Dìa29 22/08 Palas de Rei – Arzua (31km, -35)

DSCN2057okprosegue il cammino in galizia, che finalmente allieta i miei piedi con dolci sentieri in terra battuta, pur senza poter evitare dei bei pezzi asfaltati…
il paesaggio è sempre verde e rigoglioso, e si cammina con piacere.
la tappa di oggi è lunghetta, e gli ostelli ormai sono già pieni ancor prima di aprire: la sveglia è dunque alle 04.30, in modo da essere operativi alle 05.30 e poter così ambire ad un posto nell’ostello comunale.
comunque non ci affanniamo a camminare, visto che abbiamo la sicurezza della prenotazione ad arzua.
partenza dunque alla luce delle frontali e con il solito freschetto (magari chiamiamolo “freddino”, rende piuùl’idea!) alle 05.40 e, complice l’assenza di paesi forniti di servizi, sosta alle 08.40 a Melide per il consueto desajuno, tra l’altro insolitamente caro.
dopo Melide la pista si addentra nel bosco e procede con ripetuti, ma facili, saliscendi. l’ultimo tratto è su asfalto e, dopo una sosta cervezaylimon, ci disponiamo ad entrare in Arzua, cittadina disposta tipo quelle del selvaggio west, tutta sviluppata lungo la strada… poco divertente l’attraversamento fino al centro del paese, comunque più carino, e sviluppato attorno alla praza e alla capella della maddalena.
ci mettiamo pro forma in coda all’albergue municipal, poi una rapida contata agli zaini ci rivela che siamo in ritardo di 5 o 6 posti… perfino yong min è solo nono, oggi! e se non èprimo lui…
raggiungiamo allora l’albergue, vicino al centro, comodo e pulito, e facciamo un po’ di spesa per il pranzo e la colazione. dopo la doccia ci mangiamo qualche panino e finiamo le verdure che stavano in zaino unendole a quelle acquistate al market in un buon minestrone. poi bucato e collasso sul letto…
è una giornata caldissima, il sole spacca e l’effetto torpore è quasi invincibile: crollo sul letto e ci resto dalle 16 alle 19! vergognoso!
è jorn a svegliarmi e a richiamarmi all’ordine: dobbiamo metterci d’accordo per andare a vedere un concerto per chitarra barocca e soprano, qua nella cappella sunnominata.
bon, mentre lui va a cena noi si cazzeggia un po’, poi si va a vedere sto concerto, interessante, tra l’altro.
dopodiché è il nostro turno per cenare, che prima i litri di fantalemon che avevo bevuto a pranzo me lo rendevano difficile: un bel menù pellegrino abbondante e, visto che mi sono fatto dare le chiavi in albergo, il rientro può avvenire dopo la mezzanotte… che lusso!

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