammino: si percorrono strade per lo più secondarie e le viette dei paesetti sono quasi sempre delimitate da alti muri in pietra o vigneti sorretti da colonne in granito.
Peccato solo per il fondo: si cammina quasi sempre su asfalto o cemento, il che toglie qualcosa al paesaggio ed aggiunge un po’ di sofferenza alle zampe, ma tant’è! Incrocio abbastanza spesso pellegrini che si dirigono nella giusta direzione, ma ancora di più sono i turisti in cappello di paglia, pareo ed infradito, che con sommo sprezzo del pericolo hanno affidato i loro bagagli ai furgoni: ancora una volta, no comment!
Sia come sia, eccoci qua: becco il letto numero 42 su 46, per fortuna, che l’albergue successivo è a 20km!
Doccia, lavalava ed eccomi al bar per una cerveza y limon da mezzo e l’hamburger più grosso disponibile sulla piazza…