#ilGiro2017 day18 Policoro_Fuscaldo, km145,5
Sveglia alle 07, pronto alle 08, rapito dai vicini per colazione e, sistemato il check out modalità estorsione, si parte ore 09, con un’idea: le complanari. Ovvero strade parallele alla quattro corsie, che ormai odio: sono le vecchie vie di comunicazione soppiantate dalla Jonica o vie di servizio o poderali… Le avevo notate dalla superstrada, ma avevo anche visto che spesso si interrompono o piegano a 90*… Pare però che da Policoro possa arrivare a Sibari: proviamo.
L’inizio non è buono: ad angoli di 90* mi allontano, avvicino, riprendo e rilascio la famigerata Jonica, riuscendo comunque a guadagnare il lido di Rotondella in 50 minuti e 17km. Qualche info, foto alla spiaggia e riparto: 1035 Rocca Imperatore e km 2128, comincio ad orientarmi e comunque la vecchia jonica si fa più semplice da seguire… A Montegiordano una strettoia obbligata riunisce gli assi viari, ma temporaneamente: la vecchia corre più su ed è piacevolmente quasi deserta, il mare scintilla sulla mia sinistra.
1150 ed ecco il bivio di Amendolara, km2147: da qui via dritto per paesini con traffico locale mai insidioso: 15 minuti di sosta dal fruttarolo e ridaje, si va ancora, passandi Trebisacce (ore 1230 km2156) per fermarsi a Sibari, km2173 e ore 1320: se magna! Primo secondo contorno dolce birra… Benzina! Che ho deciso di passare sull’altra costa da qui, il punto più stretto della Calabria: ma c’è da salire.
Ore 1500: si parte! Ormai esperto, vado di complanari fino ad agganciare la ss283 (o ss18 o ss delle Terme, a seconda…) che mi condurrà dall’altra parte: sempre in leggera pendenza e con traffico pesante limitato fino a San Marco (ore 1635 km2205), dopo il quale la musica cambia… Niente traffico, ma pendenza Tonale e vento contrario rinforzato: per un po’, mentre percorro una bretella su di un terrapieno, una cicogna mi affianca accompagnandomi, sembra intenzionalmente… poi scivola d’ala e via, alla prossima!
Proseguo ancora un po’, ma salire controvento dopo 100km mi sta sfiancando:
ore 1700 km2211, sosta 10 minuti.
Un’ora dopo, 1805, dopo una serie di tunnels, km2219,5 altra sosta equivalente: vento e salita non mollano. Io neanche, ma devo togliere il culo dalla sella.
Continuo a salire tra montagne verdissime, ricoperte di boschi all’apparenza fitti e poco frequentati, interrotti solo da qualche prato e qualche borgo arroccato sulle pendici soleggiate fino alle 19 (km2024 e dintorni), quando la strada spiana e poi la pendenza si inverte: ho passato la linea di displuvio tra Golfo di Taranto e Tirreno, credo.
Ed è improvvisamente e decisamente discesa: in mezz’ora 16km in più sul coso, mare in vista, ed eccomi a Terme di Guardia, dove faccio la spesa per sicurezza.
Venti minuti e ancora discesa fino alla litoranea: qualche km ancora ed è ora di fermarsi… Camping anche stasera, la costa pare troppo fittamente costruita per cercare alternative: mi fermo al primo che vedo, a Fuscaldo, il prezzo è onesto. Piazzo la tenda, doccia e mi ritrovo a mangiare al tavolino circondato di bambini tra gli 8 ed i 13 che ballano reggaeton… Fa strano ascoltare i testi in spagnolo pieni di sottintesi (neanche tanto sottili) sessuali e vedere i bambini mimare certi movimenti… A parte che la musica fa schifo, una strana esperienza!