Istria Loop day03 Plovania _ Muggia, 70km 469mD

Doccia bollente e dormita saporita, sveglia alle 06.30, metto su la moka per una dose di caffeina e carichiamo le bici: partenza bella reattiva alle 07.40 e torniamo di un paio di chilometri sui nostri passi a riprendere la Parenzana in direzione Valizza.
La mattina è fresca e ventilata, in cielo si rincorrono le nuvole, nessuno in giro: venti minuti e siamo già in vista delle saline di Sicciole e di Portorose (08.00 km08).
Scendiamo comodamente verso la zona umida sottostante: una curva a gomito ci deposita lungo il canale Dragogna all’altezza dell’insegna “Put Mulino” (08.15 km11). Da qui costeggiamo la valle del sale, osservandone le geometrie e gli indaffarati pennuti: un paio di chilometri sono sufficienti per varcare il confine sloveno, fare dietrofront causa ponte chiuso e raggiungere il lato giusto del canale subito dopo il casello doganale  (08.25 km13).
Sottopassiamo la strada, cambio di sponda e, seguendo i cartelli EuroVelo8, pedaliamo ora sulla pista a filo saline, il canale e la strada alla nostra destra: all’altezza di Sezza un ponte ci riporta sulla riva destra a seguire il profilo della penisola.
Nessun bar lungo il percorso, quindi proseguiamo, attraversiamo un camping (08.50 km19), e poi di nuovo in strada fino alla prima pasticceria aperta, sul lungomare di Lucia (08.55 km20,5).
Cappuccino e doppia torta, che qua la gente ha fame, ed in venti minuti siamo nuovamente operativi: Pirano è vicina!
Ci lasciamo alle spalle la moderna Portorose senza troppi rimpianti, ed in breve, dopo aver zigzagato un po’ tra le calli, eccoci alla bella piazza dominata dalla statua di Giuseppe Tartini, il violinista del Trillo del Diavolo (09.40 km26): spettacolare colpo d’occhio sul cuore di questa “Venezia in salita”, piena di scalinate e cinta da mura.
Non proprio a misura di ruote, ma terribilmente affascinante: dal mandraki giungiamo alla chiesa della Madonna della Salute, torniamo tra calli e vicoli, risaliamo lastricato e scalinate fino alla chiesa di San Giorgio, sormontata da una copia ridotta del campanile di San Marco, e scendiamo infine lungo lo stretto camminamento che porta, a filo delle onde, ai laghi di Fiesso (10.30 km30).
La risalita è dura, e dopo qualche centometri in piedi sui pedali, è ora di hike-a-bike: non vorrei rompere anche la catena! Mario prosegue in sella ed io lo seguo a spinta, che non mi va di riposizionare il deragliatore per un chilometro o poco più.
Una volta raggiunta la strada, via in discesa fino al parco delle saline di Strugnano (33km), per poi affrontare un altro tratto al fatidico 14%… raggiungo quindi a spinta l’uliveto sul crinale con vista su Isola d’Istria (11.10 km37).
Il fondo qui si fa decisamente pietroso e sassoso, tanto che anche Mario è costretto a scendere: mal comune…
Riguadagnata una pendenza ed un fondo pedalabili, balziamo in sella, attraversiamo la strada (38,5km) e sterriamo a manetta tra orti e viti in decisa discesa e salite che posso gestire anche così: agganciamo l’asfalto dopo Isola, che bypassiamo (11.40 km43), e via diretti su ciclabile lato strada fino a Koper, dove ci concediamo un microtour tra le viuzze (12.00 km50).
Breve sosta bibita e strudel e via di nuovo: leggera retromarcia e torniamo sulla ciclabile, che procede incuneata tra ferrovia ed autostrada: quasi otto chilometri prima di tornare ad avere una traccia esclusiva per bici e pedoni (58,5km) e riprendere a salire verso Scoffie (14.20 km63): sono ormai gli ultimi colpi di pedale.
Le indicazioni “ciclabile muggesca” (13.35 km68) conducono senza dubbi alla cittadina sul golfo, giusto di fronte al capoluogo di provincia: raggiungere il molo del Delfino Verde è ormai una formalità (13.40 km70).
Azzeriamo i contatori e diamo un occhio agli orari mentre una vispa vecchietta attacca bottone, poco intenzionata a mollare: rapida consultazione telefonica col trio da Fanzolo e appuntamento per una frittura celebrativa all’Osteria la Risorta mentre inizia a gocciolare.
Un caffè in piazza ed è ora di tornare all’imbarcadero: partenza alle 15.45 ed arrivo a Trieste in mezz’ora, mentre inizia a piovere sul serio.
Bastano cinque minuti per il piazzale della stazione, mentre un soundsystem pompa i bassi di JumpAround nell’ampio spazio semivuoto: cinque giovani poliziotti osservano ballare i loro coetanei da sotto la tettoia della stazione… chissà, se non indossassero le divise magari si divertirebbero anche loro!
Gli sfiliamo sotto il naso facendo headbanging, ma restano a muso duro… Giorgio quasi ne fa incazzare uno, probabilmente quello più convinto!
Ah!
E vabbè: biglietteria automatica, passeggero + bicicletta, tre cambi, tre ore e mezza di viaggio, il treno parte alle 16.58… requisiamo lo spazio bici, assicuriamo con cinghie e cordini i destrieri a due ruote, e che il rientro abbia inizio!
Bella avventura, l’Istria Loop!
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Istria Loop 278km 4090mD totale

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