Domenica 26 luglio, Picos de Europa Day05: Sotres_Camaleno


CarloPicosdeEuropa part 6: Sotres-Camaleno

Doccia e poi cena: fabada (tipico piatto asturiano, una specie di zuppona con fagioli bianchi, chorizo e lardo) e carne guisada, crema di limone e un chupito… buonanotte!
L’aria notturna è fresca, qui a 1050m (quota ratificata dal senor Cipriano in persona!) e sotto il piumone si sta benissimo!
Sveglia alle 07.30, toilette, zaino e… prima sopresa: il bar è già aperto e Cipriano sta servendo la colazione ai primi avventori! Café con leche e due caserecci rotoli di pasta ripieni di mandorle, fritti e zuccherati, di cui non ricordo il nome e… seconda sorpresa: la colazione è compresa nel conto pagato per la camera! Bhe, un buon inizio di giornata!
Mi butto giù per la carretera tagliagambe già percorso ieri pomeriggio ed in breve giungo ad Invernales de Teyo, il gruppo di case, ricoveri e stalle cui ieri avevo attribuito il nome di Vega Urriellu: errore! Il sunnominato pascolo è quello estivo, appena dopo il Collado de (non lo ricordo), da cui si scende per raggiungere i ricoveri invernali, a quote meno elevate.
Bon, comunque oggi la tappa sarà meno dura e selettiva: percorrerò una mulattiera che gli allevatori utilizzano per portare il bestiame all’alpeggio e che è di facile percorribilità per i loro quattroxquattro o per le mountainbike. Suddetta pista prende il roboante nome di Ruta de la Reconquista, e si srotola senza grossi strappi giungendo a las Vegas de Sotres, un’ampia conca prativa culminante in un fitto gruppo di stalle e divisa in più pascoli, recintati da muretti a secco e punteggiati di vacche. Si continua a salire costeggiando il rio, e l’erba verde viene calpestata non più dai bovini, ma da numerosi cavalli e, più in alto, da pecore e capre, i cui belati risuonano nell’aria fresca del mattino, seguiti dall’abbaiare dei cani che sembrano volerle richiamare all’ordine.
Alla Llomba de Toro, finalmente al sole, mi fermo a rosicchiare biscotti e a godere del panorama: oggi non c’è da affrontare un dislivello così importante come ieri, è l’ultimo giorno di montagna e me la prendo più comoda. Una mezz’ora dopo, e sono le 10.45, imbocco il bivio che mi allontana dalla Llomba in direzione del Puerto de Aliva, dal quale scendo verso Fuente de los Asturianos: altro bivio, e qua si risale sterzando decisamente verso NordEst, direzione Mogrovejo. Ormai fuori dalla zona dei pascoli incastonati tra alte pareti, si percorre tra i consueti saliscendi il versante soleggiato di un’ampia valle, e lo sguardo può spaziare lontano. Il sole è un martello infuocato, e l’aria un po’ opaca fa presagire, per domani, un cambiamento delle condizioni meteo. Di fatto, percorrendo il lato sud orientale del massiccio, mi unisco idealmente al percorso compiuto due giorni fa per scendere dal Refugio Jermoso: poco più ad Ovest della mia attuale posizione, infatti, ci sono il Refugio del Cable e l’Alto de la Canal, dal quale sono sceso per girare poi a NordOvest. Con il giro del Cares ho quindi compiuto un periplo di 270° attorno al massiccio: i restanti 90° li percorrerò in autobus, per raggiungere Santander.
Ma eccoci alla Pena Oviedo, e basta con i saliscendi: adesso è tutto un discesone, anche molto deciso, verso il paesello, molto carino, di Mogrovejo dove, alle 13, mi concedo un birrozzo y limon ed un paninone con lomo. Mezz’ora all’ombra e via, si percorre una carretera secondaria, con soave discesa, agganciando la principale: la attraverso e becco un sentiero che, in breve, porta a Camaleno… e qua, a differenza di quanto segnalato sulla carta, muore. Chiuso per obras.
Mi restano sette chilometri e mezzo di strada di montagna tutta curve e niente pista pedonale o corsie d’emergenza… ahi!
Mentre ispeziono il pueblo in cerca di alternative, la senora Tere mi vede e mi invita a sedere all’ombra di casa sua: con i figli ed i nipoti stanno pranzando, e mi “costringono” a partecipare al banchetto, presentandomi piatti colmi di formaggi ed insaccati, bomboloni di formaggio, carne ed uova, dolce al cioccolato, gelato orujo e caffè! Ah, quale dura prova!
Scroccato tutto lo scroccabile, mi mettono in mano l’orario dei bus per Santander: dalla fermata davanti casa loro ne passano due al giorno, quello della sera alle 17.15… non resta che aspettare chiacchierando il fatidico orario, poi saluto tutti e salgo sul torpedone che, per la strettissima carretera, mi porta prima a Potres e poi a Santander.

Camaleno-Santander

Sul pullman intreccio telefonate ed sms con Michele, in Italia, ed Alessio, che vive proprio nella città costiera e mi mette generosamente a disposizione un letto e un po’ di compagnia.
Arrivo alle 20, e siccome Alessio e Beatriz, la sua ragazza, stanno lavorando, mi dirigo all’albergue de peregrinos a farmi una doccia: sono veramente ridotto una schifezza! Docciato e con vestiti puliti, raggiungo Bea in centro: la città è in festa, e lei, Alicia (sua sorella) e Pablo (il di lei moroso) stanno lavorando ad un baracchino di pinchos. Bea e il suo cane Tolle (se si scrive così) mi scortano a casa a depositare lo zaino, poi a far festa in piazza. Non riesco a pagare una birra che sia una, e la giornata dello scrocco continua! Son gentilissimi e calorosi, e fa piacere trovarsi in compagnia dopo una settimana… alle 02, ormai a casa di Alessio, con incredibile vista panoramica sulla baia, tiriamo tardi chiacchierando. Alle 03, però, è ora di basta, e tutti a nanna!

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