#ilGiro2017 day10 Isola d’Arbia+_Ponte a Rigo, km92
Martedì 11 Luglio 2017
Dal mio attendamento sul colle si dominano i dintorni a 360°, che figata! La luna sale alta nel cielo e rischiara il panorama: la notte è umida e dormo coperto di una patina schifosa… più volte mi sveglio ed esco ad asciugarmi alla brezza e guardarmi attorno nella luce lunare.
Dormo comunque bene, ed al risveglio una coltre d’umiditá nasconde il paesaggio ormai familiare: via ad impacchettare tutto e sistemare la bici, e poi giù tra gli stagnanti vapori della notte!
0815 e le ruote mordono polvere e ghiaia, con buona pace della catena appena pulita ed oliata: si va alla ricerca di cibo!
Passo Quinciano e mi fermo a Ponte d’Arbia: 0920 e 1152km, spesa e colazione con frutta e panini, per ripartire subito, o quasi, son le 10, verso il notevole borgo murato di Buonconvento ad una ventina di minuti. Vorrei continuare sulla pedonale, ma lanciato in discesa toppo un segnale e finisco, ovviamente in salita, a Montalcino. Deviazione cui recupero dirigendomi a San Quirico, 1230 km1181, su salita d’ordinanza.
Il calore atroce impone una sosta adeguata: steso all’ombra mangio frutta e panino, attingendo più volte dalla fonte a fianco. Ne approfitto anche per pulire od oliare la catena impanata.
Ore 15 e la strada mi chiama: via che si va, direzione Rocca d’Orcia, cui si giunge in mezz’ora, al km1188… Continuo a seguire il percorso pedonale, quindi si sterra il più possibile, con pendenze spesso assasine, specie in salita, ma il panorama rimane grandioso e quasi non si sente la fatica: lo sguardo spazia tra colline e tratturi, grano e viti, cipressi e casolari… Durissimo e bellissimo. E ancora. E ancora. Ore 1700 e 1200km, provvidenziale fonte d’acqua. Null’altro da segnalare. Nessuno in giro. Solo io a solcare campi e crinali contro il cielo: così mi piace!!! Altri 20 minuti e passo la diroccata chiesa del Santo Pellegrino, poi la sterrata diviene single track, ma si passa con qualche graffione e poco più… Poi qualche guado su letti ghiaiosi o rocciosi in secca e, alle 18 e 1209km, bivio con la vecchia Cassia, ormai dismessa: l’asfalto mostra i segni delle intemperie e degli anni, ma la pendenza non permetterebbe comunque ste gran velocità, e quindi… in compenso il traffico è scarso. Si attacca dunque a salire con calma e regolarità. Sopita una crisi di fame alle 1830 a colpi di panino frutta e cioccolata, quasi le 19 e si porta l’assalto finale a Radicofani: la rocca, in vista da mezza giornata almeno, sembra l’onnivedente occhio di Saruman! Con classico effetto che ogni alpinista e ciclista conosce, tu marci o pedali… e sembra sempre lontana ed irraggiungibile come prima! E pure un po’ stronza…
In ogni caso gli ultimi 45 minuti si dimostrano decisivi: eccomi quassù, a dominare le valli circostanti con lo sguardo.
Ma è giusto un quarto d’ora: sì, c’è anche un albergue, ma ho voglia di pedalare un’altra oretta… e poi sarà tutta discesa, no?
1217,5km e si riparte a bomba sulla Cassia per poi deviare sulla exCassia, che su questo versante sembra bombardata! L’asfalto non esiste più, al suo posto solo ghiaia, polvere e solchi giganti: guanti e casco, freni caldi, tanta calma e culo indietro e si fa anche questa. Che comunque col cazzo che è tutta discesa! Ci son rampette che te le raccomando!
Ad ogni modo, giù per l’erta nel calar della sera, guardando di sguincio i calanchi ed i ripidi alpeggi, con l’Amiata a destra e la rocca che osserva da dietro… passo alcuni isolati poderi e poi piombo a Ponte a Rigo, 2040 e km1228, dove penso: “acqua, tavolino… bello qua, ci pianto la tenda”… Certo. Infatti stai guardando il prato dell’albergue! Mmm… sembra chiuso… Un colpo di telefono ed ecco apparire Sabrina, che con Alberto mi accoglie e mi mette a disposizione branda e doccia, nonché birra e spaghetti! Tombola!