​#ilGiro2017 day22 Raddusa_San Leone, km131


Domenica 30 Luglio

Spazzolata la pizza è ora di cercare una sistemazione per la notte: imbocco la discesa verso Aidone ed inchiodo quasi subito… ecco qua il campo che fa per me!
Al lume della frontale monto la tenda in quattro quattr’otto e via… Notte tranquilla e risveglio alle 07.

Un’ora e già on the road, frutta e dolcetti compresi. Un chilometro di discesa e, prima in dolce poi di grinta, 15 di salita… bell’inizio!

In poco meno di due ore, traversando gli ormai familiari campi spogli e secchi, interrotti da qualche frutteto, raggiungo Aidone (0955, km2673), teoricamente il punto più alto del tour dell’interno siculo… bestia che fatica! Il caldo è feroce da subito e la salita non molla un attimo: urge una pausa doppio cannolo, cappuccio e litro d’acqua!

Mezz’ora ed il dovere chiama: scollino e giù, finalmente discesa, verso Piazza Armerina, dapprima bella decisa e poi in leggera pendenza, sufficiente comunque a rinfrancarmi e garantire una media decente.

In breve, tra boschi di pini marittimi ed eucalipti, giungo alla città (ore 11, km2685), che attraverso alla ricerca delle indicazioni per la destinazione successiva: sp15, direzione Barrafranca, eccoci qua.

Falsopiano favorevole fino al km2700, poi si salgono un paio di km a scollinare e giù a Pietraperzia, ore 1230 km2714.

Il sole martella: spesa liquida al super e ricerca di un pasto, che si rivela più complicata del previsto, ma alle 13 eccomi in un angolino all’ombra con un mezzochilo di pasta al forno in arrivo… Minchia che sberla! Un paio d’ore all’ombra ma, giocoforza, bisogna ormai partire: piano B, si segue la ss640 che dovrebbe essere la più veloce e logica verso Agrigento. Dovrebbe non fosse un cantiere aperto, almeno da Caltanissetta in giù per una quasi 20ina di km, per tacere del vento contrario: dalle 16 alle 1800 è tutta un su e giù ed una deviazione, un casino superstancante… per fortuna il traffico domenicale non è intensissimo… il caldo, in compenso… Finalmente, dopo due dure ore a pedali, km 2759, e dopo una mezz’ora di sosta nell’unica pozza d’ombra disponibile, quella di un cavalcavia dopo Canicattì, la situazione si normalizza: doppia corsia e, miracolo, prevalentemente si perde quota! Evvai!

Si può pedalare più fluidamente e a velocità decente: neanche un’ora, 1920 e km2781, ed eccomi al bivio per la Valle dei Templi… Un km in salita, un po’ di coda in biglietteria e, finalmente, posso aggirarmi sulla spianata monumentale, alla luce del tramonto: bellissimo.

Ormai notte: dopo la visita, forzatamente veloce, fanali accesi e giù verso San Leone, in cerca del camping: una doccia non me la toglie nessuno!

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