Tierra de Alma days00_day01 Cambrils_Gandesa 77km 1510mD+

Un paio di giorni a Barcellona per rimontare la bici e risolvere un imprevisto tecnico dovuto (pare) al trasporto aereo; un saluto ad amici de toda la vida o più recenti ed è ormai ora di prendere il treno per raggiungere il luogo di partenza: lunedì 07 luglio ed alle 08.00 sono in stazione a Matarò per il treno, direzione la centralissima Barcelona Sants.
Un ascensore per salire, scale mobili per scendere (un po’ più complicato) ed eccomi al binario: mezz’ora di attesa e trovo uno scompartimento con un buco giusto per la bici, basta una cinghia per assicurare la bestia a due ruote e, ore 09.35, finalmente mi posso sedere.
Scendo a Tarragona e approfitto dell’attesa per fare colazione… direzione Valencia per due fermate ed eccomi a Cambrils: si parte (00km h12.00)!
Traffico un po’ col coso, imbocco la direzione giusta, sosta vestizione dieci minuti all’ombra del cavalcavia: da qua si sterra!
Subito sole, vento, sabbia, ghiaia, sassi, polvere, siepi di rovi e fichi d’india, frutteti, campi verdi o bruciati dal sole: la pista in leggera salita è un alternarsi di tratti scorrevoli o fossi pieni di… sabbia, ghiaia o sassi, appunto!
Comunque si procede di grinta lasciando la costa alle spalle, evidentemente diretto verso le sierras che chiudono l’orizzonte.
Giungo così a Mont Roig del Camp dove è ora della cervezaylimon inaugurale (12.55 km10+)!
La asciugo in un attimo, ed alla tienda di fianco compro l’acqua per riempire la cranktank: pronti, si va (13.05)!
Mi lascio il bel paesello alle spalle diretto verso l’eremo di… booh! su bella sterrata tra i frutteti, poi giusto un 100metri di asfalto per buttarsi subito, dapprima in discesa e poi indovina?, sul sentiero Barranc Rifà de Colldejou, dove o le pendenze sono in doppia cifra o non le vogliamo!
Anche qua la forestale è incisa dall’acqua o tagliata da fossi sabbiosi o ghiaiosi, intervallati da radici affioranti o parti rocciose: marce ridotte e si va (13.25 km14).
Venti minuti sputasangue nel bosco tra muretti a secco e pinares e si raggiunge la strada T322 in corrispondenza del ponte, dove inizia anche lo Espai Natural Sierra Llaberia (13.45 km 16).
Si sale con facilità, adesso, al borgo di Colldejou dove, fatti i primi (quasi) 20km, è ora di pranzo (14.00 km19+)!
Plato combinado y cervezaylimon sotto lo sguardo de la Mola (il monte che fa da quinta al villaggio), poi una birra, un gelato ed al rintocco delle campane è ora di andare (15.00).
Su a prendere il GR7 lungo il Camì de Falset: rampe da paura scalano la sierra tra il profumo dei pini ed il frinire delle cicale.
Guadagno il Coll de Guix (15.30 km21,7 630mslm) e si scende, sempre su forestale nel folto: dopo un pascolo rinsecchito, si gira lungo un muro a secco, rampetta in risalita e si ritrova la carretera (15.55 km26,8 280mslm) che, in breve, conduce al villaggio di Marcà (16.10 km30).
Una sosta acqua fresca al lavadero coperto ed adorno di festoni e ninfee, un giro nel centro deserto e via, si scende.
La traccia scollina a Capcanes (16.20 km33,5) nel quale non entro per invece girare a destra in discesa sotto al ponte ferroviario e poi su, tra le viti terrazzate, per proseguire a mezzacosta.
Fumo d’incendio all’orizzonte, oltre le sierras più vicine mentre giro in direzione Els Guiamets, dove giungo velocemente (16.35 km36): sulla sinistra, in basso, si nota il bacino del pantano omonimo.
Bel falsopiano tra vigne ed ulivi secolari: il verde irrigato ed il giallo bruciato si alternano alla terra rossa ed al bianco delle rocce delle sierras.
Un po’ oltre imbocco in discesa il sentiero Les Olles (16.45 km39,5) che si butta in discesa, attraversa il fondo in secca di un torrente e risale spietato su mulattiera polverosa e ghiaiata o rocciosa, per poi infilarsi sotto alla massicciata della ferrovia attraversando le vigne, i frutteti ed i pinares e, finalmente, portarsi in falsopiano.
(17.20 lm44,7) Risalgo quindi tra le vigne per sbucare sulla carretera, oltre la quale attraverso il deserto borgo di Darmos, dove anche la fonte in plaza mayor risulta non pervenuta.
Faccio comunque dieci minuti di sosta all’ombra prima di ripartire, ancora in discesa, verso il fondovalle: raggiungo quindi Mora la Nova (17.45 km50) e, attraversato il fiume Ebro (18.00 km53), eccomi a Mora de Ebro, dove gironzolo un po’ per cercare una botteghetta e trovare un litro e mezzo di the ghiacciato che mi scolo con calma all’ombra. Faccio anche un rabbocco alla tanica e son pronto: 18.15 e si va.
Giusto un paio di chilometri e prendo il camino de Catatxorra, che sterra tra muretti, frutteti, ulivi e cicale.
Poco oltre perdo la traccia, che pare esistere solo sulla mappa: tempo buttato a ripercorrere i miei passi ed esplorare altre possibilità… studio la carta, ricalcolo il percorso, riparto alle 18.30 con un occhio allo schermo.
Mezz’ora su fondo scorbutico in costante salita tra i pini ed i frutteti e torno in traccia davanti una fattoria
(19.00 km60,5).
Prendo il Camì de les Salvaterres e continuo a salire: su, sempre su, rampa dopo rampa, e finalmente sembra scollinare (19.55 km67,5)… giù in double track abbastanza tecnico tra sassi e terre rosse tra i canyon e le sierras; poi la valle si apre e si addolcisce e posso scendere quasi a bomba, che i fossi sono sempre in agguato!
Eccomi in derapata alla carretera C43 (20.20 km72,5) che si segue facilmente in salita: la si lascia prima che scollini, per un sentiero ghiaioso che stacca a sinistra e conduce comunque in favor di gravità a Gandesa (20.40 km76). Mollo la traccia, esploro velocemente il centro, occhieggio Maps e mi dirigo al hotel Pique al capo opposto del paese (20.45 km77): una telefonata alla dueña e, mentre la aspetto, pulizia trasmissione.
Eccola: veloce check in e ripedalo verso il centro… ore 21.15 e son seduto in piazza con una birra gelata in attesa della cena: doccia e robe varie… dopo!

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