Jour11 Castres_Revel, 42km
Sveglia prima del solito x schivare il viavai di donne alla toilette: 0550 in piedi, salto in bagno e acqua su a bollire. Petit dejuner avec pain et nutellà, very french! Sono le 0630 e aspetto di beccare monsieur le docteur per ringraziarlo, poi mi levo dalle balle: 0645, si va!
Ho trapanato le zampe senza pietà, voglio proprio vedere!
Bhe, sembra funzionare tutto… peccato che l’uscita dalla città sia tutta su asfalto. E non solo: in realtà lo è tutta la tappa! Si percorre la bella campagna collinosa, tra vigneti e campi di grano e girasoli, ma il fondo schifoso rompe un po’. X fortuna il sole è tenuto a bada dalle nuvole, che gli impediscono di cuocermi il cervello ed i piedi… ok, è più o meno lo stesso, va bè!
Cmq: h0910 a Viviers lès Montagnes, 20 di sosta a guardare le giovani scout francesi a rincorrersi con la schiuma da barba mentre mi rattoppo i piedi; 1030 Eglise Saint-Jean et sosta all’ombra di un vecchio platano, 10min; h12, si raggiuge la strada, quella grossa, e poi ci si ributta tra i campi, ma sempre asfalto è! 40 minuti ancora e 20 di sosta all’ombra di una quercia. Ultimo scatto: 1330 Mengauds e 1440 Revel, di fronte alla Gite Comunale. Apertura alle 15: molto bene!
Belli i paesaggi, bucolico l’ambiente, peccato che il 90% della giornata trascorra sul temibile fondo goudronnè: è una tappa x ciclisti…
Cmq ora, lavato io e lavati gli attrezzi del mestiere, vado in cerca del fatidico collegamento: chissà come siete ansiosi di avere mie notizie!
Sul Cammino
Pertiche, stadi, parasanghe, miglia…
Gli eserciti dell’antichità hanno misurato i confini del loro mondo al ritmo dei passi dei soldati di fanteria.
I giorni di marcia erano la loro unità di misura, il loro modo di pensare la vastità dei loro regni, degli imperi.
Alessandro, Annibale, Napoleone: quando il malcontento serpeggiava tra le loro fila, quando le cose si facevano difficili, scendevano da cavallo per camminare tra i loro soldati, chiamarli per nome, pronunciare battute salaci, ricordare loro le imprese compiute, le difficoltà superate… camminare era un modo di rinserrare i ranghi, ricreare compattezza, sentirsi parte di un unico organismo.
Finché la cadenza è la stessa, finché le linee sono ordinate, vigono la disciplina e si vincono le battaglie.
E’ una questione di volontà… e di addestramento!
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