OrientXpress Day05 Cigoc_Selna, km154
Dando prova di grande pazienza e lungimiranza non ho strangolato il ragazzino che continua a beccarmi col freesbee mentre monto la tenda: il fatto è che devo muovermi a montare, lavare, lavarmi che qua mi chiude la cucina e se ciò dovesse capitare… bè, faccio sempre a tempo a strangolarlo a digiuno!
E invece, buon per lui, riesco a sedermi in tavola per tempo, mentre il primo bluesman inizia la sua esibizione…
Birrona, brodo di manzo con verdure che ci sta sempre, cevapi con patate, insalata greca: tutto buono ed abbondante, con l’accompagnamento, adesso, di un terzetto di vecchie glorie che svisano alla grande e, per il dessert, di giovani speranze con voce femminile strepitosa… bella serata!
Mi ritiro anche se lo show procede… e comunque il palco è a venti metri dalla mia tenda! Diario con soundtrack e buonanotte!
Le 0700: avevo il dubbio, ma non è pioggia, è l’umidità della notte che gocciola sul telo tenda… esco fuori, visibilità cinque metri! Nebbione padano! Non vedo l’ora di impacchettare la tenda… tipo mocio!
Vabbè, dai! Borsoni sotto il palco, teli stesi a sgocciolare, manutenzione, ed ecco Michael il lanciatore di freesbee: per averlo graziato, scatta l’invito a colazione. Bravo ragazzo.
La famiglia Adoryan, sei persone in tutto, è in giro per un mesetto: ci facciamo quattro chiacchiere (magari qualcosa di più) mentre cerco di finirgli i waffles. Purtroppo lascio l’opera a metà: è tardi, ed è ora di pedalare!
Bici in modalità stendino e via nelle brume mattutine, ancora lungo la Sava con i suoi perenni mutamenti di direzione: argini e campi, isbe giganti e villaggi, moli e barche, piccoli traghetti, vacche ed oche, cicogne indaffarate ovunque. Traffico quasi inesistente.
Sempre sulla strada n232, anche se con fondo in netto peggioramento, passo Mujilovcica, poi direzione Jasenovac (già al confine con la Bosnia) fino a Trebez (1010, km613) e venti minuti e quasi dieci chilometri dopo lascio il grande fiume e le sue anse per svoltare in direzioni Novska, su fondo ancora più compromesso.
Ormai in direzione nord, dopo Stara Subocka sovrappasso l’autostrada e, subito dopo, a Nova Subocka (1110, km634) sosta per la spesa e relativa merenda.
Una buona mezz’ora all’ombra e si riparte, con il sole ormai a tutta forza, per giungere in quindici minuti a Novska (1200, km640): ormai sulla direttrice principale est-ovest ed in veloce falsopiano, macino chilometri ed in un’ora sono a Ocucani (1300, km661).
Sosta asciugatura tenda in piazza: mezz’ora tra spacchettare, stendere, girare, ripiegare, impacchettare, caricare, ed è tempi per un radler al tavolino del circolo dei vecchietti!
Si riparte alle 1405: dev’essere stata zona di aspri combattimenti, questa… i fori di proiettile sono ancora visibili su moltissime facciate, alcune case sono sventrate ed a Medari la chiesa è stata demolita a colpi di mitraglia e cannonate.
La strada attraversa interi villaggi in cui convivono case ben tenute e appena ristrutturate, accanto a case mitragliate o carbonizzate, solitamente col cartello “vendesi”. Alcuni villaggi, invece, sembrano esser stati esentati dal tributo in piombo, o forse sono stati interamente risistemati, non saprei…
In ogni caso, ovunque si vedono croati affacendati a tagliare, potare, lavare, sistemare o, in alternativa, seduti sotto un noce ad osservare il passaggio oppure in gruppo di tre quattro all’ombra davanti al mini con birra e sigaretta.
Tra i lavoratori compulsivi moltissime le donne, alcune tra le più anziane interamente coperte di nero con tanto di anacronistico fazzolettone che fa molto Neorealismo.
Raggiungo Nova Gradiska (1450, km677), schivo una deviazione per lavori, attraverso il centro, tiro dritto un’altra ora (1555 km700) per inchiodare al mini per quattro pesche ed un radler: cazzo, si crepa!
Merenda sugli scalini al fresco ma dopo mezz’oretta tocca andare: dritto come un siluro fino alla periferia di Slavonski Brod (1805, km735) dove mi godo l’ennesimo radler e faccio il punto. Non andrò in città ma rimango alto e continuo senza cambiare strada verso Vrpolje: ho voglia di una doccia seria, di una buona cena e di radermi, ma stanze, campeggi e pensioni latitano.
Nel dubbio spesa volante al mini: solite tre bottiglie da 1,5 d’acqua, pane, salumi, formaggio, biscotti. Nei borsoni e via: 15 minuti netti, non male!
Potevo risparmiarmi la fatica, non si campeggia: tempo cinque minuti e mi imbatto nel Motel Selna (1930, km746) dove decido di fermarmi, che per oggi ho dato!