OrientXpress Day11 Corabia_Byala, km139

Lavo tutto, barba e capelli, doccia, abbozzo un piano per domani, vado a cena, preparo le borse, dormo.
Colazione alle 0800, mi dicono, ed all’orario convenuto eccomi già pronto, bici carica ed in ordine: il locale è aperto, ma il personale non c’è. Riconsegno le chiavi, compro tè e merendine al mini all’angolo e le mangio al tavolino sul marciapiede: 0825 e si parte.
Via ancora sulla n54, fiancheggiata principalmente da campi di grano e girasoli, interrotti solo da qualche villaggio dall’aspetto decisamente migliore.
Un’ora per passare il fiume Olt, dai bianchi banchi di sabbia (0930, km1589), e mezz’ora ancora per raggiungere Turnu Magurele Port (1005, km1602): il ferry per Nikopol parte alle 1200, purtroppo!
Nell’attesa un’oretta di lettura sulla riva e un pranzo anticipato a base di, come no, birra maiale patate.
Documenti in dogana, biglietto del ferry (1,50€), eterne operazioni di imbarco, cinque minuti di traversata, sbarco molto più veloce, disinfestazione nel tunnel tipo autolavaggio, documenti alla frontiera bulgara, un euro (mancia? tangente? tassa? obolo?) ad un tizio in borghese al casello successivo e benvenuti in Bulgaria!
Ore 1230, Nikopol dunque: come si poteva immaginare osservando le falesie che sorgono dalla riva del Danubio (qui nuovamente Dunav, mi par di capire) si attraversa il paese attaccando subito in salita per guadagnare l’altopiano.
L’asfalto si rivela da subito l’avversario più rognoso, irregolare, pieno di buche e costellato di veri e propri crateri: ci stanno tranquillamente i miei due borsoni più grossi, affiancati. Non scherzo.
Il fondo, dunque, costringe a zigzagare continuamente, sempre con un occhio alle manovre degli altri utenti, per fortuna scarsi, della strada. Mediamente aggressivi, evidentemente abituati allo stile schiva e sterza, questi piloti sono anche artisti della frenata a fil di ruota, specialità in cui si esibiscono volentieri.
Ovviamente presto loro molta attenzione, ed esprimo in modo adeguato il mio apprezzamento per le loro abilità, mentre mi districo sul percorso ad ostacoli esaltato dalla pendenza tra il 6 e l’8% che, se semplicemente stanca in salita, può sfondare cerchi o disarcionare improvvidi ciclisti in discesa.
Machissenefrega!
Si va tra splendide colline coltivate a grano, mais, viti e girasoli! Il sole splende alto, il cielo è azzurro e trapunto di vaporose nuvole bianche, dai prati falciati di fresco si spande odore di fieno… Sì, cazzo!
In costante saliscendi, passo i villaggi agricoli di Vabel e Liubenovo, dopo il quale si scende dal tavoliere con un paio di chilometri all’8% a raggiungere Lozitas (1330, km1623) e scendere ancora verso valle fino a Dekov (1405, km1635) ed Orek (1430, km1644) dove si raggiunge il piano e si affianca una linea ferroviaria.
Tocca però risalire a Svistov (1500, km1657) cittadina che occupa una terrazza a piombo sul fiume: ed infatti qui, in posizione strategica, sorse, nel 46dC, il campo fortificato della VIII Legio Augusta, mandata a presidiare il limes nella regione che allora era chiamata Mesia Inferior. All’insediamento fu dato il nome di Novae: fu fortezza legionaria ma anche comando di una flotta che incrociava sul Danubio, venne più volte persa, riconquistata e ricostruita, e sopravvisse alla caduta di Roma restando parte dell’impero Bizantino.
Le sue vestigia si possono ammirare poco lontano dalla città: un restauro un po’ invasivo, secondo me, ma comunque…
Sosta e turismo, dunque, prima di proseguire.
Poi, in prevalente tira e molla spezzagambe, raggiungo il paesotto di Novgrad (1635, km1678), scendo al bivio per Byala (1700 km1686), ultime rampe di sofferenza e giungo in discesa all’incrocio con la E85. Traffico pesante, ed ovviamente una collina da scalare: ultimo sforzo ed in breve raggiungo l’unica possibilità di alloggio nei paraggi, un motel ad un paio di chilometri scarsi prima della città (1810, km1704).
Ok, fa lo stesso: ci passo domani!
Nel frattempo:
OrientXpress presenta…
La simpatica lista delle vittime della strada!!!
Scoiattoli, gallina, faine, gatti in quantità, gheppio, tasso, biacchi (serpenti da noi conosciuti come “carbonassi”), cani molti meno dei gatti, cucciolo di capriolo, pecora, ricci sempre meno dei gatti, lumache, passerotti di vario genere, gazze, taccole e, signore e signori, the winner is… un maiale da un quintale (oggi lungo la strada ad Orek)!!!