theDesertSessions day02 Taddart _ Tazantoute, 95km 1340mD
Si dorme molto meglio, sopra ai 1500 metri di quota!
La notte è fresca, e compensa il materasso un po’ provato: ci pensa il muezzin a svegliarmi verso le quattro di notte, ma il vero problema è il cane sotto la finestra che fa da controcanto e prosegue per mezzora!
Vabbè, mi arrendo: tappi nelle orecchie e via!
Ore 06.15 ed anticipo la sveglia di un quarto d’ora: colazione con un pezzo di pane di ieri e mezza bottiglia d’acqua.
La ruota è calata ancora: ma, dopo averla ritirata su, nel tempo che impiego per la routine del mattino non pare mollare… dopo attenta riflessione e studio della mappa giungo a questa soluzione: Inch Allah!
07.40 scendo le scale, porto la bestia in strada… ed è subito salita!
Una prima parte in ombra nel fresco del mattino, poi si gira sul costone verso il sole: il traffico è vivace ma la corsia bici e motorini è ragionevolmente sicura, e si procede senza intoppi.
Marce basse, muso duro ed un occhio alla posteriore molto spesso: sosta foto e controllo accurato (08. 35km 08,5) e via ancora, lungo i tornanti che non concedono molto spazio per rifiatare.
Poco più di un’ora ed ecco un’area di sosta strategica dopo la parte dura della salita (08.50 km10): prima coca della giornata ed un paio di foto al canyon sottostante e, allo scoccare dell’ora, si va.
Spiana, sale, scende, solca un piccolo altipiano punteggiato di capre e piccole arnie, traversa l’Oued Tichka (09.10 km12,5) e conduce, finalmente, al passo Col de Tichka, opera di ingegneria militare dei tempi coloniali (09.35 km15,5 2260mslm).
Un chilometro ancora di vallata e poi ecco che ci si butta in discesa: in un battibaleno eccomi al bivio dove lascio la RN9 per la RP1506 che promette di essere molto più selvaggia e solitaria oltre che, ovviamente, più lunga(09.45 km19)!
La strada scende tra pini e ouadi fino al km27, in corrispondenza di un villaggio da cui sale forte un paio di chilometri (10.25 km29), torna a scendere e, in leggera risalita, solca una vallata aperta per portare a Telouet (10.55 km38 1790mslm, 850mD già portati a casa).
Ora di pausa colazione: tè, omelette berbere gigante, pane, altro tè.
Controllata alla ruota, pare a posto: un’ora in tutto e via di nuovo, anche se dopo cinque minuti devio per una breve visita alla kasbah.
Riparto, stavolta sul serio, alle 12.10, tanto per cambiare in salita!
Mezz’ora senza tregua, poi scende (12.40 km45) e conduce ad Anmiter (12.55 km50) per poi scendere ancora, procedere in falsopiano, traversare il fiume per risalire dal lato opposto, scalare una rampa a dominare un villaggio abbarbicato alla parete della gola (13.15 km54).
Il panorama è sempre severo, caratterizzato dalle scabre rocce dai colori spenti, screaziati di neri, verdi, rossi. Praticamente assente la vegetazione, se non sul fondo del canyon, percorso dallo oued, che è un’oasi lunga chilometri racchiusa tra scoscese pareti, punteggiate di villaggi ed insediamenti.
La provinciale, sempre tagliando i paretoni a mezzacosta segue il percorso del fiume, ma quando vi diranno “per Ouazazarte da qui è tutta discesa!” mandateli a cagare!
Ed infatti: risale a Tajegujite (13.25 km57) e guadagna poi il “passo del ripetitore” (13.55 km64) da cui si scende duro in stretti tornanti, flagellati dal vento violento, rovente ed incessante che risale da fondovalle.
Come apprenderò in serata, giù sono 47 gradi, oggi: e pensare che non uso il phon dal 1997! La sensazione è quella, per capirsi…
Praticamente rotolo, aiutando la gravità, fino a Tizgui N’Barda, dove inchiodo di fronte al Salon de tè per una sosta a dir poco prolungata (14.05 67,5km).
Aranciata fresca, acqua fresca, yogurt fresco, tè caldo.
Mangiare: ma anca no!
Riparto alle 16.30 ma solo perché devo: caldo atroce, vento malefico, “ma tanto è tutta discesa” desticazzi… starei volentieri qua sulla terrasse!
E invece no: subito saliscendi, lottando col vento, tra villaggi ed insediamenti di cui dimentico subito il nome, perché fermarsi a scriverlo significherebbe, probabilmente, non ripartire!
Poi ecco Tammdakhte (17.10 km79), poi ancora Asfalou (17.25 km82 ) ed infine Ben Haddou (17.35 km85): urge una sosta, il vento mi sta sfibrando, mi sento seccare dall’interno! Narici, gola, esofago, polmoni: tutto sembra secco e polveroso, incartapecorito.
Una coca fresca, per favore!
Venti minuti, non di più, che c’è tanta strada da fare, ancora…
Riparto, e tempo cinque minuti gli adduttori della coscia sinistra grippano di brutto: stacco il piede dal pedale e vado avanti con la sola destra, aspettando che passi… inutilmente.
Continuo senza agganciare la pedivella, e vaffanculo: fa un po’ meno male, si può fare.
Salto la visita alla kasbah e mi trascino fino all’incrocio di Tabourath (18.35 km94): qualcosa come 25 ad Ouazazarte.
Mi bevo un Acquarius: c’è un camping ad un chilometro, mi dicono.
Vado a vedere: hanno anche camere… affare fatto.
La tappa di oggi finisce qua, ladies n gents!
Ore 19.00 km95 camping a Tazantoute. A posto così.