S2N day34 Ribadeo _ Soto de Luiña, 93km 1170mD
Sistemo la bici, doccia bollente, spesa e merenda, pizza a los Cincos Quexos Gallegos, un paio di birre, branda e diario.
Sveglia alle 07.15, piove.
Toilette, colazione, affardellamento… continua a piovere.
Bè… confine tra Galicia e Asturias!
Si parte comunque, neanche a dirlo: 08.15 e si esce dall’albergo nella pioggia e nel vento, prima tra i vicoli e poi ad infilare la stretta passerella pedonale del ponte autostradale, che conduce al di là del fiume Eo direttamente nel Principato delle Asturias (08.20 km02).
Mi infilo tra i prati ed i villaggi, e al km05 sottopasso l’autostrada verso nord, avvicinandomi alla costa, tra il mais ed i borghi rurali (08.40 km07,5): abbandono la principale per una secondaria che si inoltra tra le stalle, il rumore delle mungitrici e il profumo di letame ed erba bagnata (09.45 km25).
Poi ancora carretera general, da cui esco alle 10.00, km28, per fare un po’ di stradine, attraversare la Ria da Navia ed entrare nella cittadina omonima, sul Camino del Norte che ho seguito fin qui abbastanza fedelmente (10.10, km31).
Con gli occhiali fradici ed appannati dalla partenza continuo a non vederci un beneamato e, più che seguire le frecce gialle, finora ho risalito il flusso dei pellegrini in senso contrario: la maggior parte di quelli incontrati dev’esser partita da qui, visto che negli ultimi chilometri non ne ho visti!
La traccia mi porterebbe a saliscendere sulle secondarie, ma vista anche la difficoltà a seguire il percorso in condizioni di scarsa visibilità, dopo aver fatto il punto decido di restare sulla general, la vecchia carretera Irùn-Santiago, spina dorsale di questo Camino.
Esco così dal pueblo e via senza storia a testa bassa, sferzato dal vento e dalla pioggia implacabili, a raggiungere Villapedre (10.40 km39), dove qualcosa di caldo è assolutamente necessario.
Strizzo guanti, maglia, collare e cappello, appendo l’antipioggia e… cafè con leche y biscocho, por favor! Sosta colazione e ripianificazione tappa, che di campeggiare in queste condizioni anche no, va là!
Mah, poche alternative, pare, ma vediamo che succede…
Ore 11.15 e mi ributto sotto la doccia fredda: fortunatamente l’autopista, che scorre parallela alla general un po’ più in alto, drena il grosso del traffico e quindi si procede in buona sicurezza, come se fossimo su una secondaria, quasi.
Boschi, nuvole, nebbie, eucalipti, pini, boschi, qualche prato, piccoli borghi e qualche fattoria dopo arrivo a Luarca (11.50 km51): per uscire dal grosso villaggio di pescatori tocca risalire una lastricata scivolosissima fino in cima al pueblo, poi mi infilo, ancora, trai campi ed i boschi per tornare sulla general lungo il cammino in località Campo Frances (12:15 km55).
Un quarto d’ora dopo passo la località Canero ed il bivio sul rio Esva, dove prendo la variante 632 della Costa, mentre la 634 si perde più nell’interno tra i monti… non che qui le salite manchino, ma a posto così, grazie (12:30 km60)!
Si sale infatti a Querua (12.40 km63), timido tentativo di scollinamento ma niente, su ancora: attorno al km68 raggiungono numerosi pellegrini, ci scambiamo saluti ed incoraggiamenti da sotto cappelli, ponchos ed ombrelli e via… ormai sono a Ribon (13.15 km72) e manca poco per superare Ballota (13.35 km77).
Salgo a Castaneras in altri tre chilometri e poi a Novellana (14.05 km85), dove inizio a guardarmi attorno per il pranzo, ma preferirei tirare fino a fine tappa e togliermi gli stracci bagnati, invece che sgocciolare sotto il tavolo e ripartire.
Arrivo così in piazza a Soto de Luiña, storico snodo del Camino che ho individuato grazie, soprattutto, all’albergue capace di 40 posti (14.25 km92).
Mi fermo a consultare mappe, elenchi di ostelli ed albergues, a fare telefonate: niente, non riesco ad allungare la tappa fino ad un porto sicuro, quindi la chiudo qui e mi dirigo all’albergue municipal dove sbatto la roba bagnata in lavatrice e mi scaravento in doccia (14.50 km93)!