Via del Sale day03 Uscio _ Camogli, 19km 488mD
Rocco fa gli onori di casa e ci accoglie alla Valle del Golfo, accogliente appartamento con vista: doppia doccia rovente per recuperare gli arretrati e poi una rampa di scale più giù in osteria a contendere la cena ai numerosissimi camminatori in infradito.
Pansotti alle noci, battolli di Uscio alla farina di castagne con pesto, patate e fagiolini, frittura di pesce, acqua, vino ed il Basanotto, amaro locale al BAsilico, SAlvia e chiNOTTO.
Dopo aver infastidito un po’ le ragazze del locale, abbandoniamo il rumoroso consesso di viandanti e cazzeggiamo un po’ sul divano prima di buttarci in branda.
Otto del mattino: compriamo focaccia e caciotta per la giornata di oggi, poi rapido caffè e cappuccino nella tana delle videolottery del borgo ed in dieci minuti stiamo già scendendo verso il paese, per poi infilarci in salita tra i terrazzamenti soprastanti.
La traccia scivola tra i muretti a secco ed i castagni, raggiungendo in fretta la casa delle Cinque Stelle, antica sede di un comando della Resistenza che domina la valle sottostante.
In meno di mezz’ora e due chilometri eccoci al bivio sopra il paese ad intercettare il sentiero, che percorriamo in falsopiano diretti al passo Casetti (534mslm), animato da un gregge di capre scampanellanti (09.00 km03,5).
Breve momento fuoripista in discesa chiacchierando con Alla e rapido dietrofront: dieci minuti e torniamo al ponte, per riprendere il crinale e puntare al Monte Tugio (09.30 km05).
Sembra che qui si siano dati convegno tutti gli avventori incontrati ieri al ristorante: il ponticello ed il sentiero sono affollatissimi, ma la salita, breve ma tosta, sgrana il gruppo ed eccoci in breve soli alla croce di vetta.
Un rapido sguardo al circondario e si riparte per il passo Spinarola
(09.45 km05,5 546mslm), dove la traccia attraversa la strada, si ributta nel folto e continua a salire verso il monte Bello (10.20 km08), che circumnavighiamo in direzione del Colle del Gallo (10.30 km09) e del monte Orsena (10.50 km10,5).
Il sole è alto, il cielo azzurro, ed ogni tanto la fitta vegetazione permette di dare uno sguardo alla costa sottostante e lascia trapelare qualche refolo d’aria fresca: tutto perfetto, quindi per movimentare un po’ le cose decido di slogarmi la caviglia sinistra.
Molti i camminatori “della domenica” che incrociamo in quest’ultima parte: anziani, famigliole e cagnetti, nonostante alcuni tratti un po’ impegnativi e l’assortimento di scarpette da tennis e altre calzature poco adatte (ho avvistato un paio di mocassini e di Clarks, tra le altre), risalgono la china dal versante opposto: l’obiettivo sembra essere il Colle di monte Ampola, panoramico balcone su Rapallo e Camogli (11.15 km12 498mslm).
Al bivio del monte Chiapparolo potremmo già scendere a Recco, ma restiamo in quota e proseguiamo per il Colle Esoli Nord (11.30) e scendiamo poi a balzi e scalini alle case alte di Ruta, per poi proseguire su comodo lastricato tra i muretti fino alla provinciale e poi alla panoramica piazza affacciata sul golfo (11.55 km14,5).
Piccola sosta e leggera variazione di programma: proseguiamo su asfalto in falsopiano fino al santuario di San Rocco (12.30 km16,5) e poi scendiamo con calma tra i turisti che, sbuffanti, risalgono la lunga scalinata che conduce a Camogli.
Dal piazzale del parcheggio uno stretto caruggio dà accesso al bel golfo circondato di moli e palazzi colorati: caldo, sole, turisti, odore di focaccia, rumore di voci e bicchieri, strida di gabbiani, le onde che si infrangono sulle spiaggette sassose: sul molo sotto la chiesa tiriamo fuori la focaccia e la caciotta e ci godiamo lo spettacolo (13.00 km19).