Dìa18 Pajares – Pola de Lena, 25km

Era pieno, ieri sera, l’albergue di Pajares: quattro caminantes e quattro ciclisti spagnoli si sono aggiunti al drappello straniero proveniente da Buiza.
Risulta così che non sarò l’unico a cenare: anche i ciiclisti, tutti sui 30, hanno fame… e allora chuletòn per tutti! La senora Marisa fa saltare in padella i grossi bistecconi provenienti dalle bestie di suo fratello, patate fritte e pimiento, e mettiamoci pure un’insalata mista. Poi yogurt e caffè… ci vorrebbe un orujo, ma qua niente alcolici.
Poi il momento clou della serata nel ridente pueblo di Pajeres: il Bingo!
L’albergue, che funge anche da locale sociale-internetpoint-peluqueria-e chissà cos’altro, è sede, tutte le sere d’estate, di accanite giocate a tombola! Dopo le 22, finita la cena degli stanchi viaggiatori, ecco riempirsi il locale di nonne e nipotine (adesso che ci penso: niente maschi… sarà che c’era una partita della nazionale spagnola), cui gli intrepidi pellegrini spagnoli si uniscono in blocco, con grandi risate!
Incredibilmente è una coppia di caminantes della Rioja che si aggiudica lineas o Bingo! ad ogni manche, suscitando i borbottii di disappunto delle nonne: i bravi pellegrini, però, all’ora di dormire infilano le loro vincite nella cassetta del donativo! Che stile!
Bhe, andiamo a nanna e lasciamo il bingo alla gente del pueblo, mentrre fuori grossi goccioloni ci bagnano in due secondi: piove? No, rispondono gli indigeni, noi la chiamiamo nebbia! Cazzo, chissà com’è la pioggia, da ‘ste parti!Buondì, sono le 0630 e c’è ancora la nebbia, quella di ieri notte: non si vede un cavolo ed è tutto bagnato… Comunque, colazione con caffèlatte e pane imburrato, rifare lo zaino per adattarlo alle condizioni meteo, varie ed eventuali e (che lento!) alle 0735 di parte.
La “nebbia” mi inzuppa in due secondi, niente male! Per l’occasione ho aperto il sacco stagno delle robe da montagna, riponendo la maglia poncho e tirandone fuori una a maniche lunghe ed il gilet di pile: buona idea!
Mi sbatto giù per il sentiero che dal pueblo porta a San Miguel del Rio: quasi 2km al passo di corsa e alle 0745 son là. Via il gilet, che ho già caldo, e su il coprizaino ed il cappello. Da qui si prosegue imboccando una stradella in salita fino al borgo di Santa Marina (0815), dove dovrei imboccare un sentiero in piano… un signore, invece, me ne indica uno tra le case che tira a manetta e che in 15 minuti mi porta su di un 200 metri, forse un po’ troppo, tanto che al pueblo di Llanos de Someron arrivo in discesa e non in salita alle 0845! Bhé, mi sono scaldato e ho fatto presto!
Da qua basta sentieri, è tutta carretera, prima secondaria ed in discesa fino a Puente de los Fierros (0925), dove c’è una variante che il mio foglietto non riporta: ad occhio sembra meglio, ma con ‘sta pioggia non ho voglia di sbagliare, e mi tocca seguire la nazionale, per fortuna dotata di marciapiede con guardrail, fino a Campomanes (1035). Sotto una tettoia sta un gruppo di scout catalani, che gentilmente mi permettono di dare uno sguardo alle loro cartine, individuando così il percorso del cammino e quello della carretera: da qui dovrei stare sul lato destro della valle, ma il viottolo indicato dalla freccia è chiuso per obras e ci sono ruspe e macchine al lavoro. Mi tocca tirare fino ad incrociare l’autopista e, presa la prima uscita, imboccare una carretera che mi porta a Vega del Rey e poi a Pola de Lena: sono le 1135 e, solito giro in Ayuntamiento, eccoci in albergue poco prima di mezzogiorno.
Doccia e bucato (chissà che si asciughi!) e zaino sbudellato pezzo per pezzo per favorirne una rapida asciugatura… aspetto a vedere se arriva qualcuno, che magari si mangia assieme…