Camino Vasco Day01, Irùn _ Hernani, 25km
Piove, poi diluvia. Lampi, tuoni.
Chissà che si scarichi per bene e domani sia una bella giornata!
La notte scorre facile e la sveglia non serve: c’è uno zaino da aspettare, ed il primo volo da Madrid arriva verso le nove…
Colazione e cazzeggio nel fresco del mattino, poi ecco il messaggio dall’aeroporto: pacco in arrivo!
Finalmente si può partire!
Seeeee, ocio!
Consegna in hotel per le 10.00, dicono, ma mezz’ora dopo l’orario previsto ancora nessun segno… ai numeri telefonici di riferimento non risponde nessuno… mmm, sento puzza di fregatura!
Prendo un taxi ed eccomi in aeroporto: il piccolo scalo è deserto, ed il banco Iberia chiuso e sbarrato…
Intercetto una signora che sta sistemando il terminal: tramite lei arrivo ad un’addetta alla sicurezza che mi ritrova una dipendente Iberia. Stizzita mi comunica che l’orario di riapertura dei servizi è alle 17.00: il mio “charme” però non perde colpi e cinque minuti dopo esco con lo zaino di Jorn in spalla; taxi again, altri 15 minuti e lasciamo l’albergo… 11.15, daidaidai che si parte!
Risaliamo le viuzze del paese, incontrando subito le familiari frecce gialle: seguendole scolliniamo verso la verde campagna retrostante ed in breve lasciamo l’asfalto per incamminarci su sassosi sentieri che serpeggiano sulle colline tra ruscelli e castagni… il sole è ormai alto e la temperatura piacevole, ideale per camminare. Finalmente!
Il tempo passa veloce tra boschi e pascoli punteggiati di grosse pecore, principalmente, ma anche da pelosi cavallini e mucche mansuete: le fattorie sono grandi e bianche, sempre su due piani, dalle finiture lignee o dipinte di rosso, ma comunque sempre col loro bravo nome basco in evidenza.
Un’ora e mezza per percorrere i primi 7km ed eccoci a Gurutze, villaggio che sorge in forcella tra due colline, dove all’unica taberna aperta è obbligatoria fermarsi per birrotta e bocadillo: rapida sosta rigenerante, che la colazione è un ricordo ormai lontano!
Mentre il sole si nasconde ci godiamo 45 minuti di pausa, ma il camino chiama ed alle 13.30 siamo di nuovo in movimento: mezz’ora e scendiamo ad Oiartzun, dai graffiti e manifesti barricaderi, per poi risalire dal lato opposto della valle.
Da qui è una cavalcata di una decina di chilometri sugli umidi, e spesso scivolosi, sentieri che solcano le colline in continuo saliscendi: a farci compagnia tra una fattoria e l’altra le onnipresenti pecore, qualche asino, rari cavallini e qualche cagnone indeciso tra ammonirci e festeggiarci. Dall’alto ci osservano numerosi rapaci, mentre le siepi risuonano del pigolio dei volatili più piccoli. Ah! Ci sono anche un bel po’ di galline e di oche, nei cortili!
Insomma, una bella passeggiata, ma come primo giorno il continuo cambio pendenza si fa sentire, devo ammettere: in confronto la continua pioggerella passa assolutamente inosservata!
Insomma: sempre fedeli alle frecce gialle ed eccoci all’ultimo strappo per raggiungere la ermita di Santiagomendi (h16.30), in cima ad una collina, ovviamente, da cui si possono vedere, guardando verso nord, Pasaia e Donosti, sul Camino del Norte, con l’oceano Atlantico a fare da sfondo.
A fondovalle è in vista il paese di Astigarriaga: le indicazioni qua sono un po’ confuse, ma nel dubbio giù a bomba in discesa per poi proseguire in falsopiano, ancora tra barbabietole e mele da sidro, verso Hernani, meta di oggi!
Ormai è questione di poco, ed un’ora è sufficiente per arrivare alla periferia del paese: altri venti minuti ed eccoci davanti ad una birra ad aspettare che ci venga aperta la pension.
Assolutamente basica, va detto, ma a piè di cammino, acqua bollente e materassi comodi: a posto così!
Doccia e mezz’ora di relax, poi due passi tra le antiche vie ed è ora di un altrettanto basico ma robusto menù, che lo stomaco chiama!
2