Coast2Coast Day06 Manciano_Orbetello, km58
Giovedì 25 Aprile
Cena tipica alla Ristomacelleria “La Imperiale” e superdormita al Relais del Borgo, colazione fotonica e via, che il sole è già alto.
0840 e si parte, subito in verticale discesa verso valle, dapprima su secondarie asfaltate poi su sterrato nel bosco, tra querce frondose e muretti a secco, finché, inevitabilmente, è ora di risalire!
Si pedala costantemente di grinta verso La Capriola, trovando comunque il tempo di rifiatare tra un’impennata e l’altra del sentiero, fino a giungere al poggio Capriolo (ore 0930, km433), dal quale il paesaggio si apre sul verdeggiare ondulato di colli e poderi, bellissimo.
Discesa veloce e tecnica tra fango, ghiaino, sassi, trincee d’acqua e di ruote 4×4: tre chilometri in meno di quindici minuti ed imbocco l’asfalto in direzione Capalbio (0945, km436), srotolando morbido tra i colli fino alla deviazione sulla rampante via Campocane, tra ville, lecci e querce da sughero (ore 1010, km443).
Ovviamente, dopo la salitaccia, discesona da manuale, ulteriore chilometro in salita ed eccomi tra le viuzze di Capalbio (ore 1030, km446) per una veloce puntatina turistica.
L’assalto dei gitanti è in corso, per cui quindici minuti arrivederci grazie ciao e giù a bomba per il tortuoso ed ombreggiato Canetello che in breve aggancia strada Valmarina (ore 1105, km452): da qui alla provinciale nella bonifica maremmana son 5 minuti ed alle 1130 sovrappasso l’Aurelia (km460), ultimo ostacolo prima del Tirreno.
Proseguo verso Ansedonia oltrepassando la Tagliata Etrusca, in realtà ingegneria idraulica romana, ed ecco il mare (ore1135, km462).
La traversata è compiuta.
Ancora qualche chilometro, in realtà, va percorso, e, incredibile!, subito in salita!
C’è infatti da superare l’ultima altura, dove si trovano le rovine di Cosa, per poi scendere alla spiaggia ed al tombolo di Feniglia, anticipati dall’imponente Taglio d’Ansedonia: sono i colpi di pedale finali.
Si percorre, su morbido fondo sterrato nel folto dei pini, l’intera lunghezza della lingua di terra, riserva naturale, che unisce la costa al monte Argentario e separa il Tirreno dalla laguna di Orbetello.
Alla fine del parco (ore 1230, km473) si pedala a filo d’acqua la ciclabile lungo la provinciale, per percorrere poi la diga Leopoldiana, terrapieno ottocentesco che unisce la penisola di Orbetello all’Argentario, dividendo la laguna in due parti, quella di Ponente e quella di Levante.
L’antico borgo, di fondazione etrusca, si sviluppa in lunghezza sulla stretta striscia di terra che si sporge fino al centro del bacino: mi concedo solo un brevissimo giretto nell’animata cittadina, che in questo giorno festivo i treni sono pochi ed il rientro complicato, poi, lungo la ciclabile che dà sulla laguna di Ponente, raggiungo la stazione ferroviaria, mia ultima meta (ore 1300, km482).
Che il rientro abbia inizio!