Tuscany Trail (Loop) day02, Volterra  _ Mucigliani, 108km 2107mD+

Notte tranquilla e risveglio all’alba, ma la reception apre alle 07:30 e dobbiamo ancora pagare… quindi con calma, dai!
Smontiamo il campo, affardelliamo le bici, arraffiamo un paio di cornetti ed un cappuccino, ed ore 08:05 siamo in partenza, vai che si va!
Si esce dal camping e si sale subito sulle ripide stradine medievali della bella città di Volterra, stavolta senza infradito!
Rapido giro in centro tra i pochi pedoni ed il frusciare leggero dei copertoni, poi giù in discesa verso porta Diana per imboccare, con decisa sterzata, una mulattiera lastricata tra gli orti quasi verticali: tratto dapprima solo da star attenti, poi molto tecnico che non permette distrazioni, quindi diventa slalomante singletrack nel bosco ed infine converge su una bella strada inghiaiata tra i poderi.
Quest’ultima conduce ad una strada asfaltata che da accesso all’inizio della salita più salita di tutto il trail, a quanto si dice!
Un serpentone bianco inghiaiato che si srotola sul fianco dei colli, in continua e spietata salita, mietendo vittime tra i partecipanti, che bivaccano a bordopista boccheggiando.
Alle 09:05, km13, un sospiro collettivo sale dal plotone con la testa bassa sul manubrio: si scollina!
E invece no!
La bella discesa è solo una fugace illusione: un’ultima rampa ci attende prima del valico di Sensano (alle ore 09:20? km15), da cui si sale un po’ più dolce ed in breve ecco il nastro d’asfalto che corre sul crinale della collina.
Esticazzi!
L’asfalto, ovviamente e giustamente, dura poco ed eccoci in costante saliscendi nel bosco, da cui usciamo, nuovamente su bitume, alle ore 10:05 con 25km e già 750mD+, giusto per dare l’idea.
Un quarto d’ora tra discesa a bomba e “facile” salita su asfalto,  ed ecco le mura di San Gimignano (10:25, km31): lo attraversiamo appiedati, foto di rito in piazza, un po’ di sano cazzeggio e torniamo giù, ad imboccare la Via Francigena, che ci conduce, novelli pellegrini a pedali, tra campi e boschi.
Ci godiamo l’ombra tra le frasche: almeno questa, perché comunque c’è da spingere costantemente, mentre il fondo passa da ghiaioso a polveroso a fangoso, ma di sicuro mai pianeggiante!
Ormai è un’oretta, e fuori dal bosco una salita su asfalto ci accompagna fino a Campiglia dei Foci, dove prendiamo d’assalto il minimarket (11:30, km43).
Si chiacchiera con il buon salumaio, e si esce con panino ala finocchiona, coche fresche e sacchetti di frutta: è il momento di reintegrare un po’ le energie, finalmente!
Il tempo passa in fretta, ed alle 12:15 si va: raggiungiamo Quartaia in quindici minuti toccando anche i 50km, ed eccoci di nuovo sulla polverosa Francigena.
Purtroppo il fato è in agguato, e colpisce il nostro Mario ad un raggio della ruota posteriore, ormai tremolante come gelatina (ok, esagero). Comunque ore 12:40 pitstop, che fortunatamente il nostro ha dei raggi di scorta: a riparazione eseguita, si incrociano le dita e si riparte… a Siena troveremo il primo meccanico disponibile lungo il percorso, a quanto pare!
Raggiungiamo il borgo di Gracciano (13:05 55km) e poi il complesso monastico di Abbadia Isola, antico rifugio per i pellegrini (13:45 63km), da cui ci buttiamo facili tra i coltivi pianeggianti: uno strappo assassino è quindi il prezzo da pagare per questa grazia e guadagnare, sputando l’anima sia pur spingendo appiedati, il bel borgo fortificato di Monteriggioni (14:10 67km).
Un quarto d’ora di pausa è sufficiente: giusto il minimo sindacale su asfalto e poi fangoso single track nell’umido bosco di lecci, ancora sull’antica via di pellegrinaggio, con sassoso tratto hike-a-bike finale… poi sono ancora boschi, poderi e casali, mentre alle nostre spalle il cielo imbronciato s’annerisce.
Ultimi colpi di pedale sterrati e poi il benvenuto in città: salita asfaltata assassina che culmina alle 15:45 al km84… ed è già Siena.
Ok, è solo la periferia, ma insomma ci siamo… prima delle mura, però, occorre scendere in zona stazione, dal meccanico: Jean prosegue, Mario tenta la sorte, io mi fermo appena passato l’arco istoriato per una birra (16:05, 86km) e per cercare qualche alternativa per concludere la giornata…
Alle 18.15 Mario comunica luce verde: la bici è nuovamente operativa!
Il prode artigiano ha trascorso la giornata a riparare piccoli e grandi danni occorsi ai riders della Tuscany, e Mario è stato l’ultimo cliente ad avvalersi dei suoi servigi: il tempo di ritrovarsi in piazza del Campo ed eccoci di nuovo in pista!
Ore 18:40 e siamo di nuovo in sella, ad agganciare il panoramico percorso delle Crete Senesi e poi, ancora, la Francigena: scivoliamo sui bei crinali punteggiati da palazzotti e casali, poi giù a sterrare e ad affrontare un serio guado per agguantare la meritata cena a Terme d’Arbia (19:45 99km 2040mD+).
Basta un’ora per tirare il fiato e demolire pizza, birra, dolce e caffè: ore 20:50, luci accese e si torna on the road… un breve tratto d’argine prima di attraversare il torrente e prendere la via Lauretana, spettacolare anche nella fioca luce serale, sinuosa tra le ondulate creste biancheggianti, per poi sterzare sulla bianca ed erta via Leonina, scortata da falangi di cipressi sull’attenti.
Ci fa sputare sangue e sudore, ma mentre ormai annotta eccoci al castello di Leonina (21:15 104km), panoramico resort romanticamente illuminato.
Ci inoltriamo tra le colline, sempre prevalentemente in salita, anche tosta, mentre specchi d’acqua rilucono nelle valli sottostanti e le luci dei borghi luccicano in cima ai colli, disegnandone il profilo contro il cielo ormai scuro.
La strada è bianca, ed è facile leggerla alla luce dei nostri fari: ancora un paio di strappi e raggiungiamo finalmente il piccolo e silenzioso borgo di Mucigliani (21:35 108km): nessuno in giro, ma individuo un paio di posti promettenti… grazie ad Angela e Francesco un piccolo giardino sarà la nostra cuccia per la notte!
Io tiro fuori il bivvibag, Mario si infila sotto un tavolo et voilà, in breve il nostro bivacco è pronto!

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