Day05 Santa Maria la Real de Nieva_Coca, 22km
Lunedì 31 dicembre
Sveglia alle 0700 che oggi la tappa sarà pur corta ma il tempo è tiranno: dobbiamo cercare di essere a Coca prima delle 1300 se vogliamo fare un po’ di spesa e magari trovare qualcuno disposto a darci un pasto caldo verso sera.
Tempo tecnico toilette_affardellamento ed alle 0735 la porta dell’albergue si chiude dietro di noi: freddo becco e nero pesto e via sulla carretera, stranamente trafficata, in direzione Arévalo. Dopo l’ultima casa non si vede un cavolo, figurati le frecce gialle: tiro fuori la frontale e faccio strada tra erba e stoppie croccanti di brina, passando di fianco la antica (e direi ormai scalcinata) plaza de toros. Prendiamo subito dopo in direzione Nava e bordeggiamo la carretera secondaria su ampio cammino sterrato, duro come il ferro, mentre un timido lucore comincia a rubare la scena ad una splendida stellata.
Attraversiamo l’arrojo Balisa e poco dopo ci inoltriamo in una foresta di pini marittimi trattati per la raccolta di resina, antica attività che, a quanto pare, rifiorisce in questa zona della Spagna.
Camminiamo veloci nell’ombra del bosco per scaldarci, calpestando il fondo di sabbia congelata, ed in breve, son le 1000, siamo a Nava de la Asuncion: appena in centro ci fiondiamo nel Bar Javier per un caffè ed una tostada.. e per un bis! Non è tanto per la temperatura, quanto per l’umidità, che stamattina ci fa sentire sul serio che pure qui è inverno!
Alle 1030 la sosta ritemprante ed il sole che ormai inizia ad avere forza ci danno il coraggio di tornare in strada, attraversare il paese e riprendere il cammino tra i campi gelati, intervallati dai pinares per la resina, mentre la brina ed il suolo, pur rimanendo croccanti, iniziano lentamente a scongelarsi.
Son quasi le 1130 quando, sempre tra i pini, iniziamo a seguire il bordo del canyon scavato dal rio Eresma, che in un’oretta ci conduce dritti dritti alla periferia di Coca.
Alle 1230 siamo già di fronte all’albergue, in attesa che l’anziano ma arzillo custode, avvisato telefonicamente, faccia gli onori di casa.
Il posto è sicuramente accogliente nella stagione calda, ma viste le temperature attuali e la mancanza di riscaldamento, potremmo dire che occorre adattarsi un po’: molliamo gli zaini e ci fiondiamo fuori al sole!
Mentre io cerco un locale disposto a darci da mangiare stasera, gli altri fanno un po’ di spesa: risolte le rispettive incombenze ci spostiamo sotto le mura, al Rinconcito, a fare il pieno di tapas.
Una visita al castillo (chiuso, neanche da dire) ed un’oretta distesi al sole a dormicchiare e poi torniamo in albergue per farci belli per stasera…