MediterraneanConnection2021 Day16 Cortes de Tajuna _ Fraguas, 120km 2141mD

Gli occhi si aprono alle 06.30, ma mi giro dall’altra parte e li riapro alle 07.45: fuori soffia un vento freddo e teso da nord che mi costringe a tirar fuori, è la prima volta, la giacchetta.
Cinque alle nove e si va, percorrendo la barranca e le mesetas fino a Tortonda (09.25 km07 1100m), preannunciata dal volo dei buitres.
Bella sterrata fino a Saùca (10.00 km15) cui segue Jodra del Pinar (10.25 km19) ma continuano a mancare i bar!
Canyon serpeggiante, percorso solo dalle pecore ma molto fico, per giungere a Barbatona (10.45 km23,5), dove ancora niente, ma iniziano i pinares (le pinete) con le piste in sabbia rossa, ghiaia, rocce e tutto quanto possa rendere la pedalata più lenta e faticosa.
La sfilata di pini viene resa più interessante dal parco naturale del canyon che conduce fin sotto all’imponente Castillo de Siguenza (11.20 km31).
Visitare la bella città medievale è un piacere, ma alle 11.45, km33, una sosta cerveza y bocadillo è più che meritata!
Ormai un’ora che sono in città, bisogna andare: comoda secondaria parallela alla ferroviaria, poi bello sterro rosso a tratti veloce ma sempre divertente tra la macchia mediterranea e le colline fino a Viana de Jadraque (13.15 km47 866mslm) dove attraverso il rio e subito sterro nuovamente.
Si sale, poi si sale duri, poi di più, sempre nel profumo della macchia: mezz’ora e si sale ancora (13.45 km51 1000m) poi ancora su dieci minuti e 100 metri e, alleluja, si scollina bello tecnico nel bosco.
Cinque chilometri e cento metri in meno ed ecco Palmaces de Jadraque (14.45 km63), pueblo con vista sull’embalse.
Una birra ed un gelato, che di più non si può chiedere, ed in tre quarti d’ora si rimonta in sella.
Giunti alla diga (15.45 km67), dominata da un paretone su cui nidificano gli avvoltoi, si sale su rampa pietrosa lungolago.
Tieni duro, ecco che spiana ed il terreno migliora (16.05 km69,5 1000m); poi si esce dai pini, si aprono dei pascoli sulla destra, sopra il lago; raggiungo un altopiano (16.25 km75 1100m) da cui si sale su fondo sassoso (16.55 km76 1200 circa) e quindi via in fuorisella fino al km78, quando ritrovo la carretera.
Raggiungo Hiendelaencinas (17.15 km84,5 1100m), ex città mineraria: il tempo di una birra ed un avanzo di tortilla ed in quindici minuti è ora di ributtarsi in discesa su buon asfalto costeggiando la barranca fin sui 900mslm… e poi si risale, ammirando i tipici muretti a secco.
Questo è un po’ il leit motiv da qui in avanti: giù da un versante, a bomba, su dall’altro, a bestemmie.
Ecco che alle 18.10, km92, siamo sui 1070m; poi giù fino ai 900m, e su ancora…
Arrivo a Zarzuela de Jadraque (18.30 km97 1030m) dove sosto dieci minuti per rifiatare e via di nuovo col su e giù!
Alle 19.00, km102 1050mslm prendo la carretera principale CM1006 e si scende il giusto, senza bruciare i freni, ma è un’illusione: al km105 deviazione su sterrata che sale duro, tipo 6km/h al massimo assoluto!
Vado talmente piano che un branco di cinghiali non mi sente arrivare: per fortuna si spaventano più di me e fuggono in tutte le direzioni tranne la mia!
Da lì, continuo a salire spaventando cervi, caprioli e quant’altro a colpi di campanello, fischi e OhOhOh!!! tipo Babbo Natale!
Mezz’ora abbondante (19.35 km108 1140m) e sono ormai nella parte alta della sierra: ancora un po’ ed un paretone sbarra la strada e costringe ad risalire il costone (19.50 km111 1200mslm) che posso aggirare in quota un chilometro dopo.
Si scende cattivo e si risale duro (20.20 km115 1300m) ma ormai il grosso è fatto: noto delle costruzioni, ed alle 20.35, km119, 1100mslm, arrivo al bivio per Fraguas.
Faccio due conti e scendo a vedere.
Alle 20.45, con 120km sul coso, freno davanti la grande casa comune di Fraguas, salutato dal giovane molosso Pope e dal suo colossale padrone!

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