OrientXpress Day18 Tekirdag_Alexandroúpoli, km167
Dopo una bella cena a base di carnazza, i fiói turchi (dai nomi improponibili, sorry) mi offrono un caj e mi tengono in piedi fino alla una a chiacchierare di un po’ di tutto: piacevole serata, ma è ora di schiacciarsi in branda!
Risveglio automatico alle 0730 di qui, classica routine, più ricerca via wifi di un possibile campeggio in Grecia, e poi via: giusto il tempo di un saluto al boss e un paio di paste col caffè per strada… ore 0900, tempo di traversare la Trakja!
Si esce di città col botto: dopo una decina di chilometri col consueto saliscendi fetente, beccati sti trechilometrialsettepercentoma
Ok, insomma avete capito: il buongiorno si vede dal mattino.
Comunque dopo una piccola, ingannevole sella (0950, km2536), altri due chilometri alsetteogiúdilí e finalmente si scende: il nastro d’asfalto taglia le colline che costituiscono l’arido altipiano fino all’orizzonte… sarà tosta, oggi!
Sempre alternando strappi in salita a belle discese, passo Inecik (1030, km2552), mentre si notano dei laghi che sembrano invasi artificiali, poi Ahyevren (1125, km2572) ed infine Malkara (1215, km2588) dove un filone di pane e un litro e mezzo di tè scompaiono in un battibaleno: mi sento cotto, serve benzina! Una mezz’oretta all’ombra è il minimo sindacale per ripigliarsi un po’…
Riparto: da qui la coltura prevalente a grano lascia un po’ di spazio ad una zona boschiva a prevalenza di rovere; le gambe girano un po’ meglio, ma il caldo è feroce.
Passo la città di Kesan tenendola a sinistra, percorrendo senza fermarmi la D110 (Km2612) che continua a srotolarsi verso ovest: unica eccezione alla regola di non interrompere le salite la faccio per aiutare una tartaruga ad attraversare, proprio prima di fermarmi per pranzo dopo l’ultima erta che precede Ipsala (1430, km2632).
Spazzolo tutto senza respirare: ho il serbatoio vuoto! Un ayran per iniziare, un litro d’acqua, un caj per finire: sono liofilizzato!
La canonica oretta se ne va, la strada chiama.
Discesona, un po’ di piana, Ipsala alle spalle, ed ecco (1550, km2640) il confine e la dogana turchi: fila interminabile di Tir, lunga fila d’auto… li salto tutti e mi infilo all’ombra del casello!
Controlli multipli e meticolosi di qua, sbrigativi di là ed ecco (1620, km2643), passato il fiume Ergane, lo Yunanistan dei cartelli turchi: sono in Grecia!
Peplos, il primo paesino, mi accoglie con asfalto sfondato e ferraglia un po’ ovunque: poi la situazione migliora… ad Ardamio (1645, km2654) sosta coca e provo a chiamare il camping: nada.
Venti minuti per ripartire, poco di più per passare Monastiraki, altri venti per Loutros (1750, km2673), zona termale, ed ormai sono ad Alexandroúpoli, dove chiedendo di qua e di là arrivo, alla fine, al camping ed al Mar Egeo: ore 1845, km2689.
Fatta anche oggi!