​#ilGiro2017 day32 Valfabbrica_Ville, km143

Venerdì 11 Agosto
Ronfato della grossa in quel del Pioppo dopo la lauta cena, ma consueto risveglio alle 0700 per entrambi e relative operazioni preparatorie alla partenza. 0730 colazione, poi bici pronta io, zaino in spalla Luca, saluti e via, ognuno per la sua via: lui Assisi, io ss318 direzione Casacastalda, in salita, cui arrivo in fretta nel primo mattino fresco di cui abbia ricordo! Un po’ di nuvole, un po’ di vento, una temperatura normale: è chiedere forse troppo? Su al paese (0920, km3887)mi ritrovo pomo della discordia: una fazione ciclistica vorrebbe rimandarmi indietro e poi prendere una panoramica; un’altra è d’accordo sulla direzione che ho preso… Io, che indietro non torno, seguo per la mia ma faccio contenti tutti dicendo che poi devierò dopo Gubbio.

Son ormai le 10 meno 10, e proseguo in bella e solitaria salita verso Carbonesca (km3891) e poi, una volta scavallato, Padule, dove alle 11 e km3906, mi fermo per la spesa. Da qui a Gubbio è un attimo, e alle 1130 e km3911, eccomi in centro, a godermi viuzze e palazzi… mentre sto per ripartire dopo il panino, un cicloviaggiatore mi punta deciso: Frank ha le idee chiare “Io Belgio, tu primo ciclista come me, noi birra insieme!”. E sia! Si chiacchiera dei rispettivi viaggi, poi alle 1300 si esce assieme dal borgo in direzione nord: pedaliamo per alcuni km, poi lui piega a destra verso l’adriatico, io tiro dritto verso Umbertide… la strada, abbastanza trafficata, è però buona ed in prevalente discesa, quindi giungo alle 1425 in città. Breve sosta e si riparte, Città di Castello (1545, km3964) è vicina, preceduta principalmente da coltivazioni di tabacco.

Mezz’ora di gironzolo ed un panino, poi fuori dalle mura verso San Sepolcro, ad un’oretta di strada (km3981) per completare questo tour dei borghi medievali.

Si riparte poi lungo la sp77, sempre parallelamente alla E45, alla volta di Pieve Santo Stefano (1830, km4001): divertente salita su strada secondaria fino a Valsavignone (km4011), da dove mi imbarco in una salita clandestina al passo del Verghereto, ufficialmente chiuso causa un ponte inagibile… più facile buttarci davanti dei NewJersey che ripararlo, no? “Ma colla bici te tu ci passi!”. Proviamo. Man mano che si sale la strada si fa sempre più malridotta: buche, cigli franati, reti antivalanga in cedimento, alberi caduti, massi in carreggiata, ma è vero: con la bici si passa. Continuo ad alzarmi di quota tra boschi e calanchi, fino al famigerato ponte interrotto che sovrappassa la E45 (2025 km4017): un pezzo alla volta butto bici e borsoni di là, spaventando un branco di cinghiali, rimonto alla meglio e trasporto tutto oltre la seconda barriera, dove riassemblo la bici e riparto.

Altri tre chilometri scarsi di salita e raggiungo Ville, paesino arroccato sotto il passo e regno della dimenticata pera cocomerina! Sono le 2040, ed io mi fermo qui: subito una birra al baretto e chiedo di poter piazzare la tenda poco più giù… Permesso accordato! Procedo con l’attendamento, mangio l’insalatona e l’affettato comprati giù in valle, poi una cioccolata calda mentre i vecchietti battono l’asso sul tavolino: saranno 10 gradi, roba da non crederci!

Tiro fuori il sacco a pelo per la prima volta da un mese a sta parte: buonanotte!

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