Tierra de Alma day03 Mas de las Matas _ Aliagas 63km 1500mD+
Neanche il tempo di salutare e arriva una birra da mezzo ghiacciata: è il posto giusto!
Mi siedo all’ombra a chiacchierare in anglospagnolo con Arne, il gestore olandese, e gli aiutanti tedeschi, poi pulizia trasmissione approfondita, sistemo un paio di cose sulla bici, un po’ di bucato minimal, prendo dalle borse il poco che serve e lo butto sul trampolino elastico per i bambini: campo pronto, posso buttarmi in doccia!
21.30, pizza, birre, insalatona, chupito, chiacchiere… e diario finché reggo!
Mezzanotte e mi arrendo, finisco domani…
Apro gli occhi alle 06.00, ancora mezz’ora dai… e son le 07.30, eccheccazzo!
Ok, rapida toilette, borse e si va in cerca di colazione al pueblo: primo bar no, quello a fianco sì… café con leche y tostada, si va sul classico.
08.40 e si va, giusto un paio di chilometri e si sterra tra i campi per un altro paio ad intercettare una carretera secondaria, ma trafficatissima dai bilico, in salita continua per quasi altri tre, poi scollino (09.20 km6,75), scendo ad una enorme cava, ne risalgo il bordo tra le tracce di camion, ruspe e trattori: ecco il perché del gran traffico!
Esco dalla zona di cava, costeggio per un ultimo tratto lo scavo, e procedo finalmente tra le sierras (09.30km08,5).
Sole, ghiaia, polvere, silenzio: un chilometro e mezzo di fronte di scavo alle spalle, imbocco un breve tratto su asfalto (10.10km14).
Salita, discesa sul colmo vigilato da dei ruderi dall’apparenza abbastanza antica, scendo oltrepassando il nastro d’asfalto principale ed imbocco un altro sentiero che si inoltra nella sierra: attraverso la corte di un ovile a piedi per non aizzare i cani e mi ritrovo di nuovo in aperta campagna tra i prati di grano già mietuto, le sponde rocciose delle vallette ricoperte di arbusti (10.20 km17).
Il fondo è impegnativo ma pedalabile: le pendenze forti, il fondo molto mobile o grossolano, ma comunque si va… un bivio in quota sulla sierra e prendo a seguire il segnale n7 (11.05 km23 1130mslm).
Proseguo tra dorsali ed avvallamenti, alcuni a coltivi, molti abbandonati o a pascolo… altro bivio tra le doline: scendo, spavento una cerva sotto lo sguardo di un paio di avvoltoi, proseguo (11.15 km25).
Un paio di chilometri dopo ennesimo bivio, stavolta il cartello indica la Ruta del Ague, si sale ancora mentre il cielo inizia a rannuvolarsi.
Un altro incrocio sull’altopiano, ormai in quota: lascio il n7 e dirigo su pista senza nome verso ovest in prevalente, scassatissimo, falsopiano (11.45 km28,5).
Intercetto la pista segnalata con n1 e n2, che dirige a sud e poi a ovest (11.55 km30,5 1260mslm) ed in breve porta a scollinare (12.10 km32).
Giù in discesa su fondo finalmente discreto e abbastanza veloce ad intercettare la carretera A1702: su a destra per attraversare 500m dopo e salire ancora (12.20 km34,5).
Dei quattro litri d’acqua alla partenza resta forse uno e mezzo… pochissimo traffico, ma fermo un paio di auto e scrocco un ulteriore mezzo litro prima di ripartire: ho un bel tratto di sierras da attraversare ancora, e sulla carta sembra tosto, meglio andare sul sicuro!
Un quarto d’ora in tutto e riparto, su rampa di ghiaia violenta: raggiungo una ganaderia, provo a vedere se, per caso, ci sia qualcuno… nada, riparto ed attacco a salire, quando incrocio una signora in fuoristrada di ritorno dall’ovile più su: l’acqua è in frigo! Dietrofront, un litro e mezzo nella tanica, gracias e riparto.
La pista sale durissima, su roccia, grossi sassi, ghiaia mobilissima: un paio di muretti a spinta ed ecco che spiana in quota… sotto a destra il pueblo di Ejulve, arroccato su un cono che spunta dal fondovalle, biondo di grano (13.15 km38 1390mslm).
Marce ridotte sempre, si sale senza posa su fondo scorbutico o pure peggio, la sierra sempre più rocciosa a sinistra digrada in pascoli e pinete verso valle, sotto a destra.
Raggiungo un colle, tiro a sinistra sotto le crestine di roccia bianca che emergono da un campo arato, punto al prossimo crinale, ornato da alcuni stenti alberelli che si stagliano contro il cielo grigio (13.40 km40,5 1450mslm).
Eccomi in breve sull’area crestina, sospesa tra due vallate: il silenzio è sempre assoluto.
Si scende su fondo abbastanza sfidante e si raggiunge il bivio Placa de la Font, bellissima e verde valletta dalla quale svolto a destra (14.00 km43 1380mslm). Scende scassato, risale a mezzacosta tra alberi secchi e resti incendio, si butta giù su buona pista veloce tanto da sorpassare il successivo bivio: non voglio risalire, quindi improvviso… la prima no, buona la seconda.
Esco sulla carreteta A2403 all’altezza del piccolo gruppo di case de La Canadilla, le grigie pareti verticali incombenti poco dietro (14.25 km47,5): giù subito in veloce discesa, la camicia come mantello… la strada si incassa tra le pareti che si stringono in una gola: in un paio di chilometri ecco l’aggancio con la traccia: per fortuna l’ho mancata, avrei dovuto risalire dalla barranca con la bici sulla schiena!
Salgo fino al passo e di fronte a me si erge una piatta e bellissima meseta rossa che si eleva da una pala erbosa verde, circondata da boschi… altre sierras scolorano sullo sfondo (km49,5).
Si scende facile e veloce sull’asfalto in un gran sbatacchiare di camicia fino al ponte sul rio Campos, da dove si risale leggermente, per proseguire poi in falso piano tra campi di grano e pinete (14.50 km55,5 1000mslm). Si sale ancora, prima al minimo sindacale del 3%, poi in aumento, fino a sovrastare la, ormai vetusta, Central termica de Aliaga, circondata dal proprio pantano (15.10 km59).
Si scende sul serio mentre la valle si stringe sulla strada, un tratto a mezzacosta sotto panciute pareti, si costeggia il rio proprio sul fondo della gola che permette di accedere alla valle successiva: ancora qualche pedalata ed eccomi alla piscina di Aliaga, dove conto di mangiare… e invece no (15.20 km62)!
Un paio di telefonate e: c’è un camping e di sicuro un panino me lo fanno… torno indietro subito (15.35 km63 1500mD+)!
Qualche goccia mentre arrivo, poi basta… birra, panino, birra, panino, birra, gelato… sonnecchio, sventola, brontola, non piove… mmm…
Studio la parte successiva: tornare su tra le sierras, niente pueblos, niente di niente e rischio temporale… il camping municipale mi chiede 5€ solo hombre senza tienda! Affaroneee! Me quedo!
Faccio il bucato, ed ecco la grandine, poi il temporale… una bella doccia, e butto le mie cose sotto una tettoia: a posto così!
Cazzeggio, chiacchiero coi ragazzi che gestiscono il camping, aggiorno il diario e aspetto l’ora di cena…
