Tierra de Alma day17 Boltaña _ La Pobla de Segur 126km 2470mD+
Sveglia alle 07.00, ma che fatica uscire dal sacco… vento freddo e nuvole basse: pioggia in arrivo!
Sbaracco tutto e carico la bici, è ora di pedalare al pueblo successivo per trovare la colazione: 08.25 e subito sul sentiero lungo la riva destra del rio Ara… ghiaia e qualche rampa bella scassata non impediscono di oltrepassare quasi subito il Monastero hotel de Boltaña e giungere velocemente ad Ainsa ed al primo pasto della giornata (09.00 km09 60mD+).
Mentre studio il percorso e valuto le alternative, inizia a piovere: niente di che, per ora, ma il meteo prevede temporali ed io dovrei salire in quota e restare in cresta per qualche oretta… mmmmmm… a malincuore ma riprogrammo, va là!
Azzero i contatori, carico la traccia nuova e riparto qualche minuto dopo la mezza: 09.35 e si prende l’asfalto della nazionale N260, la cosiddetta Asse Pirenaico… poco traffico, per fortuna, ma umidità e piovaschi per tutti!
Si procede spediti sul liscio bitume, sotto nubi scure e pesanti, in costante salita: percorro un tunnel ben illuminato (+km10), poi il ponte sul rio Lanata ed i suoi grigi calanchi e proseguo (+km15), giungendo a Lacort (10.50 +km18 930mslm).
Continua l’ascesa: un tratto in falsopiano è adorno di un allestimento (un monumento, suppongo) che vede delle lance di forma occidentale circondare lame dalla foggia moresca… qualche battaglia durante la Reconquista, forse?
Scoscese pareti a sinistra, calanchi e profonde forre a destra, eccomi al Collado de Foradafa (11.05 +km20,5 1020mslm), da cui mi godo una bella discesa di cinque chilometri abbondanti (+km26) per poi infilarmi un chilometro ancora, in un tunnel di 750 metri dopo il quale, alla rotatoria per scegliere se procedere per Campo o per le Villas, mi accolgono i tuoni (11.15 +km28,5km 680mslm).
Meglio fermarsi a Campo per un bocadillo ed una cerveza, finchè sino in tempo (11.25 +km29,5 650mD+)!
Azzero e ricarico una seconda volta e son ponto a ripartire sotto il cielo nero alle campane del mezzodì: imbocco la carretera HUnonso ed è subito, inevitabilmente, salita, con rampe anche interessanti.
Giungo all’altezza del pueblo di Sala (12.40 +km09 1030mslm) e poi al bivio con la carretera Aboh (12.55 +km17,5), oltrepasso Beranuy (13.10 +km21) ed i brevi Tuneles, ossia il plurale di tunnel, e la spettacolare barranca de Obarra dove, complici lo scarso traffico e le poche gocce leggere, scatto qualche foto (13.25 +km25).
Scavalco poi il rio Blanco(13.45 +km29,5) e finalmente conquisto el Alto de Bonansa… e si va giù (14.10 +km33,5 1380mslm).
Appena dopo il pueblo omonimo dovrei prendere un sentiero, ma prima lo ispeziono un attimo (14.20 +km35,5): i primi metri sono sassi enormi ed un tappeto di rovi tagliati e lasciati a seccare… ma anca NO! Continuo sulla principale in facile discesa fino al bivio per Pont de Suert (14.25 +km40), poi scavalco il fiume ed è nuovamente Catalunya: ciao Aragona!
Si pedala ora sulla carretera N230 (14.40 +km42) e rapidamente scendo a Pont de Suert dove mi concedo una sosta kebab e birrette (1500 +km48,5).
Un caffè ed in quaranta minuti on the road again: torno sulla N260, che sale senza interruzioni ma con pendenze più moderate che nel tratto mattutino.
Mi fermo solo il tempo del semaforo che regola l’accesso al pur breve Tunel del Viu (16.20 +km57) ed ecco espugnato anche il Port de Viu de Llevata (16.45 +km59 1230mslm), da cui si scende… e si risale a curvoni al definitivo Port de la Creu de Perves, sopra il quale rotea uno stormo di gipeti… o son forse avvoltoi (17.05 +km63,5 1335mslm)?
Chiacchiero un po’ con una ragazza che attacca bottone al passo: nonostante sia appiedata è una cicloviaggiatorice e mi informa che, appena sotto al passo, al pueblo di Perves, un local social viene messo a disposizione dei cicloviaggiatori, in caso di necessità. Segnatevelo!
Da qui si scende sul serio e senza interruzioni: spiana giusto per attraversare il pueblo di Senterada, da cui si riprende a scendere (17.40 +km77 730mslm): prima del tunnel all’altezza della casa cantoniera, si abbandona finalmente la nazionale per imboccare la vecchia strada L522 sulla sinistra (17.55 +km80).
Si costeggia e, nel giro di un chilometro si attraversa, il torrente El Flamisell, tra il frinire delle cicale ed il gorgogliare delle acque che sostituiscono il frusciare dei copertoni sull’asfalto: la strada principale rimane sulla sponda opposta del torrente, mentre pedalo sotto le rosse pareti strapiombanti della Roca Foradada.
Un paio di salitelle ed un po’ di falsopiano movimentano questo ultimo tratto, comunque prevalentemente in discesa: giungo così a La Pobla de Segur, dove in previsione di un arrivo bagnato e tardivo ho prenotato al Can Fasersia, casa tipica della zona, in pieno centro.
A me tocca una stanzetta piccola e pulita… e c’è un deposito bici con tanto di area lavaggio ed officina (18.20 +km87,5 1760mD+)!
