​#ilGiro2017 day09 San Miniato_Isola d’Arbia+, km106,5

Perché anche i mezzi kilometri contano, considerando che son sempre in salita!
Quindi ieri branda e doccia alla Fraternità della Misericordia, con un olandese diretto a Gerusalemme ed un giapponese che si ferma a Roma ma è partito da Ginevra… niente male, no?

Loro son arrivati molto prima, di conseguenza alla Festa dell’Unità a mangiare spaghetti e braciola ci vado dassolo… mi fa compagnia un mezzo di rosso che quasi mi oblitera.

Notte un po’ così: in tenda dassolo è meglio!

Risveglio micidiale col Vincent che si alza alle 05 e frulla sacchetti di plastica fino alle 06… Poi tocca ad una coppia di tedeschi che non avevo incontrato… Minchia!

Quando la mia sveglia suona Satoshi si alza imbestialito e scompare per mezz’ora… Alla faccia dello zen!

Comunque io procedo con la mia routine, ma stamani provo anche a rimodulare i bagagli, che sulle sterrate è un disastro. Ne approfitto per eliminare un po’ di roba pesante pensata per i passi alpini e rivelatasi inutile: una volta fatto, vado in posta e mi spedisco a casa un chilo e mezzo di guanti, tuta, maniche lunghe e altra zavorra. Bene!

Peccato che: in posta ci sto un’ora e riesco pure a sfasciare il vetro del cellulare. Amen.

Insomma alle 0900 si va! Era ora!

Subito salita a freddo per 2km quasi 3 fino a San Miniato Alto, e colazione iperglicemica per riprendermi. Poi via verso Castelnuovo, km1045, dove si comincia a sterrare sul serio: bellissimo. Duro, impegnativo, ma bello. Colline, vigne, grano, cipressi, cascine, salite da bestemmia mantra e discese con mille occhi e aggrappati ai freni: fico! Si raggiunge Borgoforte che è quasi mezzodì e solo 1058km: il divertimento si paga! Pochi km sul coso e gambe stracotte. Passo Gambassi, innesto sulla provinciale e becco un gruppone di ciclisti in tour: Andrea mi spiega che vanno a Volterra e mi invita ad unirmi al loro furgone ristoro, salvandomi la vita! Frutta fresca e secca, sali e “bombe” mi aiutano a ripartire e raggiungere San Gimignano… Grazie, Andrea!

Ore 1340 e 1080km… Praticamente niente! Ma davvero le salite sembrano sempre far la parte del leone!

Bellissima la città turrita, ma slalomare tra i turisti con l’incudine a pedali non è il massimo: mi fermo comunque in piazza a mangiare un panino e bere qualcosa… ma son stufo sul serio.

Riparto alle 1515 e, sotto un sole infernale,  in un’ora sono a Poggibonsi: tiro dritto, ho in mente solo Siena. Ma pare irraggiungibile. Invece, nonostante tutto, grondante sudore e stravolto, appoggio la bestia ad un pilastro in piazza del Campo: 1830 e 1124km. Turisti anche qua, ovvio, ma ho occhi solo per il pacco di biscotti ed il litro di te che spazzolo senza pietà.

Cinquanta minuti e son già in sella: voglio trovare un bel posto per attendarmi. Bella l’uscita dalla città, con splendidi scorci e, solito, notevoli saliscendi. Al km 1131 incrocio il tracciato dell’Eroica, che per un po’ coincide con la VF: sterrato veloce che mi conduce a Isola d’Arbia, un paese che ignoro del tutto, pensando ad un’altra mezz’ora abbondante a pedali… Invece, ancora sterrante in salita, vedo un albero solitario su un poggio di fronte a me, e so che ho trovato dove fermarmi. Ore 2015, km1135,5. Ho solo un po’ d’acqua, ma non importa, va bene così. Mangio domani.

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