HeartQuakes day05 Visso _ Norcia km25 960mD

E insomma ieri sera è finita che l’arrivo di Virginia al cambio turno ha mandato Stefano in fibrillazione: scintillar di sinapsi ed improvvisamente si è ricordato di un container libero con tanto di materassi… pussy power: habemus branda!
Tiro tardi a chiacchierare con gli operatori del turno di notte e poi prendo possesso del mio scatolone di lamiera: ronfo della grossa e mo sveglio rigenerato alle 05.45.
Un quarto d’ora ed eccomi in piedi: via di corsa al bar a far colazione, poi sistemo, affardello, saluto e parto.
Giusto qualche minuto più lungo, ma alle 07.10 sono in strada, a seguire il corso del fiume: mi lascio alle spalle gli evidenti segni del sisma mentre l’asfalto si fa strada bianca (07.25 km01,5) che percorre il fondo infossato ed ombroso della Val Nerina ????
Si sta freschi e si procede speditamente, anche se il fondo è a volte davvero mobile: nulla da vedere, però, che le pareti sono molto strette e gli alberi folti e numerosi, fino a che una radura annuncia il progressivo aprirsi della valle (08.20 km05,5)
Si fa spazio il sole, che comincia a dorare l’erba alta, e finalmente ecco un casolare ed una bella valle da pascolo (08.40 km07).
La mulattiera si impenna ed il pascolo sottostante si rivela in tutta la bellezza dei suoi molteplici toni di verde, interrotto ogni tanto solo da qualche albero solitario o da isolate costruzioni: sono i Casali dell’Acquaro.
Ignoro il sentiero che scorre in valle e rimango sulla pista per raggiungere la forcella sotto il monte Macchialunga (09.00 km08 1120mslm) dove mi godo un quarto d’ora di pausa sulla sella silenziosa: l’unico brusio è quello delle api e dei grilli tra le piante ed i fiori, mentre una leggera brezza mi asciuga il sudore di dosso.
Riparto seguendo le indicazioni per Campi Vecchio, dapprima salendo in direzione della cima e poi circumnavigandola a mezzacosta su fresco sentiero tra i faggi: intercetto la traccia che proviene dalla valle dei casali (09.30 km09), costeggio un pratone e da qui scollino su erto sentiero tutto spaccato, perdendo velocemente quota fino alla Madonna del Condotto, antica opera idraulica (10.00 km10.7 847mslm).
Da qui la bianca ed ampia mulattiera porta, sempre in discesa, al borgo di Campi: al bivio, sotto lo sguardo severo della chiesa imbrigliata e del bel centro di Campi Vecchio, arroccato sul colle soprastante ed interamente inagibile, decido di scendere in cerca di birra e panino.
Purtroppo il posto tappa – bar della Pro Loco è inesorabilmente chiuso (10.25 km12,5 630mD): azzero i contatori, riempio la bottiglia alla fonte, interrogo un anziano in Ape e, alla promessa di un bar lungo la provinciale, riparto.
Tempo totale 5 minuti e scatto lungo la strada per Norcia, tra i campi ordinati e ben mietuti: il sole mena forte, ed e con sollievo che entro al bar ad Ancarano (10.50 km01,7).
La sosta panino non va proprio come previsto: il fornaio non è ancora passato, quindi affettato fresco col pane vecchio, che l’importante e mangiare, una birra da 66 ed un Magnum alle mandorle per consolazione.
Ne approfitto per lavarmi via il sale di dosso e cambiare maglietta: sto grondando!
11.15 e si riparte, sole rovente su asfalto secondario, ma solo per poco: ecco un viale alberato a garantire un po’ d’ombra, anche successivamente quando svolto su sentiero tra i campi.
Un quarto d’ora ed una traccia tra erbacce, rovi ed insetti, mi opprime con calore amplificato ed umidità stagnante (11.30 km02,5): venti minuti di torture per raggiungere una strada inghiaiata che aggancia in un attimo la provinciale, che decido di seguire per stare più fresco (11.50 km03,75)!
Un quarto d’ora per raggiungere il punto più alto e svalicare (12.05 km05): il sentiero si presenta ancora sporco ed incolto, e non mi fa davvero nessuna voglia, quindi, dopo dieci minuti di sosta, rimango sull’asfalto ed inizio a scendere.
Stranamente sulla strada tira anche un po’ daria, che non mi fa rimpiangere la calura che immagino tra la sterpaglia: mezzora ed eccomi a riagganciare la traccia, che adesso segue un sentiero tra i campi mietuti ormai a fondovalle (12.45 km08).
Dieci minuti e mi concedo un ulteriore quarto d’ora di sosta all’ombra prima dell’assalto finale.
13.10 e riparto sul morbido fondo punteggiato da fili di paglia dorata: raggiungo in breve l’asfalto (13.25 km09,7) ed in venti minuti sono a Norcia, seduto davanti alla Bottega del Pecoraro per un panino ciauscolo e formaggio e birra da 66 d’ordinanza (13.45 km11).
Al bar ordino caffè e dolcetto al pistacchio, acquisto due bottiglie d’acqua (che botteghe non se ne vedono) e macino l’ultimo chilometro abbondante per raggiungere il Capisterium, posto da fighetti che ha anche qualche camerata adatta allo scopo (14.30 km12,3 310mD).
Registrazione, lavalava, barbaecapelli, branda alle 16.15 e fermitutti fino alle 20.00!
Giro nel centro, semidistrutto, di Norcia e poi da Nemo a provare la pinsa romana gourmet: spettacolare!
Aritorna indietro, unchilometroemezzoancora ovviamente in salita, e per oggi chiudiamola qua!