Dìa22 Campiello – Grandas de Salime, 53km
Sveglia alle 06, più o meno, zaino e colazione al volo con un cioccolato caldo del distributore annesso all’albergue e poi via, si va!
Oggi tappa di montagna con desvio sulla Ruta de los Hospitales, che sembra essere molto bella: saluto i giovani milanesi ed i catalani ed eccomi in cammino (0645).
È ancora buio, ma prima un pezzo di carretera e poi un veloce sterrato mi portano, in breve, a Borres (0710), poco dopo il quale si prende il desvio per los Hospitales: le indicazioni sono chiare e la pista si snoda tra boschi e pastoli, salendo decisa fino a 1000 metri e poi percorrendo le creste sulle quali pascolano vacche e cavalli. Dapprima le nuvole rendono difficile rendersene ben conto, ma poi il vento le spazza via ed il paesaggio si rivela molto bello: vaste praterie alpestri, trapunte di fioriture d’erica, e fitte macchie di pini verde scuro, tra le quali vagano le mandrie al pascolo.
E via sempre in quota fino a raggiungere l’Alto de la Marta (0940) e, subito dopo, El Puerto del Palo (1010), il punto più alto del percorso, a 1400 metri: il vento è fortissimo e mi butto giù per la discesa, in cerca di un posto dove fermarmi a fare un po’ di spuntino. Alle 1030 mi concedo la meritata sosta a Montefurado, piccolo pueblo semiabbandonato con una interessante chiesetta. Venti minuti e via di nuovo.
Passo per Lago alla 1145 ed arrivo a Berducedo alle 1220: sarebbe la meta di oggi, ma sono poco convinto… vado alla tienda, faccio la spesa, cazzeggio in giro, consulto la guida, smonto lo zaino… ma non mi decido a fare la doccia e stabilirmi nell’albergue, qualcosa non mi convince. Alle 1330 l’albergue è ancora vuoto: vaffanculo! In 10 minuti rifaccio lo zaino e riparto, mi sposto al prossimo albergue, 5km più in là… no, vuoto anche questo… c’è il sole, la giornata è stupenda, ho voglia di camminare ed il prossimo rifugio è a 20km… ne ho già fatti 33 ma… proviamo!
Si riparte subito con una salitona assassina su carretera, guadagnando in breve la sommità di un monte: da qui ci si scaraventa in discesa per qualcosa tipo 8 o 9km, su fondo veloce e sicuro. Poi per una bella pista, tra il profumo dei pini ed i raggi del sole, raggiungo l’embalse de Salime, il punto più basso del percorso da cui si può solo… salire!
Sono le 1600, dieci minuti per mangiare un pezzo di pane secco e mezza stecca di cioccolato e diamo l’assalto a questi ultimi 6 (sei!) chilometri di salita, peraltro abbastanza tranquilli.
Ore 1715: eccoci qua, Grandas de Salime, 53 km…cazzo!
L’albergue è pienissimo, ma mi tirano fuori un colchon al suelo nella casa parroquial: va bene tutto, grazie! Attraverso la piazza per fare la doccia, un necessario pedicure ed un paio di meritatissime birre. Poi si pensa alla cena: mi hanno indicato un posto in cui è impossibile finire le portate… voglio proprio vedere!